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Formula 1: Ferrari, rivoluzione a metà. Nel 2021 mano al cambio

Paolo Sala

Pubblicato 30/07/2020 alle 18:35 GMT+2

Alla vigilia di Silverstone la proprietà dà piena fiducia a Mattia Binotto, mentre cambierà qualcosa nella struttura interna. Ma il blocco degli sviluppi imporrà di spendere 'gettoni' solo sul cambio ed il retrotreno.

Focus Silverstone, Ferrari in pista

Credit Foto Eurosport

Una rivoluzione a metà che preannuncia una lunga traversata. E' questa la situazione in casa Ferrari dopo i distacchi shock rimediati fra Stiria e Ungheria e alla viglia del Gp di Gran Bretagna a Silverstone, che si preannuncia ancor più complicato viste le caratteristiche velocistiche del tracciato a nord di Londra. La proprietà conferma piena fiducia in Mattia Binotto, ma cambierà qualcosa nella struttura 'orizzontale' voluta a suo tempo da Marchionne. Mentre il congelamento degli sviluppi lascia pochi margini per l'anno in corso ed il 2021.

Fiducia a Binotto

Come era largamente ipotizzabile, Mattia Binotto è stato confermato con piena fiducia alla guida della Squadra Corse. In Formula 1, al contrario che nel calcio o in altri sport, non è il cambio di guida tecnica a poter portare risultati nell'immediato. Occorre piuttosto un serio lavoro di raccolta di dati e di seria programmazione per il futuro, il cui orizzonte è ormai il 2022. E se il progetto è relativamente a lungo termine, perdono conseguentemente di significato parecchie idee di imminenti rivoluzioni. "Binotto ha la mia totale fiducia. Ha preso la guida da un anno, e ha tutte le competenze e le caratteristiche per iniziare un nuovo ciclo vincente nel 2022. Era in Ferrari con Todt e Schumi, sa come si vince" - ha detto in proposito John Elkann.

Il commento di Mattia Binotto, team principal Ferrari, dopo il GP di Stiria 2020


Rivoluzione soft

I cambiamenti, come accennato, riguardano principalmente l'assetto del gruppo tecnico. Binotto è più che mai impegnato sul piano politico (Patto della Concordia e nuovo regolamento tecnico) oltre che su quello direttamente sportivo, e la struttura 'orizzontale' voluta a suo tempo da Sergio Marchionne non risponde più alle esigenze del momento. Perché la mossa servì a liberare i talenti delle prime linee tecniche, ma evidentemente lo stesso talento non era presente nelle seconde linee. E in ragione di ciò è soprattutto è venuta a mancare un'organizzazione verticistica che potesse surrogare determinate mancanze. Si è dunque optato per una rivoluzione soft all’interno del Reparto Corse, con la creazione di una nuova area affidata a Enrico Cardile e una ridistribuzione più chiara e netta delle responsabilità.

La nuova area 'Performance'

Enrico Cardile, da tempo in Ferrari con compiti nell'area dell'aerodinamica, viene dunque messo a capo della nuova area tecnica che si occuperà dello sviluppo delle prestazioni; Cardile sarà una sorta di Direttore Tecnico, ruolo che manca da quando Binotto è divenuto team principal.

Ma per il 2021 possibili solo cambi al retrotreno

La nuova struttura avrà in primis il compito di raccogliere e analizzare dati - e in questo senso un altro doppio impegno sulla medesima pista, Silverstone, può aiutare - per capire al meglio i punti deboli di questa disastrosa SF90, e provare a salvare il salvabile l'anno prossimo. Perché gli sviluppi saranno congelati, ed alla Ferrari sarà concesso spendere solo 2 'gettoni' che verranno presumibilmente impiegati per ridisegnare il cambio e stringere il posteriore. Sarà importante trovare una rinnovata efficienza meccanico-aerodinamica, visto che sull'asfittico motore post indagine FIA si potrà lavorare zero.

Orizzonte 2022

E allora ecco che Elkann parla di 2022, con Binotto impegnato sul fronte politico per creare le condizioni di una ripartenza ed il gruppo tecnico che lavora in parallelo su quello che sarà finalmente un progetto del tutto rinnovato, mentre prova a raddrizzare un minimo il concetto aerodinamico presente. Le scelte sono state fatte, si è puntato sulla stabilità dando un supporto tecnico a Binotto. Ora testa bassa a spalare fango per un anno e mezzo. Poi però si attendono risposte, perché ciò che accadrà nel 2022 dipende in gran parte da oggi.
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