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GP Azerbaijan F1 2022: Ferrari, novità motore per la prova del nove a Baku

Paolo Sala

Pubblicato 09/06/2022 alle 09:46 GMT+2

FORMULA 1 - In Azerbaijan si torna su un tracciato con alte velocità di punta, cartina di tornasole perfetta per valutare appieno i miglioramenti della F1-75 emersi col pacchetto di novità portato in pista a Barcellona.

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Perse due occasioni d'oro a Barcellona e a Monaco, la Ferrari si trova davanti alla prova del nove. Perché se l'amaro bilancio delle ultime due gare pesa sul piano delle due classifiche, il livello prestazionale dell rossa è indubbiamente cresciuto da Barcellona in poi, quando Maranello ha portato in pista il primo, importante step di sviluppi, concentrati in particolare su fondo e fiancate. Al netto della rottura della turbina sulla macchina di Leclerc in Spagna e del pasticcio al muretto nel Principato, la F1-75 ha recuperato il gap dalla Red Bull. Ma ora servono conferme su piste veloci, dove il team anglo-austriaco ha fin qui fatto valere l'efficienza della propria macchina in termini di velocità di punta, e Baku prima e Montreal poi sembrano fatte apposta per avere da Maranello le conferme necessarie.

NOVITA' POWER UNIT

Ecco perché la scuderia del Cavallino ha scelto di portare in Azerbaijan terza unità stagionale su turbo e MGU-H della power unit numero 2, scelta funzionale rispetto a un circuito sul quale lo sviluppo della potenza e il recupero energetico esprimono valori tra i più elevati in assoluto dell'anno. Poco importa che dopo la terza si incorrerà in penalità sulla griglia: Ferrari, così come Red Bull, ha già messo ampiamente in conto di pagare dazio nelle gare della seconda parte di stagione sfruttando a rotazione almeno quattro unità.

BAKU MALEDETTA

Peraltro, per un motivo o per l'altro, la Ferrari non ha mai raccolto particolari soddisfazioni sul tracciato azero, così come né Leclerc né Sainz (né Verstappen, tradito dallo scoppio di uno pneumatico l'anno scorso) hanno mai centrato piazzamenti di rilievo. In aggiunta, entrambi i ferraristi attraversano un momento delicato: Leclerc è reduce da due week end dominati in lungo e in largo ma totalmente frustranti per il risultato finale, Sainz è stato nell'occhio del ciclone per la gestione della strategia a Monaco e non ha ancora un feeling ottimale con la macchina. E se i ferraristi e Verstappen non hanno una buona tradizione a Baku, occhio a Sergio Perez: lui qui va spesso forte, ha vinto nel 2021 ed è reduce dalla sbornia monegasca.

RED BULL NEL MIRINO

Se la Ferrari ha i suoi problemi di crescita, ma ha comunque il merito non banale di avere sostituito la Mercedes nel ruolo di antagonista dei 'bibitari', la Red Bull non può comunque lesinare sforzi ed è anzi quasi sempre al limite. Con le strategie, visto che a Monaco nemmeno quella per Verstappen si è mostrata ottimale, sia sul piano strettamente tecnico, con drastiche cure di dimagrimento, attenzione massima alle temperature della benzina e già due motori saltati. Per di più il team campione in carica è sotto stretta osservazione anche sul piano del rispetto del budget cap. E non solo da parte della Ferrari.
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Max Verstappen

Credit Foto Getty Images

GOMME: FATTORE TRAZIONE

Su prestazioni complessivamente vicine come quelle di Ferrari e Red Bull, la differenza possono farla al solito assetto e sfruttamento delle gomme. Che a Baku non è particolarmente probante in termini di sforzo laterale e degrado, quanto piuttosto per la trazione, fondamentale su un circuito che alterna tratti lenti ad altri velocissimi. La sfida principale per i team sarà trovare il giusto equilibrio tra asse anteriore e posteriore, laddove la giusta temperatura davanti non deve alzare troppo quella dietro.
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