Ecclestone morde Rosberg: “Non serve alla F1 che vinca lui il titolo”
Pubblicato 22/10/2016 alle 15:50 GMT+2
Il patron della F1 spara sull’attuale leader del Mondiale: “Non serve a niente se vince Rosberg, serve uno come Lewis Hamilton”. Nuova idea anche per gli stipendi: un assegno dopo ogni gara a seconda della performance: “I piloti di oggi fanno una vita troppo comoda”.
Bernie Ecclestone torna a colpire. A modo suo, critico, cinico, caustico, andando a colpire quelli che invece vorrebbero e dovrebbero essere gli asset principali dello sport che l’86enne manager britannico è chiamato a gestire.
Alla vigilia del GP degli Stati Uniti di Austin, con Nico Rosberg forte di 33 punti di vantaggio sul compagno-rivale Lewis Hamilton, Ecclestone ha lanciato una frecciata pesante nei confronti del tedesco e nella sua rincorsa estenuante al Mondiale che ancora gli manca.
“Se Rosberg vincesse il titolo sarebbe un bene per lui e per la Mercedes, ma non servirebbe alla F1, perché non ci sarebbe nulla da scrivere su di lui. Non servirebbe nemmeno in Germania. Serve qualcuno come Hamilton. Raikkonen sta facendo un lavoro molto migliore di quello di Rosberg”.
Buoni e cattivi, dunque, ma con un problema in comune: i piloti di oggi sono troppo pagati. E, quindi, non sono spronati a dare sempre il meglio a ogni gara, causando, di conseguenza, un calo nella competitività della F1. La soluzione? Molto originale…
“Oggi i piloti guadagnano molto, una cosa buona, ma che non li aiuta a rimanere sempre concentrati. Non hanno paura di perdere il posto. Forse il sistema finanziario della F1 deve essere cambiato. Dovrebbero ricevere un assegno dopo ogni gara, e potremo anche pensare a una cosa del genere. Oggi i piloti fanno una vita troppo comoda”.
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