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Facciamo i conti: F1, la Ferrari incassa più della Mercedes, ma paga meno di iscrizione

Enrico Turcato

Aggiornato 22/03/2018 alle 17:18 GMT+1

Vettel ha uno stipendio più alto di Hamilton. La Rossa ricoperta di milioni e la Mercedes ha una quota maggiore per l'iscrizione al Mondiale. Tutti i numeri, i dati economici e le cifre della stagione che sta per iniziare. Un giro di denaro sempre enorme

Facciamo i conti F1

Credit Foto Eurosport

La più ricca, quelle che investe e incassa di più, la più seguita e quella che può permettersi un ingaggio da 49 milioni di euro al proprio pilota di punta. La Ferrari si presenta in Australia in cerca dell'ennesimo riscatto, dopo un 2017 che non ha portato quella gioia ormai attesa più di 10 anni. L'ultimo mondiale piloti di Formula 1 vinto dalla Rossa rimane quello di Raikkonen nel 2007: da allora tanti investimenti, tante spese, troppi sogni e nessuna vera gloria. Ecco, quindi, una nuova (costosissima) sfida per provare a interrompere questa serie negativa, in cui Red Bull prima e Mercedes poi hanno sempre avuto la meglio.

Vettel, che ingaggio! Alonso tra i più pagati

La nuova classifica degli stipendi dei piloti l'ha pubblicata recentemente il seguitissimo portale Tsmsportz, che ha portato avanti un’inchiesta sugli ingaggi di questi fenomeni della guida. Ovviamente ogni contratto è differente, prevede accordi anche su sponsorizzazioni e premi speciali, ma la classifica emersa ha una certa attendibilitá. L'ingaggio più elevato è quello del ferrarista Sebastian Vettel, con i suoi 49 milioni di euro, 8 milioni in più di Lewis Hamilton (40,9). Alle spalle del tedesco della Ferrari e del Campione del Mondo in carica c'è Kimi Raikkonen (32,7 per la seconda guida di Maranello) e l’eterno Fernando Alonso (24,5 per lo spagnolo della McLaren). Decisamente più distaccati Valtteri Bottas (9,8 per il finlandese della Mercedes) e Max Verstappen (8,2 per il giovane fenomeno della Red Bull). I meno pagati sono Sergey Sirotkin e Charles Leclerc, che ricevono 123mila euro da Williams e Alfa Romeo Sauber.
Gli stipendi dei piloti di F1 nella stagione 2018

Mercedes e Ferrari: l'iscrizione al Mondiale costa di più

Ma quanto costa ai team di F1 iscriversi al Mondiale 2018? Basandoci su un ottimo lavoro di motorsport.com, abbiamo scoperto che la FIA raccoglie oltre 13.6 milioni di euro dalle squadre che prendono parte al campionato del mondo. Cifra comunque irrisoria rispetto agli incassi che ogni team fa nel corso della stagione. La Mercedes e la Ferrari sono quelle che pagano le cifre più importanti e non è casuale. Di fatto ogni scuderia versa una quota fissa ed un’altra variabile, a seconda dei punteggi ottenuti nel Mondiale precedente. Più vinci e piú paghi. Il successo delle Frecce d’Argento nel Mondiale dei costruttori 2017 ha comportato una tassa di iscrizione complessiva di 3 milioni e mezzo di euro. Per la Rossa di Maranello, invece, la quota è di oltre 2 milioni e mezzo di euro. La Sauber è il team che d'iscrizione pagherá meno quest'anno: "solo" 450 mila euro.
Le tasse d'iscrizione al Mondiale di F1
ScuderiaTassa (euro)
Mercedes3.891.906
Ferrari2.684.665
Red Bull2.019.979
Force India1.238.757
Williams789.878

Ferrari con più entrate, sempre grazie al bonus storico

La scuderia di Maranello riceve ogni stagione un bonus grazie alla sua anzianità nel circus: è l’unica squadra ad avere partecipato a tutti i Mondiali dal 1950 ad oggi. Una cifra che consente alla Ferrari di essere ancora in vetta alla classifica del 2017, grazie a premi complessivi per 180 milioni di dollari, seppur in diminuzione del 9% rispetto al 2016 (12 milioni in meno rispetto ai 192 del 2016). Va detto che La Formula 1 distribuisce i proventi di un anno di affari e il 68% destinato alle scuderie segue i noti parametri fissati dal noto "Patto della Concordia". L'accordo in scadenza nel 2020 è più volte tornato d'attualità per la disparità di trattamento tra grandi e piccoli team. Accordi tra la FOM e Ferrari, Mercedes, Red Bull e McLaren, valgono per ciascun team un bonus tra i 30 e 39 milioni di dollari che alle scuderie minori non spetta. La maggiore equità redistributiva e la necessità di riequilibrare la suddivisione dei ricavi, invocate dal nuovo gestore Liberty Media, è stata frequentemente oggetto di dibattito fuori e dentro il Circus. Ed è un tema che potrà ridiscutersi con un nuovo Patto, in vigore dal 2021.
I guadagni delle scuderie di F1

Il primo anno di Liberty Media sotto le aspettative, ma c'è speranza

Nel 2017, prima stagione di Formula 1 gestita da Liberty Media, i team hanno ricevuto complessivamente 47 milioni di dollari in meno rispetto al passato. Alcune squadre hanno visto per la prima volta diminuire gli introiti del 5% (da 966 milioni del 2016 a 919 milioni nel 2017). Liberty ha spiegato che i ricavi di F1 Group sono scesi di 12 milioni, ossia da 1 miliardo e 796 ad 1 miliardo e 784. Questo perché nel 2017 le gare sono state 20 anziché 21 come era in passato, e poi perché Bernie Ecclestone, prima della sua partenza, aveva concesso al GP del Brasile una quota di pagamento inferiore paragonata a quella precedentemente accordata. Inoltre la Formula 1 nella scorsa stagione ha anche perso due sponsor importanti come UBS ed Allianz durante il passaggio di quote da Ecclestone a Liberty. Insomma non buone notizie nel primo anno di gestione Liberty Media. Notizie che però potrebbero essere cancellate da questo 2018, dove si prevedono introiti decisamente superiori.
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