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Formula 1, Gp Arabia Saudita: Verstappen ha il match point, Hamilton il (misterioso) super motore

Paolo Sala

Pubblicato 02/12/2021 alle 11:00 GMT+1

GP ARABIA SAUDITA - Nell'inedito scenario di Jeddah si consuma il primo Gp in Arabia Saudita, penultima prova del rovente Mondiale 2021. Max e la Red Bull hanno la prima occasione per chiudere i conti, ma la resurrezione Mercedes in Brasile inquieta non poco il team di Chris Horner. Anche perché il tacciato arabo è velocissimo, una sorta di Monza coi muri

Lewis Hamilton e Max Verstappen

Credit Foto Getty Images

Un finale di Mondiale di Formula 1 2021 da Mille e una notte quello che consegnerà lo scettro di campione del Mondo a Max Verstappen o a Lewis Hamilton. Perché si correrà in Medio Oriente, in Arabia Saudita e poi ad Abu Dhabi, e perchè si correrà di notte, a chiudere il cerchio di una stagione partita in condizioni simili a marzo, nella notte di Sakhir. Un Mondiale il cui peso specifico per i due protagonisti è reso ancor più evidente dal prossimo cambio di regolamento tecnico, che apre una serie di scenari poco prevedibili per cui l'occasione d'oro potrebbe non ripresentarsi a breve.
L'occasione d'oro per Max di aggiungere finalmente il proprio nome alla lista dei 33 campioni del Mondo nella storia della massima espressione delle corse automobilistiche, e l'occasione d'oro per Lewis di staccare Michael Schumacher e divenire l'indiscutibile Re della Formula 1. E sarà appunto in Medio Oriente - i cui Paesi emergenti si assicurano a suon di petrodollari la possibilità di ospitare le ultime gare in calendario - a far scendere il sipario su un campionato che doveva essere di semplice transizione, e che sta invece tenendo incollati al divano milioni di appassionati in tutto il mondo.

JEDDAH, UNA MONZA COI MURI

Naturalmente il tracciato della capitale saudita è sconosciuto a tutti, se non per le simulazioni al computer. Ricavato nella zona della costa su una lunghezza di 6,174 chilometri, è il più lungo in calendario dopo Spa. In parecchi l'hanno definito una sorta di "Monza coi muretti", viste le lunghissime accelerazioni che permettono una velocità media (250 kmh) seconda solo a quella del tracciato brianzolo. Tuttavia, oltre alla presenza dei muri in luogo delle vie di fuga, va considerato che non si tratta solo di rettilinei, ma di zone in cui si va in pieno anche se non si è del tutto sul dritto, e con una sezione di pista piuttosto stretta rispetto alla media. Dunque una Monza coi muri, ma con possibilità di sorpasso probabilmente minori, anche se il tutto andrà verificato una volta messe le gomme sull'asfalto. Asfalto che non sarà ovviamente né pulito né gommato, il che comporta uno sforzo superiore per le coperture, che già devono sorbirsi ben 27 cambi di direzione, indipendentemente dalla velocità di percorrenza.

JEDDAH, LE INCOGNITE

Scarso grip, velocità altissime, pista stretta e muri vicinissimi: un mix di elementi che incide ovviamente anche sulle scelte strategiche. La probabilità che entri in scena la Safety Car, infatti, è piuttosto alta. Attenzione anche alle temperature: solo Fp3 e qualifiche si disputeranno in condizioni simili a quelle di gara, cioè col buio e l'illuminazione artificiale.

VERSTAPPEN HA IL MATCH POINT

Il Gp dell'Arabia Saudita potrebbe dunque essere quello della svolta, ma solo per Verstappen, che ha 8 lunghezze di vantaggio sul diretto rivale. Per Lewis lo scenario buono sarebbe per forza di cose quello ormai classico di fine stagione, Abu Dhabi. Per la prima volta in carriera Max ha in mano la palla del match, anche se le condizioni gli sorridono fino a un certo punto. La leggera supremazia Red Bull sembra svanita nelle due clamorose rimonte di Hamilton in Brasile, ora l'abbrivio pare favorevole alla Mercedes, e le alte velocità di Jeddah pure. Ma le variabili, come accennato, rischiano di essere parecchie, a partire dalle Safety car, e non è detto che le velocità di punta siano sfruttabili in gara come lo sono a Monza. Probabile che la pole position possa aiutare più del previsto, ma è comunque chiaro che Max e la Red Bull sono chiamati, se possibile, a tirare fuori ancora qualcosa dal cilindro, sebbene la classifica sia loro favorevole.
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Max Verstappen

Credit Foto Getty Images

LEWIS, CAVALLI E FIDUCIA

Dall'altra parte c'è un Lewis Hamilton che solo un mese fa sembrava quasi spacciato, mentre oggi gode di un'onda lunga in grado di portarlo trionfalmente fino in fondo. Onda lunga che parte dai cavalli in più messi in pista in Brasile e tenuti freschi proprio per Jeddah, che agitano il sonno di Chris Horner. Le incredibili velocità della W12 hanno concentrato l'attenzione sull'ala mobile, che sulla freccia nera produrrebbe una sorta di "pre-Drs" prima dell'apertura totale ove consentito. Ma le indagini non hanno portato a nulla, e ora la domanda che circola con insistenza nell'ambiente è: dove trova tanta potenza questa ultima power unit uscita da Brackley?
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Lewis Hamilton (Mercedes) - GP of Qatar 2021

Credit Foto Getty Images

I DUBBI SUL MOTORE MERCEDES

Chris Horner ha già avuto modo di definire "inspiegabili" 27 kmh di differenza di velocità, e lo ha fatto al fianco di un imperturbabile Toto Wolff durante la conferenza stampa di Losail. Fernando Alonso ha detto che "Chi va oltre la terza power uit dovrebbe partire sempre dal fondo, perché una macchina come la Mercedes è in grado di cambiare il motore termico ad ogni gara e recuperare le eventuali cinque posizioni di penalità". Jacques Villeneuve, come d'abitudine, è andato più al nocciolo della questione intervistato dalla Gazzetta dello Sport: "La Mercedes di Lewis mi pare quasi imbattibile con quella power unit. È stato un recupero enorme, di colpo...O si erano tenuti qualcosa nella manica o... non lo so. Mi è sembrato tutto troppo improvviso. Impressionante. Vediamo se continua così nelle ultime due gare. Se fossi il capo della Red Bull mi giocherei un motore fresco? No perché il motore Honda fornisce gli stessi cavalli da inizio a fine vita. Quello della Mercedes non è solo nuovo, ma ha qualcosa dentro che è diverso... Sembra veramente di un altro pianeta".
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