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Mercedes e Raikkonen, questione di pressione

DaMoto.it

Pubblicato 07/09/2015 alle 13:13 GMT+2

Dal nostro partner Moto.it

Lewis Hamilton sul traguardo a Monza, LaPresse

Credit Foto LaPresse

MONZA – Alla fine qualcuno alla Ferrari non ha perso il gusto per la battuta e a proposito della gomma sgonfia di Hamilton (di appena 0,02 bar) ha ricordato che “In fondo dovevamo metterli sotto… pressione e ci siam riusciti”. Il caso della gomma sgonfia si è gonfiato nel corso delle ore in attesa della decisione dei commissari e qualcuno ha ironizzato con un tweet di Renzi a Lewis Hamilton “stai sereno”.
Meglio metterla in ridere visto che questa F.1 sta diventato ridicola sotto vari aspetti. Hanno talmente codificato tutto, dai motori, alle gomme, alla pressione e angoli di camber, gli orari in cui parlare, provare, mangiare e fare pipì che alla fine, quando ci si trova di fronte a un caso nuovo, si resta bloccati perché non si sa più che fare. Le indicazioni della Pirelli ci sono, ma manca una norma che preveda quali sanzioni applicare. Il problema è stato riscontrato 5 minuti prima del via, ma lo hanno comunicato dopo le 15, ovvero oltre un’ora dopo la partenza.

La F1 vittima di un regolamento incomprensibile

Nell’era della tecnologia ci voleva molto col commissario in fianco a dire alla Mercedes o alla Pirelli “guarda che è sgonfia rimettila a posto?”. No, tutto codificato e via di questo passo. E il grave è che per una baggianata di questo tipo (non erano 5 bar di differenza, per intenderci) si è fatto passare la Mercedes per furba e per chi voleva tentare il colpo gobbo come se ne avessero bisogno.
E che dire dei motori? Rosberg ha dovuto usare un propulsore con 7 gare alle spalle, che sia esploso così era logico e scontato, anche se è il segnale di addio al mondiale visto che Hamilton ormai ha 53 punti di vantaggio sul tedesco. Che senso ha penalizzare il pilota mentre potevano inventare una norma che toglie punti al costruttore? Il pilota se la gioca alla pari, chi rompe perde punti in percentuale. No, tutto complicato e incomprensibile, vedi penalizzazioni a raffica.

La distrazione costa cara a Raikkonen

Chiuso il capitolo gomme si apre quello Raikkonen:”Ha pasticciato al via” hanno detto alla Ferrari. Lo hanno visto tutti, se non entra la marcia chiaro che non parti. E’ andata bene, anzi benissimo, che non lo abbia investito nessuno e si deve ringraziare la pista di Monza che ha un rettilineo molto largo. Da altre parti sarebbe stata una strage.
E poi che Kimi fosse distratto lo si è capito dal pit stop. E’ entrato molto lento nella corsia di decelerazione al punto che Merhi, con la Manor, ha bloccato le gomme per non tamponarlo. E la Manor è l’ultima monoposto del gruppo, quella che va più piano, ma Raikkonen andava più piano ancora. “Ha guidato da Dio” ha detto Marchionne. Chiaro, dopo averlo confermato col rinnovo del contratto mica possono dire chi ce lo ha fatto fare. Ce l’hanno in casa e ora se lo tengono e se lo pagano. Di sicuro quando Kimi deve fare la differenza la fa. In negativo.
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