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Pista vera, sospensioni e simulatore: Ferrari, il Mondiale inizia in Bahrain

Paolo Viganò

Pubblicato 28/03/2019 alle 10:49 GMT+1

Quello di Sakhir è un circuito storicamente favorevole a Vettel e alla Ferrari. Ma più che la storia conta la tecnica, e la SF90 può e deve ritrovare fra le dune l'efficienza smarrita in Australia forse anche a causa del simulatore.

Sebastian Vettel e Charles Leclerc impegnati al GP d'Australia, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Dimenticare Melbourne e rilanciare la SF90 nella lotta per il titolo Mondiale 2019: è questa la missione della Ferrari in Bahrain, dove domenica si corre la seconda prova iridata che per gli uomini di Maranello, dopo l'inattesa débacle australiana, rappresenta l'inizio vero e proprio del campionato. Rimettersi subito in carreggiata è l'unica opzione percorribile, il Gp dell'Albert Park, con le sue peculiarità tecniche e ambientali, deve rimanere un'eccezione. Sakhir è tracciato che storicamente arride alla rossa, ma nel week end che sta per iniziare conterà più venire a capo dei problemi emersi due settimane fa che non affidarsi alla cabala. Perché se non si tratta di un'ultima spiaggia, è comunque una bella prova della verità.

Numeri

Come detto la tradizione è favorevole: nessun team ha vinto quanto la Ferrari nel piccolo regno affacciato sul Golfo Persico - 6 volte nelle ultime 14 edizioni - e Sebastian Vettel è salito per quattro volte sul gradino più alto del podio. Lo scorso anno Seb vinse al termine di una gara al cardiopalma, con una strategia vincente anche e soprattutto in virtù della sua maestria nel portare alla bandiera a scacchi un set di gomme pressoché finito. Vero che nel 2018 il tedesco vinse pure la prima gara a Melbourne, ma non va dimenticato che qualche problema merse anche allora: in qualifica beccò anche in quell'occasione circa 7 decimi dalla pole di Hamilton, in gara vinse grazie all'ingresso della Safety Car, che annullò i distacchi della prima parte. Dunque pure nella stagione passata la vera riscossa tecnica della Ferrari partì dal Bahrain, anche se poi evaporò in estate. E' di conseguenza più il lato tecnico quello su cui concentrare l'attenzione.
Le vittorie nel GP del Bahrain: ben sei acuti per la Ferrari
2004Michael SchumacherFerrari
2005Fernando AlonsoRenault
2006Fernando AlonsoRenault
2007Felipe MassaFerrari
2008Felipe MassaFerrari
2009Jenson ButtonBrawn GP
2010Fernando AlonsoFerrari
2012Sebastian VettelRed Bull
2013Sebastian VettelRed Bull
2014Lewis HamiltonMercedes
2015Lewis HamiltonMercedes
2016Nico RosbergMercedes
2017Sebastian VettelFerrari
2018Sebastian VettelFerrari

Sakhir pista liscia e 'vera'

Le speranze di riscatto sono legate dunque alla conformazione del circuito, agli antipodi rispetto a Melbourne. Laddove asfalto ondulato e avvallamenti avevano improvvisamente reso la SF90 una vettura instabile e nervosa, soprattutto in staccata, il manto liscissimo ed esigente di Sakhir dovrebbe restituire alla SF90 le sue peculiarità. Quelle emerse a Barcellona, dove non era solo lo stratega Toto Wolff ad incensare la stabilità e la velocità delle rosse, ma la totalità degli addetti ai lavori. Tenendo presente che restano comunque sul tavolo alcuni interrogativi, il primo dei quali è: ammesso che si sia trattato realmente di problemi riconducibili alla conformazione del circuito, possibile che abbia riguardato solo la Ferrari e non altre macchine particolarmente sensibili, come ad esempio la Red Bull? Ed è altresì possibile, come ventilato già a Montmelò, che l'estremizzazione aerodinamica comporti lo stravolgimento del comportamento di una macchina ad ogni minimo intervento?

Sospensione e simulatore: su cosa si è lavorato a Maranello

Nelle due settimane trascorse fra i due appuntamenti, a Maranello si è lavorato duro sull'analisi dei dati raccolti in Australia, ovvia base di partenza per venire a capo dei problemi inaspettati ma emersi con forza nella prima uscita stagionale. La disfatta australiana ha visto sotto accusa soprattutto l'assetto. Ma secondo diversi tecnici - interpellati informalmente nel paddock australiano - il setup potrebbe essere conseguenza della gestione della sospensione posteriore della SF90 e dell'effetto rake. A Barcellona era evidente come, ad elevato carico, corrispondesse un abbassamento del retrotreno, che tornava ad alzarsi prepotentemente in frenata mantenendo un adeguato grip meccanico. Comportamento peraltro molto simile a quello della Red Bull, la prima a percorrere la strada dell'assetto 'picchiato'. Un sistema - dicono i tecnici - molto efficace ma allo stesso tempo bisognoso di una taratura precisa, soprattutto per quanto concerne lo spostamento del centro di massa tra posteriore ed anteriore. E' possibile che a Melbourne la taratura non fosse ottimale, e che si siano venuti a creare degli scompensi fra i due assi nelle staccate.

Mancata correlazione fra i dati

Emerge dunque l'ipotesi che il sistema di sospensioni della Ferrari, per quanto classico in apparenza, risulti in realtà parecchio sofisticato in termini di interazione fra avantreno e retrotreno. A complicare il tutto ci si sarebbe messo, secondo alcune indiscrezioni filtrate da Maranello, il simulatore. Ovvero la mancata correlazione tra quanto sentenziato in fabbrica dai test effettuati da Pascal Wehrlein e l’effettivo riscontro in pista. Uno scostamento di dati che ha portato gli uomini in rosso un fuori strada nella scelta del setup ottimale della monoposto. La quale, a causa dell’assetto sbilanciato, ha anche finito per consumare in modo anomalo le gomme.

Binotto non cambia strada

Mattia Binotto si è mostrato fiducioso:
Dopo il test di Barcellona eravamo soddisfatti. Il risultato di Melbourne non ha modificato il nostro approccio. Dobbiamo estrarre tutta la potenzialità della nostra macchina. Da venerdì dovremo dimostrare di aver capito e gestito le aree di debolezza emerse in Australia. Ci aspettiamo di vedere l’effetto delle correzioni che abbiamo apportato, anche se siamo consapevoli che i nostri avversari saranno ancora una volta molto forti. Ma non vediamo l’ora di scendere in pista e confrontarci con loro. La macchina deve essere il più veloce possibile, tutto il resto viene dopo".

Torna lo sponsor

Fuor di analisi tecniche, a Sakhir le due Ferrari torneranno in pista con i tanto chiacchierati loghi di Mission Winnow, sostituiti a Melbourne dalla scritta celebrativa “90 Years” per evitare problemi con le autorità dello Stato di Vittoria. Dunque le SF90 torneranno a esibire i simboli entrati al centro delle polemiche per la presunta pubblicità occulta all’industria del tabacco.
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