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Ginnastica ritmica, Maccarani e gli abusi: "Lo sport è per tutti, l’alto livello no. Non ho vessato nessuno"

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DaEurosport

Pubblicato 10/01/2023 alle 09:44 GMT+1

GINNASTICA RITMICA - La direttrice tecnica delle Farfalle è indagata assieme all’assistente Tishina: "L’opinione pubblica mi vede come la cattiva della storia. Ma chi mi conosce sa chi sono. Le accuse solo da atlete che non sono arrivate all’Olimpiade"

Emanuela Maccarani insieme a Martina Centofanti, Farfalle azzurre, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Emanuela Maccarani passa al contrattacco. Dopo il deferimento subito dalla Federginnastica nell’ambito dell’indagine sullo scandalo relativo ai presunti abusi fisici e psicologici sulle ragazze della nazionale di ritmica lo storico direttore tecnico delle Farfalle, ha concesso una lunga intervista al Corriere della Sera nella quale ha provato a controbattere alle accuse che l’hanno trascinata nella bufera. "Metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l’insorgere di disturbi alimentari e psicologici”. Questa la motivazione che si legge in un deferimento che parte dalle accuse mosse da Nina Corradini, Anna Basta e Giulia Galtarossa durante i primi interrogatori. Ecco le parole della Maccarani:
“Capisco che ci sia una nuova sensibilità verso body shaming, bullismo, abusi e violenza verbale, ma c’è chi ha ritenuto di farci un investimento. Con i social, poi, viaggia tutto velocissimo. Ho letto frasi identiche nello scandalo della ginnastica in Svizzera e negli Usa con frasi che io non ho mai pronunciato. Vedo una regia mediatica e adesso tocca alla ritmica. Penso sia giustissimo occuparsene e infatti lo stavo già facendo sotto la mia direzione tecnica”.

Su Anna Basta

“Se i risultati li otteniamo e si ripetono nel tempo con ginnaste diverse vuol dire che c’è un benessere. Poi ci può stare che una non arrivi alle Olimpiadi. Anna se n’è andata a maggio 2020, ma nessuno si era accorto del suo disagio. Il problema non erano i chili, era la tecnica. Le Olimpiadi si fanno in 5 e lei era la sesta. Le ho detto: ‘Vai a casa, centrati, ci risentiamo’. Ma è sparita. Anna non voleva più la ginnastica e si è portata dietro il conflitto in famiglia. Le serviva un alibi: non essere stata capita”.

Su Giulia Galtarossa

“Guarda a caso le accuse arrivano tutte da ginnaste che non hanno fatto le Olimpiadi. Galtarossa, quella dell’”abbiamo un maialino in squadra”, nel 2013 è diventata mia assistente: la pesa fino a Rio la faceva lei. Certo che può essere successo che duecento bambine in tutto il Paese abbiano avuto la percezione di essere state maltrattate, ma l’accademia di Desio cosa c’entra? Non posso rispondere per tutta Italia”.

Sui risvolti mediatici

“Il peso è una metodica come in tanti altri sport, ma non è mai stato un’ossessione. Dal 2019, poi, con l’arrivo del dietista, molto è cambiato: la pesa non si fa quasi più e le ragazze mangiano da sole. Lavorano 7-8 ore al giorno, se non mangiassero sarebbe un problema. Non è mai esistito un rito collettivo sul peso, lo facevano le mie assistenti tutte le mattine, certo non io. Le ragazze si cambiavano in spogliatoio e si pesavano prima di indossare la divisa. Se fosse successo qualcosa di sbagliato, sarei venuta a saperlo: nel 2011 ho allontanato un’allenatrice che stava troppo addosso alle ginnaste”.

Sull'allontanamento

“Certamente in quasi trent’anni qualche errore l’avrò commesso, ma se mi fossi comportata male i genitori delle ragazze me l’avrebbero detto. Invece mi chiedono tutti di restare. Comunque l’opinione pubblica mi vede come la cattiva della storia, quindi come può la Federginnastica non mandarmi via? Ma chi mi conosce, sa chi sono. Però mi devono spiegare perché: cosa ho fatto? E a chi? A quel punto sentiranno la mia risposta. C’è una scuola, c’è un metodo, vinciamo da vent’anni. Non è per niente banale. Se le emozioni le tiri fuori, le provi. Io non ho mai maltrattato nessuno. La ritmica è uno stato d’animo. Le ginnaste azzurre sono belle, leggiadre e armoniose. Non è possibile fingere”.

Crede che la manderanno via, pur in assenza di rinvio a giudizio e condanna?

"È possibile".
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