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Lorenzo Bonicelli prova a pensare positivo dopo l'incidente: "Vivo un mix di rabbia, tristezza, paura ma anche futuro"
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Pubblicato 01/12/2025 alle 10:23 GMT+1
GINNASTICA ARTISTICA - Durante l'esercizio agli anelli, è caduto mentre eseguiva un triplo salto mortale, subendo un trauma distorsivo cervicale con sublussazione della quinta vertebra. Questo infortunio lo ha costretto a un intervento chirurgico e a rimanere a lungo in ospedale. Ecco le sue parole al Corriere della Sera.
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Lorenzo Bonicelli, ginnasta italiano di 23 anni, ha avuto un grave incidente durante le Universiadi di Essen il 23 luglio. Durante l'esercizio agli anelli, è caduto mentre eseguiva un triplo salto mortale, subendo un trauma distorsivo cervicale con sublussazione della quinta vertebra. Questo infortunio lo ha costretto a un intervento chirurgico e a rimanere a lungo in ospedale. La Federazione Italiana di Ginnastica e la sua squadra si stanno mobilitando per garantirgli le migliori cure possibili. Ecco le sue parole al Corriere della Sera.
Giornata tipo
"Due sessioni di terapia, una al mattino e l’altra al pomeriggio. Nell’intermezzo faccio palestra con i pesi. Ho iniziato un programma di introduzione allo sport paralimpico, ho provato il tiro a segno con la carabina e mi gasa tantissimo. Mi è venuta l’acquolina in bocca di volerne sperimentare altri. A gennaio verrà inaugurata la piscina nuova, non vedo l’ora. Un giorno proverò anche l’handbike visto che mi vanno le braccia".
Cambiamenti
"All’inizio è stato uno sforzo. Non volevo vedere nessuno al di fuori dei genitori, delle sorelle e della mia fidanzata Lisa. Ero categorico, zero visite, preferivo isolarmi. Poi ho capito che avevo bisogno di vedere i miei amici. Ora vengono a trovarmi e mi piace vedere che nessuno di loro ha cambiato approccio nei miei confronti. Io sono il Lorenzo di sempre anche se con una diversa mobilità del corpo".
Momenti più difficili
"All’inizio era il risveglio, adesso è la sera. Prima di addormentarmi i pensieri fanno brutti scherzi, ne parlo spesso nei colloqui con la psicologa. Sì, perché è un allenamento anche questo, parlarne, affrontarlo, scomporlo, elaborarlo. È un grande mix di tristezza, rabbia, all’inizio c’era anche del rimorso. Miliardi di dubbi e domande. C’è la paura. Nella mente ho immagini di me, visioni del passato, visioni che vanno anche in là nel mio futuro".
L'incidente
"Io ero lì, io ho fatto l’esercizio agli anelli, mi chiedo in cosa ho sbagliato, perché è andata male. Interrogativi troppo grandi, una risposta non l’avrò mai. Tante volte il pensiero va alla mia famiglia, a come il mio incidente abbia cambiato inevitabilmente anche la loro vita. Ha presente la sensazione di quando si sta male per qualcuno? Io ce l’ho, non lo nascondo".
Sogni
"Sono sempre stato un sognatore con grandissime ambizioni, non solo come atleta. Adesso mi concentro sul vivere giorno per giorno, proprio per non sobbarcarmi di troppe cose. Però non mi sento a corto di sogni, devo solo trovarli".
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