Formula 1 senza respiro: tre Gp consecutivi e mese di fuoco nella sfida iridata
Pubblicato 20/06/2018 alle 08:01 GMT+2
Tre week end consecutivi di gara sono un inedito nella storia della F1. Il Mondiale può essere ad una svolta con cinque Gp in sei settimane, che diranno molto nella sfida al vertice Ferrari-Mercedes-Red Bull prima della pausa estiva. In due delle prime tre gare, peraltro, tornano le gomme a battistrada ribassato.
Sebastian Vettel (Ferrari) - GP of Canada 2018
Credit Foto Getty Images
Sei settimane senza respiro, in cui si disputeranno cinque gran premi di cui tre, i prossimi, consecutivi. Non era mai accaduto prima nella storia della Formula 1, un tempo centellinata come il vino buono ed ora sempre più abituata a calendari ingolfati e spostamenti repentini. Un mese di fuoco che potrebbe dire molto sulla corsa all'iride, con Mercedes che punta su piste e gomme amiche per riprendersi quella leadership che la Ferrari sembra averle tolto e che ora anche la Red Bull vorrà provare ad insidiarle.
Trittico inedito
Le Castellet, Spielberg, Silverstone tra il 24 giugno e l'8 luglio. Non era mai accaduto prima che il calendario iridato proponesse tre Gran Premi in ventuno giorni, né che si corressero cinque gare in sei settimane, considerato che dopo una domenica di pausa si tornerà in pista con la doppietta Hockenheim-Budapest. In palio 125 punti che possono spostare gli equilibri nella corsa al titolo, in ballo un superlavoro soprattutto per tecnici e uomini della logistica. I primi saranno chiamati ad infilare eventuali migliorie tecniche nei turni di prove libere del venerdì, senza troppo tempo per simulazioni e prove comparative. Ai secondi toccherà, oltre al lavoro in pista, l'enorme impegno necessario a spostare strumenti e motorhome.
Il ritorno del Paul Ricard
La prima tappa di questo tour de force è il rientro della Francia nel calendario mondiale. Non più a Magny Cours, bensì nello storico - per quanto riadattato - circuito Paul Ricard, a Le Castellet. negli ultimi anni è stato parecchio utilizzato per test privati, soprattutto per le vetture prototipo LmP1 per le gare di durata, che a Le Castellet possono girare anche di notte vista la distanza dai centri abitati. Per la F1 è un ritorno dopo 28 anni, allora vinse Alain Prost su Ferrari. Ferrari che proprio in Francia tornerà a fare i conti con le gomme Pirelli 'ribassate' di 0.4 mm, che avevano messo in crisi la SF71-H a Montmelò.
Ferrari, verifica gomme
E visto che l'attuale conformazione tecnica del tracciato francese ricorda sotto molti aspetti quello di Barcellona-Montmelò, in casa Ferrari non mancano i timori per il ritorno al battistrada ribassato di 0.4 mm che Pirelli ha di fatto imposto sui tre tracciati riasfaltati in inverno. Nei test del lunedì seguiti al Gp di Spagna, gli uomini agli ordini di Maurizio Arrivabene avevano lavorato parecchio per venire a capo dell'unica gara in cui la rossa ebbe effettive difficoltà nello sfruttamento degli pneumatici. Al contrario, fu anche l'unica gara in cui non ne ebbe alcuno la Mercedes W09, più complicata da mettere a punto in questo senso. Ecco perché, se a Maranello si dicono certi di essere venuti a capo del problema (e sarà interessante verificare se i problemi di Barcellona fossero altrove e se sono stati apportati i necessari accorgimenti per ospitare nuovamente le Pirelli più sottili sulla SF71-H), a Stoccarda puntano giustamente a sfruttare le 'gomme amiche' per riprendersi quella leadership che la diretta avversaria ha messo pesantemente in dubbio con la limpida vittoria in Canada.
Mercedes a caccia di rivincite a Le Castellet e Silverstone
Mercedes che punta dunque parecchie delle proprie fiches sulla Francia, dove avrà finalmente il motore evoluto lasciato prudentemente a riposo in Canada, e due settimane più tardi su Silverstone, terzo e ultimo appuntamento su pista riasfaltata, nonché ambiente storicamente ostico per le rosse. Due gare in cui Lewis Hamilton avrà dunque tutti gli ingredienti necessari per tornare ad essere 'The Hammer' sia in qualifica che in gara.
Austria, Germania, Ungheria: occhio alla Red Bull
In mezzo fra Le Castellet e Silverstone ci sarà il Gp d'Austria, terra di conquista Mercedes nelle ultime edizioni ma appetibile per la Ferrari, viste le caratteristiche non così differenti rispetto a Montreal e l'utilizzo delle normali mescole 2018. Ferrari che potrebbe poi puntare al bottino grosso anche ad Hockenheim e soprattutto a Budapest, circuiti decisamente consoni alle caratteristiche della rossa. Ma fra variabile gomme e peculiarità tecniche, attenzione anche alla Red Bull, fresca di annuncio di matrimonio con Honda per il 2019 e velocissima sul 'guidato'. Montecarlo ne è stata una dimostrazione, Budapest potrebbe essere un'altra occasione grossa, e le gare con gomme ribassate - Francia e Gran Bretagna - potrebbero offrire sorprese. Se Ricciardo vuole confermarsi in lotta con Vettel e Hamilton, il mese di fuoco prima della sosta è l'occasione giusta.
Spielberg, si rischia di girare in un minuto
A proposito del Gp d'Austria, si torna prepotentemente a parlare della lunghezza del tracciato dello Spielberg. Che è molto veloce e molto breve, e rischia dunque di creare grossi problemi di traffico sia in qualifica che in gara. Con i suoi 4.318 metri e con la sua conformazione "stop and go", infatti, il Red Bull Ring rischia di vedere le Formula 1 girare poco sopra al minuto. Si pensi che nel 2014 - anno del rientro in calendario - la pole di Felipe Massa su Williams fu in 1'08"759, mentre lo scorso anno Valtteri Bottas fermò i cronometri sull'1'04"251. Mateschitz, annusato il pericolo, si è speso parecchio per proporre l'allungamento del tracciato sfruttando il vecchio anello occidentale, che lo avrebbe riportato a misurare quasi 6 chilometri. Ma la Fia ha bocciato i lavori che prevedevano i rail troppo vicini al manto stradale. E allora il problema, salvo che le F1 del prossimo futuro rallentino, si riproporrà in tutta la sua evidenza.
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