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Vanessa Ferrari

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 29/07/2008 alle 19:32 GMT+2

La ginnasta azzurra a Pechino sarà al debutto in una competizione olimpica. La Ferrari, non al massimo fisicamente, per via della tendinosi che la perseguita

Emozionata e soprattutto ancora spaesata al suo secondo giorno a Pechino, che la vedrà al debutto olimpico, unica minorenne tra i ginnasti azzurri. E' così che Vanessa Ferrari si è presentata questa sera, con gli altri 19 componenti della spedizione, alla prima presentazione ufficiale di una squadra azzurra a Casa Italia. "La Cina mi ispira", è stata la promettente notazione di Ferrari sull'impatto con Pechino.
"Siamo ancora sfusati - premette il tecnico Enrico Casella - ma la palestra per gli allenamenti è perfetta e la preparazione procede come previsto". Cioé cinque ore al giorno, tre il mattino e due il pomeriggio, o viceversa, con il piede destro stretto in una fasciatura per i problemi al tendine, peggiorati negli ultimi quattro mesi.
"E' una tendinosi con borsite in profondità", spiega Vanessa, ricordando che da marzo si è acutizzato un dolore che la tormentava fin da prima dei Mondiali di Stoccarda, nel 2007, che l'hanno vista vincere il bronzo nel concorso completo. "L'ultimo controllo l'ho fatto il 24 luglio, prima di partire", dice ancora Vanessa. E il risultato è stato incoraggiante.
"Il tendine è migliorato - sottolinea Casella - ora continuiamo le terapie, ma senza l'uso di farmaci. Negli allenamenti Vanessa deve ancora fare molta attenzione agli stacchi nel corpo libero. Il debutto in gara sarà il 10 agosto, ma sarà molto importante la 'prova sul podio' del 7 agosto. In particolare per valutare l'elasticità della pedana del corpo libero, e come potrà sostenere lo sforzo di Vanessa". Si tratterà di una vera e propria prova generale, con pubblico pagante, durante la quale tutti gli esercizi saranno svolti come se si trattasse già della gara ufficiale di tre giorni dopo. Domani, invece, gli azzurri, maschi e femmine, avranno per la prima volta accesso per un 'warm-up' all'impianto di gara, il National Indoor Stadium, nell'Olympic Green, il grande spazio nel nord di Pechino dove sorgono anche lo stadio Nido d'Uccello e il Cubo d'Acqua.
Parla poco, Vanessa, soprattutto quando le si chiede chi sono per lei le avversarie più temibili: "Sono tutte preparatissime", si limita a dire. Ma poi non ha eccessi di timidezza o di diplomazia quando le si chiede cosa l'ha colpita di più del Paese in cui è appena sbarcata: "La Cina non mi ispira molto - dice - ma devo dire che tutto è organizzato molto bene".
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