Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Halo, motori, Safety car, orari: le 7 domande del Mondiale di Formula 1 2018

Paolo Sala

Aggiornato 21/03/2018 alle 10:40 GMT+1

Poche ma significative le novità regolamentari rispetto alla scorsa stagione. Torna centrale l'affidabilità, mentre la mano di Liberty Media per il momento si vede solo sul contorno. In attesa che si definisca la trattativa coi team sui regolamenti del futuro.

Sebastian Vettel al box Ferrari durante i test invernali di Barcellona 2018, sul circuito del Montmelo

Credit Foto Getty Images

Cosa cambia realmente con la protezione Halo?

La protezione per l'abitacolo denominata Halo è certamente, anche da un punto di vista estetico, la novità più immediatamente visibile nel Mondiale di Formula 1 che si apre domenica 25 marzo in Australia. Una soluzione che non piace davvero a nessuno: non ai tifosi, che ne hanno subito sbeffeggiato le forme parlando di Formula Infradito (e la McLaren ci ha marciato con una campagna benefica). Non ai tecnici, che hanno dovuto sudare parecchio per adattarla alle specifiche delle nuove macchine. E nemmeno ai piloti, che hanno tuttavia smussato le loro perplessità dopo i primi test. La sicurezza, sebbene sia dimostrato dalle simulazioni che Halo avrebbe potuto fare ben poco sia nel caso dell'incidente di Felipe Massa in Ungheria nel 2009, sia in quello fatale di Jules Bianchi a Suzuka 2016, è una strada senza ritorno. Il sistema potrà risultare utile almeno per quanto riguarda detriti di uno spessore superiore ai 7cm, o ruote e alettoni vaganti. In Usa, per la Formula indy, si sta andando verso un airscope trasparente più rispettoso dell'estetica e della tradizione. Possibile che in futuro ci si lavori anche per la Formula 1. Per intanto restano i circa 7 kg in più sulla macchina, in parte compensati dai 6 kg di aumento del peso minimo, e qualche problema in più coi flussi aerodinamici.
picture

Halo, F1

Credit Foto Getty Images

Perché l'orario di partenza dei Gp europei passa dalle 14.00 alle 15.10?

E' una scelta di Liberty Media, insieme a quella di eliminare le storiche 'pit girls' per sostituirle con ragazzini e bambini impegnati nelle formule minori e nei kart. Sul piano sportivo non c'è alcuna ragione, l'esigenza è puramente legata all'intrattenimento ed alla programmazione televisiva: un traino più lungo permette di avere una maggiore audience per le manifestazioni di contorno pre-gara, core-business degli americani dal giorno in cui hanno deciso di gestire i diritti commerciali della Formula 1. Chi era abituato alla 'pennichella' durante in Gran Premio, dovrà spostarsi sul thè delle cinque.
Una curiosità: Il Gp di Francia scatterà alle 16:10, e non alle 15:10 come tutte le altre gare europee, per evitare la sovrapposizione con la partita di calcio Inghilterra-Panama, valevole per le qualificazioni ai Mondiali in Russia. A proposito di audience.

Le partenze sul bagnato avverranno in regime di Safety car?

No, ed è un cambiamento significativo rispetto al recente passato che piacerà agli appassionati, perché renderà nuovamente spettacolari le partenze sul bagnato. Costituirà un'opportunità, non necessariamente la regola, vista l'opzione per la direzione gara di dare l'indicazione di partenza lanciata se le condizioni della pista non consentissero la ripartenza da fermo. In quest'ultimo caso, i pannelli luminosi in pista indicheranno SS – Standing Start - e allo spegnimento delle luci della Safety Car i piloti si dovranno posizionarsi in griglia.
Lo scenario è previsto in due casi dal Regolamento sportivo. L'articolo 39, dedicato alla Safety Car, prescrive in caso di condizioni non idonee per la partenza (art. 39.16), lo svolgimento di più giri dietro la macchina di sicurezza, dopodiché, il via da fermo. L'articolo 42, riservato alla Ripresa della gara, successivamente a un'interruzione (bandiera rossa), ripropone uguale scenario: giri di formazione dietro Safety Car e indicazione di via dalla griglia. Resta valido lo scenario dell'articolo 39.13, ovvero, l'ingresso della Safety Car durante la gara e la ripresa della stessa, lanciata, al rientro della macchina di sicurezza ai box dopo che il pericolo che ha reso necessaria la neutralizzazione della gara è cessato.
picture

La safety car gira sulla pista bagnata di Monza

Credit Foto Getty Images

Le gomme di mescola più morbida favoriranno il ritorno alle due soste in gara?

