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Gian Carlo Minardi: "La Ferrari è a fine ciclo, ognuno deve mettere sul tavolo le proprie colpe"

Daniele Fantini

Pubblicato 22/07/2020 alle 12:03 GMT+2

Gian Carlo Minardi, ex-patron della scuderia di Faenza, affida il proprio giudizio sul terribile avvio di stagione della Ferrari a un'intervista concessa al Corriere dello Sport. "La macchina è sbagliata, ma far fuori delle teste significherebbe perdere un altro anno. Bisogna reagire e fare un passo indietro con umiltà".

Charles Leclerc of Monaco driving the (16) Scuderia Ferrari SF1000 on track during practice for the F1 Grand Prix of Hungary at Hungaroring on July 17, 2020 in Budapest, Hungary.

Credit Foto Getty Images

Gian Carlo Minardi è uscito di scena dal palcoscenico della F1 nel 2006, dopo la cessione della sua storica scuderia alla Red Bull, ma la passione per il circus e l'ambiente motoristico italiano è impossibile da sopire. Dall'alto della sua esperienza, Minardi riconosce grossi errori nel progetto della nuova Ferrari, in netta difficoltà nelle prime gare stagionali, ma non crede che passare la ghigliottina sulle teste degli ingegneri a capo del progetto sia la soluzione ottimale per la ripartenza. Ecco le sue parole, tratte da una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport.
La Ferrari è l'unica squadra che non ha migliorato rispetto allo scorso anno. Era alla fine di un ciclo tecnico che si è allungato di un anno per colpa del Covid. Non è una catastrofe, è così e basta. Ma è una questione di macchina. Trovare un colpevole o far saltare una testa è sbagliato. Ognuno dovrebbe mettere sul tavolo le proprie colpe. Far fuori delle teste significa perdere un altro anno.

Mercedes irraggiungibile in questo momento storico

La differenza con la Mercedes è enorme, è stata davanti in questi ultimi anni, è un gruppo di lavoro affiatato che difficilmente si può scalfire. In quest'anno molto particolare bisogna reagire, continuare, dare fiducia a chi lavora e fare un passo indietro con umiltà: se uno ha sbagliato, lo dica.
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Il sorpasso di Valtteri Bottas a Charles Leclerc nei momenti iniziali del GP di Ungheria 2020.

Credit Foto Getty Images

Vettel incostante, Leclerc ha talento, ma senza macchina...

Sebastian Vettel altalenante, Charles Leclerc con la stoffa del campione ma inutile senza una macchina adeguata. Questo, in sostanza, il pensiero sui due piloti della Rossa.
Vettel è quello dell'ultimo anno e mezzo, alterna cose stratosferiche a catastrofi. Ha qualità, altrimenti non avrebbe vinto i Mondiali, ma ogni tanto si dimentica di essere su una macchina da corsa. Ma quando non ne hai una competitiva cerchi di inventarti l'acqua calda, provi soluzioni che il più delle volte non servono. Leclerc ha dimostrato di essere forte, un vero talento, ma per diventare campione serve anche la macchina, e senza di quella non fai molta strada. In una stagione così impegnativa, se perdi terreno non recuperi più.

La F1 al Mugello

Un'ultima battuta sullo sbarco della F1 sul circuito del Mugello, per una prima volta storica in occasione del GP numero 1.000 della Ferrari.
Il Mugello è uno dei circuiti più belli, ben organizzato, ed è giusto che ci sia una gara lì. Sarà un GP tosto, perché molte curve del Mugello hanno un carico di forza G laterale pazzesco. È un grande circuito, bello e spettacolare, e i piloti dovranno dimostrare di avere capacità fisiche e tecniche per dominarlo.
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