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Dieci anni dopo: un ripasso della prima vittoria di Rory McIlroy al PGA Tour

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Pubblicato 13/04/2020 alle 09:51 GMT+2

Il 2 maggio 2010 a Charlotte, Carolina del Nord, il nordirlandese si aggiudicò il Quail Hollow Championship imponendosi come nuova star del circuito e dando il la a una carriera costellata di successi.

Rory McIlroy festeggia un putt da birdie sul green della 18esima buca con cui si assicura la vittoria durante l'ultimo giro del Quail Hollow Championship el Quail Hollow Country Club il 2 maggio 2010

Credit Foto Getty Images

Phil Mickelson non aveva fatto grandi previsioni sul futuro di Rory McIlroy quel pomeriggio di domenica del 2010, al Quail Hollow Club. Non c'erano state profezie in merito a future conquiste alla FedExCup o in tornei importanti, né si era affermato che fosse entrato in scena il miglior golfista della generazione successiva. Erano stati soltanto descritti fatti puri e semplici.
"La sua vittoria qui al PGA Tour prima del suo 21esimo compleanno mostra senz'altro una carriera in decollo", aveva detto Mickelson, reduce dalla propria vittoria al Masters. "È ovvio che si tratta di un giocatore fantastico. Sanno tutti quanto è bravo e osservano stupiti alcuni dei suoi colpi".
Molto prima di stabilirsi al primo posto del golf mondiale, McIlroy era un adolescente dall'aspetto angelico che cominciava a farsi conoscere dagli spettatori di golf casual. Sebbene si era già sparsa la voce sulle sue prodigiose abilità e sui miracolosi esiti sul campo da golf, il pubblico era ancora in attesa di vedere dal vivo come si sarebbe difeso contro i migliori golfisti del mondo.

E allora venne il Quail Hollow Championship...

A maggio si compiono dieci anni da quel giorno a Charlotte, Carolina del Nord, quando McIlroy venne alla ribalta come nuova star del circuito dopo aver battuto Mickelson con quattro colpi di vantaggio e aver conquistato la sua prima vittoria al PGA Tour. "Ho ancora molta strada da fare", disse McIlroy alla fine del torneo. "Voglio concentrarmi sulla vittoria di qualche altro torneo e imparare il più possibile dai major. Non vedo l'ora di ottenere la prossima vittoria. È stato un grande giorno e spero che ne arrivino ancora un bel po'".
Da allora ce ne sono stati senz'altro un bel po'. Esattamente 17 al PGA Tour, culminati finora con due titoli FedExCup e tre trofei come miglior giocatore dell'anno. Tutte queste vittorie hanno origine nella Carolina del Nord a quasi 6mila chilometri da Holywood, la cittadina dell'Irlanda del Nord dove è cresciuto. Va notato che la vittoria di MacIlroy non fu una sorpresa quel giorno. Che vincesse negli Stati Uniti non era tanto una questione di quando, ma di come. La sua potenza dal tee era ormai ben nota e il mondo golfistico era ansioso di proclamare una nuova star. Il suo assalto alla fama era iniziato 15 mesi prima, quando aveva dimostrato il proprio livello professionale al Dubai Desert Classic del circuito europeo, battendo Justin Rose con un colpo di vantaggio all'Emirates Golf Club. Con questa vittoria, l'allora 19enne golfista era salito fino al 14esimo posto del ranking mondiale lenendo così il dolore di un paio di sconfitte all'European master e all'Hong Kong Open, entrambe allo spareggio.
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Rory McIlroy festeggia la propria vittoria sul green della 18esima buca durante l'ultimo giro del TOUR Championship all'East Lake Golf Club il 25 agosto 2019 ad Atlanta

Credit Foto Getty Images

"Il successo ti motiva soltanto a migliorare", disse all'epoca. "Sono diventato un bravo giocatore, ma ho ancora davanti a me molti anni per progredire. Voglio solo continuare a migliorare e spero di poter un giorno entrare in concorrenza con Tiger (Woods, ndr)".
Tuttavia, il mal di schiena che precedette il suo arrivo al torneo aveva reso difficile la sua vittoria al PGA Tour. Aveva mancato il taglio nei due eventi precedenti e non era riuscito a finire nella top ten dal World Gold Championship-Dell Technologies Match Play di metà febbraio. E non sembrava che la tendenza fosse cambiata dopo i primi due giri al Quail Hollow. A tre buche di distanza si trovava due colpi sopra il taglio per il fine settimana. In quel momento la sua traiettoria sul PGA Tour cambiò per sempre.
Al par 5 della 17esima buca, McIlroy colpì il suo quarto ferro da 206 iarde e lasciò la pallina a un metro e mezzo dalla buca per eagle. Giocò lo due ultime buche al par e passò il taglio per un pelo. "Il resto è storia", avrebbe detto più tardi. Da quel momento in poi, McIlroy travolse il Quail Hollow con 16 colpi sotto il par durante il fine settimana e il risultato più basso sia il sabato che la domenica. All'inizio dell'ultimo giro era quattro colpi dietro Billy Mayfair e alla fine lo superò di ben dieci colpi. Fece scattare in piedi il pubblico con un eagle al 15 - dopo aver lasciato il suo colpo di approccio a meno di un metro dalla buca - e mantenne la freddezza necessaria alla buca successiva lasciando il suo colpo dalla sabbia a un metro e mezzo dalla buca. Nulla di paragonabile, tuttavia, al suo colpo finale, un momento stellare ancora oggi ricordato come uno dei grandi momenti della sua carriera: McIlroy sigillò il proprio dominio con un putt da birdie di 14 metri. Gli spettatori che circondavano il green esplosero di gioia e lui rispose con un pugno verso il cielo.
"Sono entrato in zona - disse McIlroy, primo golfista dai tempi di Woods a vincere il suo primo torneo del PGA Tour prima ancora di compiere i 21 anni -. Vedevo i miei colpi e li eseguivo, vedevo la linea dei miei putt e la pallina entrava. Credo di non aver giocato in vita mia un giro migliore di quello".
Quasi tutti sanno quel che ne è seguito: più di 52 milioni di dollari guadagnati, numero uno al mondo per 100 settimane, quattro vittorie ai major, tre Campionati del Mondo, tre premi al giocatore dell'anno, due titoli della FedExCup e, naturalmente, lo spettacolare successo al Players Championship 2019. Oltre a un'altra vittoria al Quail Hollow nel 2015. Infatti, prima delle ambite vittorie all'East Lake e al TPC Sawgrass, prima dell'epica performance alla Ryder Cup e del triplice trofeo dell'estate 2014, esisteva soltanto Quail Hollow. Jim Nantz, cronista del trionfo sulla rete televisiva americana CBS Sports, lo aveva sintetizzato perfettamente quando l'ultimo putt era entrato in buca. Nello stesso luogo dove erano cominciate le vittorie dieci anni prima, Nantz aveva fatto il bilancio della settimana e la previsione per il decennio successivo: "Benvenuto alle grandi gare, Rory McIlroy".
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