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F1, GP Olanda: Spa episodio isolato? Ferrari a caccia di risposte a Zandvoort

Paolo Sala

Pubblicato 01/09/2022 alle 12:34 GMT+2

F1, GP OLANDA - La Scuderia del Cavallino vuole ritrovarsi in Olanda, su una pista tecnica e teoricamente adatta alle peculiarità della F1-75, per scacciare le nubi addensatesi su Maranello dopo Spa, dove le difficoltà delle rosse sono state evidenti e il Mondiale è evaporato.

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Dopo la pesante scoppola rimediata in Belgio, il tormentone in casa Ferrari è uno soltanto: Spa è stata un'eccezione data dalla combinazione delle caratteristiche del circuito con quelle ambientali o la SF-75 è in una pericolosa fase di involuzione? Se il Mondiale ha preso decisamente la direzione di Milton Keynes con la doppietta Verstappen-Perez di Spa, la rossa può ancora puntare a dei successi di tappa o il finale di stagione rischia di trasformarsi in una stucchevole passerella Red Bull? A Zandvoort, circuito un tempo veloce ma oggi decisamente più tecnico e tortuoso, le risposte. Che per Maranello sono importanti anche in chiave 2023.

MONDIALE IN SECONDO PIANO

Il Mondiale in questo senso passa in secondo piano: solo la Red Bull e Verstappen possono perderlo, e segnali in questo senso non se ne vedono. Piuttosto Maranello ha assoluto bisogno di ritrovare alcune certezze tecniche smarrite sulle Ardenne, ancora prima che la vittoria. In Olanda, a sette giorni di distanza dal più brutto week end della F1-75, conterà soprattutto questo. Cambiano le esigenze di bilanciamento aerodinamico, si torna a configurazioni ad alto carico e l'auspicio Ferrari è di ritrovare da subito competitività attraverso queste specifiche.
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Charles Leclerc (Ferrari) - GP of Belgium 2022

Credit Foto Getty Images

TORNA L'ALTO CARICO

Se a Spa la Ferrari aveva scelto un assetto meno scarico di altri con l'obiettivo di sfruttare - senza riuscirci - il secondo e più guidato settore, in Olanda si torna gioco forza ad una configurazione aerodinamica di alto carico. Condizione in cui la Ferrari ha sempre fatto molto bene in questo 2022, e che potrebbe restituirle competitività. Le punte velocistiche sono infatti scarse, non c'è modo di estrapolare tutta la potenza della power unit agli alti regimi, mentre è invece importante sfruttare i bassi regimi in termini di trazione, altra peculiarità della F1-75. Il mix tra alto carico e layout della pista ha portato Pirelli a prestare molta attenzione al degrado gomme ed a scegliere di conseguenza le tre mescole più dure per il week end di Zandvoort.

ATTENZIONE ALLE ALTEZZE DA TERRA

A Maranello giurano che non sia stata la famigerata Direttiva 39 della FIA, quella sul controllo delle altezze da terra per tenere sotto controllo l'effetto porpoising, a zavorrare le rosse in Belgio, bensì le condizioni tecniche ed ambientali che hanno impedito alla F1-75, e anche in buona parte alle Mercedes, di trovare la finestra ottimale per l'utilizzo delle gomme. Ma è appunto la questione delle altezze da terra a creare qualche apprensione ai tecnici ferraristi. Per Spa si è parlato di un aumento dell'altezza - per adattare la macchina alle curve più impegnative ed ai cordoli - attorno ai sei millimetri. Circostanza che avrebbe mandato all'aria i piani Ferrari ed esaltato al contrario la Red Bull, molto meno sensibile alla variazione delle altezze nella sua prestazione. E pronta, si dice, a mandare in pista (più probabilmente a Singapore che non in Olanda) un nuovo telaio di ben 6 kg più leggero, in linea col peso minimo.
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Max Verstappen davanti a Charles Leclerc, GP Belgio, Getty Images

Credit Foto Getty Images

GESTIONE GOMME

In Olanda non c'è la necessità di alzare così tanto la macchina, ma nemmeno si può viaggiare incollati a terra viste le due curve sopraelevate ed un tracciato generalmente un po' ondulato. Dunque non saranno i cinque/sei millimetri del Belgio, ma tre/quattro sì. E allora Zandvoort diventa una cartina di tornasole anche in questo senso, perché dalla gestione delle altezze dipende in gran parte l'ottimale utilizzo delle gomme. Le caratteristiche della pista olandese fanno sì che sia molto severa con le gomme, soprattutto quelle anteriori. La chiave per la qualifica è riuscire a girare con alti livelli di bilancio aerodinamico nelle curve da media e alta velocità senza compromettere la stabilità della vettura.
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