Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

F1, budget cap: Red Bull verso il patteggiamento. Ferrari già con l'incubo per la macchina 2023

Paolo Sala

Pubblicato 28/10/2022 alle 09:07 GMT+2

GP MESSICO - Il weekend del Gp messicano è caratterizzato dall'attesa per il verdetto sul budget cap Red Bull, che potrebbe arrivare a ridosso della gara, e dalle preoccupazioni di Maranello. Che ora rischia di portarsi i problemi di degrado gomme anche sulla macchina per il prossimo anno.

Horner (Red Bull): "Budget Cap? Certi di essere rimasti nei limiti"

A titoli Piloti e Costruttori già assegnati all'accoppiata schiacciasassi Verstappen-Red Bull, nel weekend del Gp del Messico - quart'ultima prova del Mondiale 2022 - la Formula 1 si concentra sul passato, lo sforamento accertato del budget 2021 del team campione, e sul futuro, un 2023 in cui i 'bibitari' dovrebbero pagare le conseguenze del misfatto e in cui le squadre rivali puntano a scalzarli dal trono. La Mercedes, che ha già annunciato un completo cambio di paradigma sulla prossima monoposto, e la Ferrari, che rischia al contrario di portarsi dietro le magagne emerse in questa seconda parte di 2022.

Red Bull verso il patteggiamento

Si attende la decisione definitiva della FIA sulla violazione del budget cap da parte del team relativamente al 2021, anche se difficilmente potrà esserci una revoca dei successi conquistati in pista. Chris Horner ha parlato senza veli della trattativa in corso tra le parti per arrivare a un accordo. Si punta infatti ad arrivare a una soluzione in tempi brevi, in modo da evitare il processo presso l’Adjudication Panel e un eventuale ricorso alla Corte d’Appello, che rinvierebbe la sentenza a non prima del 2023.
picture

Chris Horner, team principal Red Bull, e Max Verstappen - Mondiale F1 2022

Credit Foto Getty Images

Horner - nel corso della sua difesa durante la conferenza stampa di Austin - ha sottolineato che il team è riuscito a stare entro il limite di 145 milioni di dollari per quanto riguardava i costi rilevanti. Lo sforamento del budget cap avrebbe quindi riguardato aspetti meno rilevanti per la gestione della scuderia, dunque la trattativa gira quasi certamente intorno a sanzioni di tipo economico e al limite di limitazione allo sviluppo (leggi: ore in galleria del vento). L'ipotesi di escludere Red Bull dalle ultime gare 2022, circolata nel paddock la scorsa settimana proprio per evitare che la situazione si trascinasse troppo per le lunghe, è evaporata nel momento stesso in cui il team ha dato disponibilità al patteggiamento. Non è da escludere che un pronunciamento della FIA giunga proprio a ridosso del Gp, e che in quella sede possano anche essere resi noti i dettagli economici dello sforamento.
picture

Verstappen: "Vincere Mondiale a Suzuka speciale. Stagione impressionante"

La grande occasione per Sergio Perez

Con gli obiettivi stagionali già abbondantemente raggiunti, e al netto di un Max Verstappen in versione cannibale che - come ad Austin - non è disposto a lasciare nemmeno le briciole agli avversari, il compagno Sergio Perez punta al successo nella gara di casa, dove ogni anno accorrono migliaia di messicani solo per fare il tifo per 'Checo'. Una domenica da ora o (probabilmente) mai più.

Ferrari, le gomme continuano a essere un problema

In casa Ferrari la gara negli Usa non ha sgombrato le nubi riguardo il degrado gomme, che anche a Austin ha chiaramente zavorrato la F1-75 nel confronto con la Red Bull e pure con la Mercedes di Hamilton. C'è poco da fare: da quando la direttiva 039 ha cambiato i parametri di controllo della flessibilità del fondo, pur non mancando affatto di bilanciamento aerodinamico, la rossa ha iniziato a 'mangiare' le gomme, e non c'è fondo nuovo o vecchio che tenga. Il peggioramento, con ogni probabilità, è dovuto ad un assetto più rigido delle sospensioni adottato da metà stagione in poi, proprio quando la Federazione ha voluto limitare il fenomeno del porpoising imponendo controlli più severi sulla flessibilità del fondo e sul consumo del cosiddetto pattino.
picture

I meccanici della Ferrari al lavoro ai box durante il GP del Giappone di Formula 1 - Mondiale 2022

Credit Foto Imago

Ora Maranello teme anche per il 2023

Oltre all'eventuale ruolo della famigerata direttiva 039, va messo nel conto un altro anno in cui la Ferrari non si è mostrata all'altezza della situazione in fase di sviluppo della macchina, laddove la Red Bull ha preso il volo e persino la problematica Mercedes ha migliorato le proprie prestazioni nell'arco della stagione. E se non verrà a capo dei motivi che hanno sterilizzato gli sviluppi e mandato in crisi la F1-75 sulla gestione gomme, il rischio concreto per Maranello è di trovarsi ai nastri di partenza del 2023 come seconda forza, se non terza.

Mercedes cambia tutto

Anche perché in casa Mercedes difficilmente sbagliano macchina due volte. E se la W13 'senza pance' si è rivelata un progetto molto meno promettente del previsto, a Brackley sono pronti a cambiare filosofia costruttiva per il prossimo Mondiale. A confermarlo è stato Toto Wolff nelle interviste del post-gara di Austin: "Penso che il DNA della vettura cambierà l’anno prossimo. Questo non significa necessariamente che la carrozzeria apparirà differente, ma indubbiamente ciò che è parte del DNA dell’auto, l’architettura, la prossima stagione cambierà". L’ipotesi interna è che uno dei problemi congeniti nella W13 risieda nelle sospensioni interne, poco efficaci nel digerire le asperità e nello stabilizzare l’altezza da terra, fondamentale per estrarre un carico costante dal fondo delle monoposto di nuova concezione. Il “cambio di architettura” annunciato da Toto Wolff potrebbe così riguardare principalmente la configurazione meccanica delle Frecce d’Argento ancor più che le sue discusse fiancate.
picture

Hamilton e Vettel in coro: "Razzismo è intollerabile. Serve agire"

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità