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Facciamo i conti: tutti i costi della F1, dalle perdite economiche agli stipendi dei piloti

Enrico Turcato

Aggiornato 04/07/2020 alle 11:06 GMT+2

Il via dall'Austria, i soli 8 GP confermati, i danni finanziari e i milioni persi dai mancati incassi dal botteghino: la Formula 1 riparte, provando a ridurre le sue perdite. Piloti piú pagati: Hamilton precede Vettel, poi Ricciardo

Le tribune chiuse sul tracciato di Zeltweg: una delle variabili di questa annata particolare di F1

Credit Foto Getty Images

Una stagione anomala, condizionata dalla pandemia che ha flagellato tutto il mondo, con otto Gran Premi finora confermati e senza il pubblico sugli spalti, almeno in queste prime gare. La Formula 1 si appresta ad iniziare dall’Austria uno dei campionati mondiali più inediti di sempre. Salvare il salvabile, sembra essere questo il diktat degli organizzatori, almeno dal punto di vista economico. Ci saranno ovviamente, infatti, delle ripercussioni pesanti sia per le scuderie, che a livello di sponsor e premi dovranno rinunciare a una buona fetta dei loro introiti abitudinari, sia per la federazione internazionale, che non potrà contare sugli incassi dal botteghino e vedrà ridotto il numero dei GP.
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Ogni gara senza pubblico costa decine di milioni di euro

Il GP di Monza 2019 ha registrato un record di 200 mila spettatori e un incasso da 15 milioni di euro. Solo un esempio che rende bene l’idea. Ogni Gran Premio senza pubblico rappresenta una perdita considerevole per tutto il settore. Si varia dai 10 ai 20 milioni di euro di puro botteghino, in base alla location. Per adesso, come detto, sono soltanto otto le gare confermate: la doppia partenza dal Red Bull Ring in Austria con gare sia il 5 luglio che il 12 luglio, poi in Ungheria con l’Hungaroring il 19 luglio. Segue una sosta prima di volare in Inghilterra con un doppio appuntamento a Silverstone il 2 e il 9 agosto, poi terzo gp consecutivo il 16 agosto con il GP di Spagna a Barcellona. Stop di una settimana e si va in Belgio per il tradizionale appuntamento di Spa il 30 agosto che anticipa di una settimana il Gran premio d’Italia a Monza il 6 settembre. La speranza è che da un certo momento in poi il pubblico possa tornare (almeno parzialmente) a popolare gli spalti e resta la ferma volontà di ampliare il mondiale a 15 appuntamenti fino a dicembre. Solo calcolando le prime otto gare senza pubblico, la perdita potrebbe superare i 100 milioni di euro, se paragonati agli incassi del 2019.
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Liberty Media pagherà il 100% dei premi

I ricavi delle sponsorizzazioni nel Circus F1 sono scesi da 183 milioni di euro a 12 nel primo semestre e in generale tra gennaio e marzo 2020 si sono persi ben 127 milioni di euro. Ma nonostante la situazione attuale, Liberty Media ha deciso di confermare e pagare il 100% dei premi previsti, sia stagionali che per singolo GP. “Credo che la mossa di aver messo a disposizione una liquidità pari a 1.4 miliardi di dollari sia stata la scelta giusta per sostenere lo sport e dimostrare di essere consapevoli di quello che dovremo affrontare – le parole del CEO della McLaren Zak Brown, riportate dalla testata inglese The Guardian qualche settimana fa – contro ogni previsione verrà garantito il pagamento del 100% dei premi. Per i team sarà ossigeno, anche se non sarà facile trovare sponsor e questo renderà la traversata di questo periodo molto difficile. In ogni caso, correre a luglio sarebbe ideale per dare slancio e energia alla F1 soprattutto in ottica futura”. La Ferrari nelle ultime due stagioni, pur con qualche risultato controverso, ha incassato circa 200 milioni di dollari all’anno di premi. Ossigeno puro per ogni scuderia, dunque.
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La classifica degli stipendi dei piloti attualmente in Formula 1 vede in testa Lewis Hamilton: il britannico è il pilota più pagati del circus di tutti con un ingaggio dalla Mercedes di addirittura 45,4 milioni di euro. Poco dietro il sei volte Campione del Mondo si posiziona Sebastian Vettel, con quei 40 milioni che la Ferrari gli pagherà per questa ultima stagione. Charles Leclerc è sui 9 milioni annui, mentre sul podio con 24 milioni c’è Daniel Ricciardo (Renault), mentre Max Verstappen si accomoda al quarto posto con i 15 milioni garantiti da Red Bull. Valtteri Bottas si schiera in ultima piazza tra i piloti di vertice, con sette milioni di euro.
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