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L'Italia resuscita nella ginnastica artistica: 5 finali e l'argento di Lodadio in Polonia

DaOAsport

Aggiornato 15/04/2019 alle 17:29 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Lodadio - from official website

Credit Foto From Official Website

Una medaglia d’argento, cinque finali di specialità, due piazzamenti a ridosso della top 10 nel concorso generale. Questi sono i numeri dell’Italia maschile agli Europei 2019 di ginnastica artistica, i ragazzi del dt Giuseppe Cocciaro hanno ottenuto dei risultati storici perché negli ultimi 20 anni non avevamo mai conquistato così tanti ‘atti conclusivi’ in una rassegna continentale e perché siamo tornati sul podio dopo 4 anni di assenza (l’ultima gioia risaliva al 2015 quando Alberto Busnari conquistò il bronzo al cavallo con maniglie).

È il caso di dirlo: "Italia, bentornata"

Siamo risorti, ufficialmente. Gli azzurri sono usciti dalla crisi, dopo la mancata qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016 eravamo precipitati in un baratro, il movimento era ai minimi storici e sembrava impossibile uscire dal tunnel: il ricambio generazionale tardava ad arrivare, i risultati erano pressoché inesistenti, ma pian piano la nostra Nazionale si è rialzata, si è rimessa in carreggiata e le prestazioni sono arrivate. C’è voluto del tempo ma siamo tornati, l’affermazione di Marco Lodadio: “L’Italia è tornata al blasone che le compete“.
Dalla serata da incubo dei Mondiali di Glasgow 2015 alla resurrezione di Stettino dove abbiamo ammirato un gruppo affiatato, convincente, coeso e sempre sul pezzo. Ambire alla qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020 con l’intera squadra non è utopia, anzi gli azzurri hanno tutte le carte in regola per centrare l’obiettivo ai Mondiali di ottobre a Stoccarda (sono in palio 9 posti).

Da Lodadio a Bartolini: tante conferme e sorprese positive in Polonia

Il cammino intrapreso è quello corretto e le soddisfazioni ottenute in Polonia lo dimostrano, i sei moschettieri sono andati ben oltre le aspettative della vigilia. Marco Lodadio è un top player internazionale, dopo il bronzo ai Mondiali ha conquistato un fantastico argento agli anelli (e il titolo è sfuggito solo per la discutibile regola che scioglie i pari meriti) e lo ha fatto con un esercizio di assoluto spessore tecnico, distinguendosi con le sue prese di forza e facendo fruttare al meglio il duro lavoro profuso negli ultimi anni.
Nicola Bartolini è tornato in Nazionale dopo una lunga assenza, è stato recuperato e ha subito fatto centro: sesto al volteggio a un decimo dal podio, ottavo al corpo libero dove era stato ripescato dopo l’infortunio di Dominick Cunningham. Il sardo è cresciuto molto, è parso molto maturo e convinto, solido e concentrato. Carlo Macchini strepitoso: era arrivato quarto in Coppa del Mondo, ma gli Europei sono ben altra cosa e invece il classe ‘96 con personalità si è messo in luce, 4° alla sbarra dietro a due Campioni del Mondo come Zonderland e Sbric. Un plauso al giovane Nicolò Mozzato, Campione d’Europa juniores sul giro completo la scorsa estate e questa volta capace di sfiorare la top ten tra i grandi. Ludovico Edalli si conferma un giovane veterano (ha partecipato a Rio 2016), ha disputato la finale all-around e la finale alla sbarra. Bravo anche Marco Sarrugerio, unico azzurro senza finale, ma molto tonico sugli staggi.
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