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Sviluppi, nuova pista, futuro: i temi chiave del Gp dell'Emilia Romagna a Imola

Paolo Viganò

Pubblicato 16/05/2024 alle 17:50 GMT+2

FORMULA 1 - Dopo l'annullamento per alluvione dell'edizione 2023, il Circus della F1 torna a disputare il Gp dell'Emilia Romagna sullo storico circuito del Santerno. Che per l'occasione presenta delle importanti novità, così come alcune delle monoposto a partire dalla Ferrari.

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Si torna a Imola, per la gioia di piloti, tecnici e tifosi. Il calendario della Formula 1 ritrova il circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari dopo la cancellazione dell'edizione 2023 per la tragica alluvione che colpì la zona. Un'edizione particolarmente attesa, quella del 2024, anche perché segna il ritorno in Europa che è tradizionalmente il momento in cui le squadre presentano le prime e più corpose novità sulla macchina. E' spesso accaduto a Barcellona, ora il calendario impone Imola, e il paradigma degli sviluppi riguarda soprattutto la Ferrari S-24, l'unica a non avere ancora aggiunto praticamente nulla alla macchina che ha iniziato il Mondiale in Bahrain.

Sviluppi, tappa decisiva

Sul tracciato in riva al Santerno quasi tutti i team presenteranno corpose novità, difficilmente vedremo più avanti così tanti aggiornamenti su così tante vetture. Il che non vuol dire ovviamente che andrà in scena tutto a Imola o che il Gp dell'Emilia Romagna segnerà le gerarchie definitive: la stagione è lunga e novità decisive possono arrivare anche più avanti, come insegna la storia recente di McLaren e Alpha Tauri. Certo però sarà il momento in cui sarà possibile verificare e certificare il potenziale tecnico di tutti i team di questa prima parte di stagione, verosimilmente fino alla pausa estiva.

Chi porta cosa

Del pacchetto di sviluppi che porterà in pista la Ferrari si è parlato diffusamente, alzando di conseguenza l'hipe sulla vettura di Maranello e sulla possibilità che possa mettere pressione a Max Verstappen, oltre che rimettersi alle spalle la scatenata McLaren. Le novità saranno visibili (pance, prese per il convogliamento dell'aria e cover motore) ma soprattutto invisibili, cioè fondo e relativi canali Venturi. L'obiettivo è dare maggiore stabilità alla vettura sul medio-veloce e innescare con maggiore facilità le gomme a inizio stint. A Maranello si attendono un deciso passo in avanti, ma attenzione: i miglioramenti sono assoluti ma anche relativi, cioè vanno valutati anche secondo i miglioramenti altrui. E allora occhio alla McLaren, che avrà anche sulla macchina di Piastri il pacchetto visto a Miami solo su quella di Norris, ma anche e soprattutto alla Red Bull, che aveva già sviluppato in Giappone secondo i programmi già stilati in inverno ma che porterà a sua volta a Imola le novità studiate dopo l'analisi dei dati delle prime gare.

Fattore gomme

Anche perché in Emilia Romagna la Red Bull ritroverà un punto di forza venuto a mancare a Miami: la gestione del degrado gomme. Che in Usa era praticamente nullo, finendo per appiattire le prestazioni in alcune fasi di gara, mentre a Imola tornerà ad essere un fattore. Ed è evidente come la RB20 mantenga un vantaggio tangibile su tutti da questo punto di vista. Specie in relazione alla scelta di Pirelli, che rispetto al 2022 ha scelto gomme di una gradazione inferiore: C3, C4 e C5 (nel 2022 furono scelte C2, C3 e C4). Il calo di rendimento dei pneumatici dovrebbe dunque tornare a rappresentare una variabile da tenere sotto controllo, attività in cui il team di Chris Horner eccelle. Tenendo anche presente che solitamente qui si punta sulla sosta singola: il tempo perso in pit-lane a Imola è uno dei più elevati in calendario.

Novità anche nel layout della pista

Oltre che sulle macchine, qualche corposa novità si vedrà anche sulla pista: meno asfalto e più ghiaia nelle vie di fuga, dunque aumenta decisamente il tasso di difficoltà per i piloti. Nello specifico, la ghiaia sostituirà l'asfalto nelle vie di fuga della Piratella, delle Acque Minerali e della Variante Alta (ora Variante Gresini). Dunque meno problemi di track limits e maggiore difficoltà nel trovare il limite. Perché con la ghiaia oltre il cordolo non c'è spazio per l'errore: chi sbaglia, paga.

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