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Valentino Rossi e la Ferrari: chi ha più speranze di tornare a vincere il mondiale?
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Pubblicato 08/03/2019 alle 11:01 GMT+1
Domenica finalmente inizierà la stagione 2019 della MotoGP, sette giorni dopo la Formula 1 debutterà a Melbourne. Dopo tante chiacchiere si torna in pista ufficialmente. E come ogni anno milioni di tifosi si pongono le stesse domande: sarà finalmente l'anno buono per la Ferrari? Valentino Rossi potrà lottare e vincere il decimo titolo? Analizziamo la situazione.
Valentino Rossi e Sebastian Vettel
Credit Foto Eurosport
Dopo mesi di chiacchiere e diverse giornate di test, è finalmente tempo di far parlare la pista. Questo weekend comincerà la MotoGP dal Qatar, settimana prossima la classica gara inaugurale di Melbourne per la Formula 1. C'è grande attesa per entrambi i campionati, ancora qualche ora e sapremo quali saranno i veri valori delle squadre.
E tanti appassionati si pongono le stesse domande da un decennio: sarà finalmente l'anno buono per la Ferrari? Valentino Rossi potrà lottare e vincere il decimo titolo? Milioni di tifosi in tutto il mondo ci sperano, analizziamo nei dettagli le possibilità di entrambi.
La Ferrari è veloce...
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Sebastian Vettel, Ferrari, test 2019
Credit Foto Getty Images
Un dato di fatto: come lo scorso anno, la Rossa ha chiuso i test con il miglior tempo. E' un qualcosa naturalmente da prendere con le pinze, contando che le prove invernali sono la fiera della pretattica. Ma è anche vero che, a differenza di 12 mesi fa, la SF90 è sembrata veramente veloce in rettilineo, stabile in frenata, quasi su un binario tra le curve veloci di Barcellona. Dal primo giorno Vettel ha manifestato grande entusiasmo per la nuova monoposto, un ottimismo non palesato lo scorso inverno. Per cui si, la vettura è competitiva in tutte le occasioni e Seb sembra trovarsi al meglio. Inoltre attenzione al "cavallo pazzo" Leclerc , che dovrà ancora studiare però stare al passo coi migliori ma che in diverse occasioni potrà far saltare il banco.
... la Yamaha meno
Tutto ciò che abbiamo detto per la Ferrari non è replicabile per la Yamaha. Certo, bisogna fare delle distinzioni: il progetto 2018 della Rossa era assolutamente buono e il gap con i più forti non era così ampio. Per la moto di Iwata invece è stato un inverno di rivoluzioni, soprattutto ai piani alti tra tecnici e ingegneri cambiati. Il distacco con Honda e Ducati in pista era elevato e non bastano pochi giorni di prove per chiuderlo. L'ottimismo di Rossi durante la presentazione in Asia della nuova M1 è subito scemato dopo le prime sessioni di test. Anche quest'anno, soprattutto nelle prime gare, ci sarà da sudare. Poi si vedrà.
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Attenzione all'affidabilità
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A truck carries the Ferrari of German driver Sebastian Vettel after he crashed into the barriers during the tests for the new Formula One Grand Prix season at the Circuit de Catalunya in Montmelo
Credit Foto Getty Images
Se la nuova Ferrari si è dimostrata da subito un fulmine, ha però palesato diversi problemi di affidabilità. Nella seconda settimana di test ogni giorno ha avuto un problema, il più importante naturalmente è la rottura del cerchio della gomma anteriore sinistra che ha portato Vettel a sbattere violentemente contro il muro. Meglio che questi problemi siano venuti alla luce prima del debutto stagione, certo è che l'affidabilità è un valore ormai decisivo: incassare qualche zero in classifica non è ammesso nella corsa al titolo.
La Mercedes si nasconde o no?
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1st March 2019, Circuit de Barcelona-Catalunya, Barcelona, Spain; Formula One Testing Day 8
Credit Foto Getty Images
E' stata la grande incognita di Barcellona: quanto ha spinto veramente la Mercedes? Negli ultimi anni la scuderia della Stella si è sempre nascosta in inverno per poi tirare fuori gli artigli quando contava. Quest'anno può aver fatto lo stesso, concentrandosi maggiormente sul passo gara. L'impressione però, guardando la vettura in pista, è che la W10 non sia così performante come le passate versioni: non è sembrata stabilissima in curva, spesso sotto o sovrasterzante, cose che non aveva mai palesato negli anni passati. Certo, a Brackley hanno sempre dimostrato di non stare a guardare e di saper migliorare durante l'anno, ma è possibile che, rispetto alle ultime stagioni, la squadra tedesca possa non essere al meglio al debutto.
Marquez e il Dovi volano
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Marc Marquez e Andrea Dovizioso, sono pronti a darsi battaglia anche nel 2019, Getty Images
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Qui invece i dati parlano chiaro: Honda e Ducati volano, con Suzuki e Yamaha che inseguono. Il Cabroncito è stato abbastanza veloce, ma non ancora al meglio dal punto di vista fisico dopo l'operazione alla spalla. Il Dovi invece ha l'occasione della vita: a meno di clamorose sorprese la Desmosedici parte come moto da battere e non c'è più neanche un fastidioso Lorenzo come compagno di box. A meno di miracoli quindi, difficilmente il Dottore potrà lottare per il successo nelle prime corse della stagione.
Incognita Seb, il Dottore è una certezza
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Valentino Rossi festeggia il terzo posto al Mugello, Imago
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Altro argomento da analizzare in Ferrari: si può dubitare di un quattro volte campione del mondo? Il palmares dice che Seb è uno dei più grandi di sempre, la seconda parte di stagione del 2018 lascia però molti dubbi. Dalla gara di Hockheneim e quel crash nel Motodrome, il tedesco non è più sembrato lo stesso. I tanti errori commessi nel finale dell'anno scorso potrebbero aver lasciato qualche scoria nella sua testa. Per battere questo Hamilton sempre perfetto ci vuole un Seb al 200%, non si può mai sbagliare.
Che dire invece del pilota di Tavullia? Di esperienza ne ha da vendere, dubitare sulle sue capacità. ma soprattutto sulla sua tenuta mentale, è totalmente assurdo. Nel caso ipotetico e incredibile che la Yamaha si dimostri competitiva e all'altezza, Rossi di errori ne farà ben pochi. Guardatevi i risultati del della sciagurata stagione 2015.
La Ferrari ce la può fare, per Rossi è quasi impossibile
Non sarà facile per nulla. Bisognerà fare sempre il meglio, alle volte sferrando l'attacco decisivo e altre puntando a incassare punti prezioni. Ma per Vettel e la Ferrari ci sono tutte le basi per tornare a vincere il mondiale che manca dai tempi di Iceman nel 2007. Dodici anni sono tanti, troppi per il Cavallino Rampante. Ora però i tempi sono maturi: la vettura c'è, il pilota è all'altezza e la concorrenza non sembra imbattibile. Discorso invece molto più complicato per il Dottore, che a 40 anni suonati ha ancora l'entusiasmo di un ragazzino, purtroppo però la Yamaha non è all'altezza dei competitor, che dispongono di un pacchetto moto-pilota decisamente più competitivo.
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