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Punti, sorpassi, talento: il podio di Shanghai Hamilton, Vettel, Verstappen è il top della Formula 1

Paolo Viganò

Pubblicato 10/04/2017 alle 07:23 GMT+2

Lewis Hamilton, Sebastian Vettel e Max Verstappen hanno confermato quanto sia tornata a contare la classe pura: un condensato di ciò che di meglio offre la categoria all'alba del Mondiale 2017, sia in termini di classe e talento che di resa in termini di risultati.

2017, Sebastian Vettel, Lewis Hamilton, Max Verstappen, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Ogni gara fa storia a sé, eppure è difficile non vedere nell'esito del Gp di Cina a Shanghai la perfetta rappresentazione di cosa sia oggigiorno il talento in Formula 1: il podio cinese con Hamilton, Vettel e Verstappen è un autentico podio dei campioni, un condensato di ciò che di meglio offre la categoria all'alba del Mondiale 2017, sia in termini di classe e talento che di resa in termini di risultati. Alla foto di gruppo manca giusto Fernando Alonso, zavorrato da una McLaren Honda sconfortante, ma per gli altri tre l'istantanea non mente: nella prima gara su un tracciato tecnicamente completo, con condizioni dell'asfalto mutevoli e la variabile della safety car, Hamilton, Vettel e Verstappen sono emersi di una spanna su tutti, a partire dai rispettivi compagni di squadra. Regalando spettacolo in pista e portando a casa ognuno il massimo dei punti possibili nelle condizioni date. Una tripla e parallela dimostrazione di forza che invita molti osservatori ad augurarsi che la Red Bull possa presto raggiungere Mercedes e Ferrari in termini di prestazione pura; avere quei tre a giocarsi il titolo ad armi più o meno pari sarebbe davvero un'assicurazione sullo spettacolo, tanto caro alla nuova governance americana.

Sorpassi per pochi

Se Hamilton è potuto tornare ad un week end a strada completamente libera, Vettel e Verstappen hanno dovuto prendersi i loro bei rischi per raggiungere l'inglese sul podio. E in una Formula 1 in cui - almeno in questo momento di passaggio, stando agli intenti di Ross Brawn - superare è diventato davvero difficoltoso, il tedesco e l'olandese (insieme a pochi altri) hanno pescato dal cilindro manovre tecnicamente entusiasmanti. Con un Drs che regala stranamente poco in rettilineo, le note difficoltà aerodinamiche nel seguire una macchina da vicino e gli spazi di frenata ulteriormente ridotti rispetto al recente passato, bisognava inventarsi il sorpasso laddove la logica non lo prevedeva, come hanno fatto sia Max sia Seb su Ricciardo.
E se l'olandese ha nuovamente schiaffeggiato il compagno di team, in condizioni di scarsa aderenza con una staccata 'all in', il tedesco ha fatto lo stesso su Raikkonen per poi piazzare un sorpasso davvero magistrale al momento di attaccare l'australiano, con la Ferrari all'esterno del tornantino per avere poi l'interno sulla curva di richiamo ed un paio di ruotate fra la rossa e la Red Bull davvero d'altri tempi. Le oggettive difficoltà tecniche nel sorpasso possono addirittura produrre un effetto boomerang: se non superi sul dritto, la manovra te la devi inventare sul misto, e lì si vede chi ne ha davvero.

Dominio Hamilton

Dei tre fenomeni è certo quello che ha dovuto faticare meno, ma il week end perfetto Lewis se l'è costruito al sabato e non ha sbagliato nulla la domenica, portando a casa i punti pesanti anche per il team visto il 6° posto finale di Bottas. Hamilton ha lavorato perfettamente nella FP3 dopo il riposo forzato del venerdì, ha centrato l'obiettivo pole position mentre il compagno finiva ancora una volta in seconda fila, e ha dettato il ritmo in gara mentre il finlandese precipitava a centro gruppo dopo un errore in regime di safety car. Si è ripreso in modo simile ciò che aveva perso da Vettel in Australia, ed è più che mai pronto alla lotta che da tempo invoca.

Vettel, maledetta safety

Se in Australia la miglior strategia gli aveva permesso di sopravanzare Hamilton e vincere, in Cina Vettel si è visto azzerare le possibilità di attaccare Hamilton da un azzardo strategico non premiato dalla buona sorte; con la safety car in pista per l'incidente iniziale di Giovinazzi, Seb e la Ferrari hanno provato a montare in anticipo sugli altri la gomma da asciutto, ma i detriti della Sauber dell'italiano presenti sul rettilineo di arrivo hanno costretto la safety e la carovana delle F1 a transitare per alcuni giri passando dalla pit lane, e l'azzardo di Vettel per attaccare il 1° posto si è trasformato in una frustrante discesa al 6° posto.
Di lì le magie: il pressing su Raikkonen che non riusciva a passare Ricciardo, il sorpasso in staccata sul compagno, l'entusiasmante duello vinto con l'australiano e la pressione successiva su Verstappen, fino a portare l'olandese all'errore. Nonché un ritmo nella seconda parte di gara, quando ha finalmente avuto pista libera, sui livelli di quello di Hamilton là davanti. Poteva perdere punti, invece è arrivato a soli 6" dalla Mercedes lasciando ai posteri due ruggiti memorabili. Carico come mai prima da quando è in Ferrari.
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2017, Lewis Hamilton, Sebastian Vettel, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Verstappen da rimonta

Partiva 16° e dopo poche curve era già in zona punti; ha preso Ricciardo e lo ha poi sorpreso con una manovra al limite quando la pista non era ancora completamente asciutta, le condizioni in cui si esalta; ha provato, visibilmente impiccato, a resistere al ritorno di Vettel; alla fine porta a casa un podio epico che ormai non sorprende più. Fare quello che fa lui a 18 anni, per di più con un compagno di team tutt'altro che lento come Ricciardo, non è normale. E se Newey, come sperano in Red Bull, dovesse inventarsi un pacchetto di sviluppi in grado di avvicinare Rosse e Frecce d'Argento entro Barcellona, la lotta con Hamilton e Vettel potrebbe diventare vera. E memorabile.
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