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Ferrari, occasione sprecata... Ma il regno Mercedes è finalmente in discussione

Paolo Sala

Pubblicato 16/04/2018 alle 08:27 GMT+2

Tre gare senza vittorie sono un inedito nell'era ibrida per il team di Toto Wolff. Che ora deve 'marcare' anche le Red Bull. A Maranello si mastica amaro per i punti persi nella domenica no di Hamilton, ma la macchina si conferma veloce e reattiva in tutte le condizioni.

La delusione di Kimi Raikkonen al termine del Gran Premio di Cina 2018, Ferrari

Credit Foto LaPresse

Dai sogni di gloria del sabato alle ossa rotte della domenica: questo in sintesi il week end cinese della Ferrari, offuscato dall'undercut di Bottas e poi devastato dalla Safety Car e da Verstappen. A salvare il bilancio il podio di Kimi Raikkonen, ma alla fine Lewis Hamilton, nel suo week end più difficile, ha praticamente dimezzato il distacco da Sebastian Vettel in classifica. Con l'equilibrio dei valori in campo, cui sembra ora poter contribuire anche la Red Bull, un'occasione persa non da poco per Sebastian Vettel.

Le conseguenze della partenza

Vettel che del resto ha in parte contribuito alle proprie sventure con una partenza meno brillante rispetto al compagno di squadra, che lo ha portato a chiudere leggermente sulla destra Raikkonen creando le premesse per alcuni episodi successivi. Nulla di scorretto, quanto piuttosto di autolesionistico, perché con Kimi davanti a Bottas non sarebbe stato possibile per la Mercedes giocare la mossa dell'undercut che ha poi disarcionato Seb dal comando, e non sarebbe stato necessario sacrificare in parte la gara del finlandese con l'allungamento del primo stint di gara. Impossibile invece, sia per Vettel che per la squadra, neutralizzare la mossa Red Bull sulla Safety Car, poiché sia Sebastian che Bottas erano già transitati sul traguardo all'ingresso della stessa.
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La Ferrari di Sebastian Vettel in testacoda dopo il contatto con Max Verstappen nel GP di Cina 2018

Credit Foto LaPresse

La flessibilità della SF71-H

Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, il week end cinese ha confermato la SF71-H come una macchina parecchio reattiva agli interventi e rapida nell'adattarsi alle diverse condizioni, sia di gomme che di temperature. Col caldo della domenica non c'era più il mezzo secondo di vantaggio delle qualifiche, ma il ritmo non è mancato. Come ha ammesso a denti stretti lo stesso Toto Wolff, i tecnici Ferrari hanno facilità nel ragionare sui dati del venerdì e ottimizzare il set up della macchina per qualifiche e gara. La reattività è mancata questa volta al muretto, decisivo a Melbourne e invece sorpreso dalla Mercedes in occasione del sorpasso al pit stop di Bottas.

Mercedes, il trono scricchiola?

Certo non era immaginabile, prima del via del Mondiale, vedere tre gare consecutive senza vittorie Mercedes. Un inedito nell'era dell'ibrido, e forse un segnale che qualcosa sta cambiando, o può cambiare. In condizioni normali, con gara 'pulita' e senza troppe variabili atmosferiche, la W09 è probabilmente ancora la macchina più performante del lotto. Tuttavia si conferma parecchio sensibile ai cambiamenti di condizioni, complessa nel lavoro sul set up e spesso scivolosa sulle gomme più morbide. Presto per dire che la dittatura della Freccia d'Argento possa avviarsi al tramonto, ma certo la normale amministrazione del passato non è più sufficiente a Wolff e ai i suoi uomini per vincere. La Ferrari è avversario vero quanto o più dell'anno scorso, e la Red Bull può inserirsi spesso nella lotta, soprattutto se le altre due si marcano stretto sulla strategia come a Shanghai.
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Lewis Hamilton (Mercedes) durante il Gran Premio di Cina, 2018

Credit Foto Getty Images

Red Bull, carico da paura e qualche cavallo in più

Chiaro che la vittoria in Cina è stata soprattutto frutto della Safety Car e delle gomme fresche, che hanno esaltato l'abilità di Ricciardo ed evidenziato una volta di più i limiti caratteriali di Verstappen. Ma già da venerdì le Red Bull avevano un passo gara sul livello di quello di Ferrari e Mercedes. Merito di una pista che esalta l'elevatissimo livello di carico aerodinamico trovato da Adrian Newey sulla vettura, e di un motore Renault che ha recuperato qualche cavallo dopo l'autolimitazione delle prime due uscite. Al netto dell'affidabilità (venerdì Ricciardo aveva dovuto cambiare il turbo), specie su piste più di carico che di motore, ci sarà spesso anche la Red Bull a giocarsela per la vittoria.
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Daniel Ricciardo (Red Bull) festeggia la vittoria nel GP della Cina 2018

Credit Foto LaPresse

I giovani arrancano

Curiosamente, il pessimo inizio di stagione di Max Verstappen sembra portarsi dietro un calo generalizzato di tutti i giovani del Mondiale. Dopo il 4° posto d urlo in Bahrain, a Shanghai Pierre Gasly ha centrato il compagno di squadra Hartley, facendo un disastro. Stoffel Vandoorne segue da lontano Fernando Alonso, Charles Leclerc fatica anche nei confronti del compagno di squadra Ericsson, non pervenuti Stroll e Sirotkin. Persino Ocon, zavorrato da una Force India in difficoltà, soffre. Si conferma invece la lotta per il quarto posto tra McLaren, Haas e Renault, con quest'ultima in crescita.
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