Russell beffato, Verstappen diligente, Ferrari sospesa tra presente e futuro: cosa ha detto la gara di Spa

GP BELGIO - Mea culpa Mercedes per la squalifica al pilota inglese, ma ora la W15 va davvero forte. Verstappen fa di necessità virtù e diventa calcolatore, in Ferrari si attendono nuovi aggiornamenti per Monza e si pensa soprattutto ai nuovi nomi in arrivo.

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Video credit: Eurosport

Spettacolo e sorprese, a Spa-Francorchamps, non mancano quasi mai. Tanto meno in una Formula 1 che sta andando sempre più nella direzione auspicata da Liberty Media, quella di una battaglia serrata fra diverse macchine molto vicine nelle prestazioni, che alzano sensibilmente l'asticella dell'imprevedibilità e delle emozioni forti. Una Formula 1 in cui, specie su piste difficili e leggendarie come quella delle Ardenne, il pilota torna a fare la differenza.
Così Lewis Hamilton torna a essere il Re, la McLaren paga lo scotto di una lineup ancora giovane e poco smaliziata, Leclerc e Alonso non fanno mancare il loro acuto, Verstappen sveste i panni del Max furioso per indossare quelli del professore, chiamato a gestire con freddezza e intelligenza una situazione di difficoltà in cui i punti conquistati diventano particolarmente pesanti. A uscirne con le ossa rotte è George Russell, che in poche ore passa dal paradiso della vittoria più bella della sua carriera all'inferno della squalifica.

Mea culpa Mercedes

Alla fine, la geniale ed estemporanea strategia su una sola sosta imposta da Russell, ha finito per essere neutralizzata dal grave errore del team, che ha evidentemente sbagliato qualcosa nella distribuzione delle zavorre sulla macchina di George, risultata un chilo e mezzo sotto il peso consentito. Un chilo e mezzo che peraltro - garantendo qualche decimo di vantaggio sul giro e un degrado gomme probabilmente minore - può avere avuto un ruolo decisivo nel fatto che solo Russell sia riuscito a portare a termine la strategia a una sola sosta, presentandosi peraltro sotto la bandiera a scacchi con le coperture ancora in ottimo stato. Squalifica dunque inevitabile, che punisce giustamente il team anche se finisce per togliere al pilota quella che sarebbe potuta essere una delle gioie più grandi della sua carriera.

Verstappen cambia pelle

Con la McLaren miglior macchina del lotto e una Mercedes vincente dal Gp di Gran Bretagna in poi, in casa Red Bull è cambiato decisamente il paradigma. Anche nei rapporti interni, ora che il meccanismo perfetto non è più tale. Max Verstappen ha reagito con nervosismo all'inedita situazione, Austria e ancor di più Ungheria ne sono la plastica dimostrazione, con l'olandese scatenato via radio e inutilmente aggressivo in pista. Dopo il faccia a faccia col suo ingegnere di pista Lambiase, Max ha voltato pagina. In Belgio si è presentato con la solita voglia di dominare, ma per la prima volta ha fatto buon viso a cattivo gioco adattando la propria gara alla situazione in essere.
L'assetto alare molto carico e il DRS che non ha più l'effetto devastante degli anni scorsi gli hanno presto fatto capire che non ci sarebbe stato spazio per una rimonta, così l'olandese ha badato al sodo tenendo sotto controllo il degrado delle gomme medie e soprattutto sopravanzando l'unico pilota che aveva bisogno di battere in termini di classifica, Lando Norris. Il tutto mantenendo una calma educata quasi sorprendente nelle comunicazioni coi box.
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Max Verstappen durante il Gran Premio del Belgio - Mondiale 2024

Credit Foto Getty Images

Il momento tecnico della Red Bull, plafonata nelle prestazioni dopo le primissime gare stagionali, è complicato, ma Verstappen è ancora largamente al comando della classifica. E allora un pilota maturo mette da parte gli eccessi e sceglie il pragmatismo, i piazzamenti, la prudenza laddove può portare acqua al mulino. Se Max vuole vincere questo Mondiale, almeno in questo momento della stagione, deve cambiare pelle, passare da Fenomeno a Professore, serrare i ranghi e limitare i danni ove necessario. Il Gp del Belgio è stato il suo primo passo in questa direzione, innaturale ma inevitabile.
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Video credit: Eurosport

Ferrari sospesa

La speranza del popolo ferrarista è che dopo la pausa estiva, segnatamente a Monza, anche la rossa possa aggiungersi al gruppo, riuscendo finalmente a togliere quei due/tre decimi che le mancano sulla prestazione. Alcune novità sono previste proprio per il GP d'Italia, ma al momento a Maranello regna l'incertezza. Perché al di là dei problemi più o meno risolti di bouncing, manca prestazione. Anche la Mercedes, a Spa, ha bocciato venerdì il nuovo fondo a causa dei saltellamenti, rimontando quello vecchio per la domenica. Ma a Brackley hanno risolto il vero problema di competitività della W15 qualche settimana fa, intervenendo pesantemente sul sistema sospensivo e sulle relative altezze da terra, il fondo ora diviene un dettaglio.
A Maranello sembrano avere molte meno certezze, anche a causa di una situazione di squadra in evoluzione che non è ovviamente funzionale ad un lavoro lineare sulla macchina. Dopo l'estate arriverà il nuovo dt al posto di Cardile, poi si definirà finalmente il futuro di Adrian Newey. Nel frattempo si studieranno i dati e si cercherà di capire quale e quanto margine ci sia per migliorare la SF-24, in un a situazione di sospensione che guarda inevitabilmente più al futuro che al presente. Un vero peccato, se si pensa che a inizio anno la Ferrari era la seconda forza e che ora la Red Bull è stata sopravanzata da altri. Il rischio che a fine stagione ci si volti indietro e si veda un'occasione sprecata è sempre più reale.
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Video credit: Eurosport


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