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Ginnastica Ritmica - Abusi sulle ginnaste: punizioni, diete e umiliazioni, allenatrice interdetta dopo denuncia atlete

Giulio Martina

Pubblicato 24/01/2023 alle 17:11 GMT+1

GINNASTICA RITMICA - Metodi di allenamento oltre ai limiti del maltrattamento fisico e psicologico sono emersi anche nell'Accademia di Brescia. Interdetta per un anno l'allenatrice Stefania Fogliata che avrebbe, secondo le indagini, spinto le sue giovani atlete a saltare dei pasti per perdere peso e venire punite con carichi di lavoro eccessivi.

Ginnastica ritmica, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Altro caso di abusi su giovani ginnaste nelle Accademie italiane. Dopo il caso Maccarani, è arrivata la decisione della gip Francesca Grassani per l'ordinanza di misure cautelari a Stefania Foglietta, allenatrice dell'Accademia di ginnastica ritmica Nemesì di Calcinato, nel bresciano. Interdizione all'attività per un anno motivata da un documento di 49 pagine in cui vengono elencate le varie pressioni psicologiche subite da 8 ragazze, tutte minori di 14 anni.
Il metodo di allenamento per le giovani allieve si basava su “allenamenti ed esercizi gravosi esasperandole per finalità agonistiche”. La stessa allenatrice invitava a "Saltare pranzi o la scuola” e “trovava ogni scusa per punirle facendo eseguire esercizi eccessivi fino alla sfinimento anche all’aperto sotto il sole cocente"
Nonostante le ragazze si sentissero provate dal suo trattamento venivano "insultate, alcune malmenate, tutte punite". Infine i commenti sul fisico delle ginnaste come quello riferito nel documento dell'ordinanza e riferito da una vittima: "non poterla vedere con le caviglie grosse, con il collo grosso, stava ingrassando troppo” come fosse “un maiale”.
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