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Ferrari, il trionfo di Vettel a Montecarlo regala punti pesanti e certezze tecniche

Paolo Sala

Aggiornato 29/05/2017 alle 09:22 GMT+2

La SF70 si conferma veloce ovunque, la Mercedes torna a soffrire sulle gomme, e dopo sei GP Sebastian Vettel ha una gara di vantaggio su Hamilton.

2017, Sebastian Vettel celebration, GP Monaco, LaPresse

Credit Foto LaPresse

L'ottantaduesima doppietta della Ferrari nella storia della Formula 1 va decisamente oltre la gloria ed il blasone di una passerella a braccia alzate fra i muretti del Principato. La vittoria di prepotenza di Vettel, il secondo posto di un sorpreso ma positivo Raikkonen, l'intero week end monegasco, hanno certificato una volta di più che questa SF70H è una macchina veloce su tutti i tipi di pista, tanto più dove il passo corto ne esalta la maneggevolezza; al contrario la Mercedes è tornata ad avere problemi con le gomme. E se il Mondiale sarà una lotta serrata fino all'ultima gara, Montecarlo ha dato alla Ferrari un vantaggio notevole in termini numerici.

Una gara di vantaggio

Oltre ad aver riagganciato la vetta della classifica Costruttori, Maranello ha infatti piazzato un colpo non da poco nel mondiale Piloti; sentito l'odore del sangue di un Hamilton zavorrato da una qualifica disastrosa e da uno start fuori dai primi dieci, Vettel ha cercato e trovato la vittoria quando poteva evitare rischi e accodarsi al compagno Raikkonen. Invece il gradino più alto del podio, oltre agli onori della famiglia reale monegasca, gli è valso un vantaggio di 25 punti sull'anglo-caraibico. Una gara di vantaggio, al sesto appuntamento stagionale, non è ovviamente un'ipoteca sul Mondiale, ma certo un plus importantissimo da gestire nel tempo, anche e soprattutto a livello di strategie.

La macchina più facile da guidare

Perché è sempre più chiaro che la Ferrari, oltre che veloce, è la macchina più facile da guidare. Su tutte le piste e in tutte le condizioni. Come la metti in pista, la SF70H va subito forte, e bastano poche regolazioni per ottimizzarne il set up e le prestazioni. Era prevedibile che le stradine del Principato avrebbero esaltato le caratteristiche della rossa, ma giunti alla sesta gara ed avendo corso su tracciati dalle caratteristiche diversissime fra loro, il dato è ormai certo. E quando la macchina offre tanta fiducia, il pilota può prendersi dei rischi come quelli che si è preso Vettel.

Deluso sì ma Kimi c'è

Peraltro Maranello ha finalmente ritrovato in toto Kimi Raikkonen, che ha dovuto carburare nelle prime uscite ma che ora sembra finalmente in grado di dare l'apporto che gli viene richiesto. La delusione per il sorpasso di Vettel era evidente, ma il week end è stato comunque pienamente positivo. Tanto che lo scouting ferrarista sul mercato piloti, in vista del 2018, sembra sia stato momentaneamente congelato. Se saprà restare su questi livelli per le prossime cinque-sei gare, potrebbe pure conquistarsi una riconferma che pareva impossibile solo un mese fa.

Mercedes, è lotta aperta con le gomme

A Barcellona tutti, noi compresi, avevamo dato per superato il problema della gestione delle gomme della Mercedes W08. E invece a Monaco, la prima gara veramente calda sul piano delle temperature, Hamilton e Bottas sono tornati a lottare con macchine nervose e scivolose sul posteriore. E tornando al confronto con la Ferrari, subito a proprio agio fin dalle prime libere, per ottenere lo stesso livello prestazionale la Mercedes deve lavorare tanto e prendersi dei rischi. Se non imbrocca tutto alla perfezione, rischia di non riuscire ad esprimere tutto il potenziale della macchina. E a prendersi dei rischi, come sabato con un set up pomeridiano che ha peggiorato la macchina, può voler dire una qualifica come quella di Hamilton. Negli ultimi tre anni la Freccia d'Argento è sempre stata una macchina velocissima soprattutto sul dritto, ma comunque in grado di vincere in scioltezza a Montecarlo. Quest'anno no, il problema gomme è ancora lì e gli sviluppi recenti sembrano averlo risolto solo in parte, o solo in determinate condizioni. In Canada ci sarà modo di tornare ad esprimere la potenza della power unit Mercedes e e l'efficienza dell'aerodinamica, e la W08 sarà sicuramente là davanti. Ma anche lì non mancano curve lente, ed asfalto e temperature possono rappresentare incognite che tali non sono per le Ferrari.
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