Alice D'Amato 5ª alle parallele asimmetriche, Kaylia Nemour prima africana d'oro nella ginnastica artistica ai Giochi

Non basta una prestazione pressoché impeccabile per Alice D'Amato (14.733) nella finale delle parallele asimmetriche a Parigi 2024: ancora una volta la medaglia sfuma per meno di un decimo, l'azzurra termina quinta alle spalle della campionessa uscente Nina Derwael (14.766) e della statunitense Sunisa Lee (bronzo in 14.800, sesta medaglia olimpica in carriera). La 21enne originaria di Genova presenta l'esercizio da 6.400 di difficoltà già con cui si era già esibita nelle precedenti prove, arrivando vicinissima a replicare il giudizio ricevuto nell'all-around che alla fine dei conti sarebbe potuto valere la medaglia. Resta comunque la prima finalista italiana di sempre in questo attrezzo ai Giochi Olimpici, capace di lottare ancora una volta armi alla pari con le più accreditate della vigilia.

Chi scrive la storia è l'algerina Kaylia Nemour con uno strabordante esercizio di 15.700, il punteggio più alto di sempre mai ottenuto da lei in una competizione ufficiale e uno dei più elevati di sempre alle parallele asimmetriche. Nata e vissuta in Francia con la quale ha gareggiato anche per un certo periodo di tempo, l'atleta classe 2006 è passata a rappresentare l'Algeria dal 2023, paese di nascita del padre, diventando così la prima ginnasta africana della storia a mettersi al collo l'oro olimpico, oltre a conquistare una medaglia che aveva già sfiorato nel concorso completo. Battuta la cinese campionessa iridata in carica Qiu Qiyuan, che aveva provato a metterle pressione esibendosi prima di lei con 15.500, ma che si deve accontentare dell'argento.

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