E' l'obiettivo che si sono prefisse le scuderie ed il fornitore Pirelli al termine della stagione 2017, visto che la composizione particolarmente durevole delle gomme aveva finito per appiattire tutte le strategie sulla singola sosta. Col passaggio a mescole più morbide - e quindi più soggette al degrado - non sarà certamente più possibile affrontare stint lunghissimi con un solo treno di gomme come nel recente passato, e le strategie torneranno ad essere terreno di confronto per squadre e piloti. Le novità assolute solo le gomme Hypersoft, con spalla color rosa, e le Superhard, con spalla arancione. Restano invariate Ultrasoft (viola), Supersoft (rosa), Soft (gialla), Media (bianca) e Hard (azzurra), tutte comunque più morbide rispetto alle omologhe 2017.

La limitazione a 3 sole power unit per tutta la stagione costringerà i piloti a risparmiare invece che ad attaccare?

Purtroppo non è un'ipotesi da escludere a priori, allungare continuamente il chilometraggio dei motori non può non avere ripercussioni sulla potenza. Tanto che qualcuno, si parla in particolare di Renault, avrebbe già limitato la potenza massima dei propri propulsori proprio per aumentarne l'affidabilità. Disporre di tre sole power unit significa chiedere 7 week end di durata media per motore, turbo e MGU-H, mentre a MGU-K, batteria e centralina si chiederà di durare addirittura una decina di week end. Limitare la cavalleria per salvaguardare affidabilità e durata sarà un obbligo per tutti, anche se nel paddock più di un Team Principal ha già lasciato intendere che sarà probabilmente più conveniente utilizzare quattro power unit ed incorrere in penalità, magari in gare in cui sia particolarmente agevole risalire, come Monza. La Red Bull 2017 insegna.
picture

Max Verstappen of the Netherlands driving the (33) Aston Martin Red Bull Racing RB14 TAG Heuer makes a pit stop for new tyres during day three of F1 Winter Testing at Circuit de Catalunya on March 8, 2018 in Montmelo, Spain

Credit Foto Getty Images

Chi sono i volti nuovi del Mondiale 2018?

Tolto Brandon Hartley, calato nell'abitacolo della Toro Rosso già nella parte finale del Mondiale 2017, i volti nuovi sono due: il russo Sergei Sirotkin, che affiancherà Lance Stroll in Williams relegando al ruolo di terzo pilota lo scalpitante Robert Kubica, ed il monegasco Charles Leclerc, in orbita Ferrari e 'parcheggiato' per il 2018 alla Sauber Alfa Romeo.
picture

Charles Leclerc et Marcus Ericsson derrière la livrée 2018 de la Sauber estampillée Alfa Romeo

Credit Foto Getty Images

Entrano nuovi circuiti in calendario?

Il Mondiale 2018 si allunga a 21 gare totali, con un calendario che si dipana dal 25 marzo al 25 novembre. La novità più eclatante è il ritorno dopo 10 anni del Gran Premio di Francia. Non più nella sperduta Magny Cours, bensì nello storico catino del circuito Paul Ricard a Le Castellet. Il circuito non è ovviamente più quello di un tempo, con il lunghissimo e velocissimo rettilineo del Mistral che terminava nella splendida e pericolosa curva Signes. Ora un paio di varianti spezzano il Mistral, mentre la parte finale appare molto tecnica. Torna dopo un anno di stop anche il Gp di Germania, ad Hockenheim. Per la prima volta nella storia il calendario proporrà tre domeniche consecutive di gara: in Francia, Austria e Gran Bretagna si corre rispettivamente il 24/6, l'1/7 e l'8/7. Una tripletta che potrà avere un peso decisivo sulle sorti del Mondiale.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità