Caso Nassar, le vittime del #MeToo chiedono 1 miliardo di risarcimento all'FBI per aver sottovalutato le accuse

Lo scandalo di abusi sessuali che ha avuto come protagonista il medico della Federginnastica USA Larry Nassar e le ginnaste statunitensi si sta portando avanti degli strascichi pesanti. Continuano a fioccare, infatti, da parte delle atlete richieste di risarcimento, solo a parziale compensazione di ciò che hanno subito, che le ha segnate per sempre e che non potranno dimenticare mai.

Come riporta ANSA, questa volta sul banco degli imputati alla Commissione di Giustizia del Senato c'è nientemeno che il Federal Bureau of Investigation (FBI), chiamato in causa dalle ragazze (tra cui Simone Biles, Mckayla Maroney, Maggie Nichols e Aly Raisman) con l'accusa di aver sottovalutato le denunce che erano state fatte inizialmente, portando così la situazione ad aggravarsi. Per la prima volta le denunce erano state depositate a Quantico nel 2015, ma a quanto pare l'FBI ha minimizzato sulla vicenda: per questo il gruppo delle ginnaste del #MeToo chiede un miliardo di dollari di risarcimento.

Durante il dibattimento sono stati anche evidenziati alcuni vizi di forma da parte degli ufficiali e diverse violazioni dei protocolli hanno portato a mesi di ritardo nelle indagini nei confronti di Nassar. Nel frattempo, per colpa di questa superficialit, con la procedura in stand by Nassar poteva tranquillamente continuare ad abusare impunito delle sue vittime.

Nel dossier consegnato come richiesta di risarcimento si legge che "non hanno risposto alle accuse con la serietà e l'urgenza che avrebbero meritato e richiesto. Hanno commesso numerosi errori e violato molteplici regole del Bureau".

Durissime le parole di Maroney:

Simone Biles rincara la dose: