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Ryder Cup 2021, i precedenti e chi ha vinto di più tra Europa e Stati Uniti

DaOAsport

Pubblicato 22/09/2021 alle 12:35 GMT+2

GOLF - La storia della Ryder Cup si suddivide sostanzialmente in tre grandi fasi.

Au crépuscule, Thomas Bjorn brandit la Ryder Cup pour l'Europe.

Credit Foto Getty Images

La storia della Ryder Cup si suddivide sostanzialmente in tre grandi fasi: la prima va dal 1927 al 1971, quando a sfidare gli Stati Uniti era la sola Gran Bretagna, la seconda percorre un breve lasso di tempo tra il 1973 e il 1977, con l’aggiunta dell’Irlanda alla Gran Bretagna, la terza è quella attuale, che dura fin dal 1979 con l’allargamento a tutta l’Europa.
Nella prima parte di questo cammino, i team americani vincevano molto più spesso rispetto a quelli britannici. Solo le prime sfide, tra gli Anni ’20 e gli Anni ’30, godevano di un certo equilibrio. Dal 1935 in poi, se si eccettua il 1957 in cui la Gran Bretagna riuscì a vincere, furono solo gli Stati Uniti a continuare, senza mai fermarsi, nel loro conservare la Coppa. In mezzo a questi casi ci fu quello del 1969, il primo pareggio della storia della competizione: un 16-16 (allora erano 32 i match complessivi) che attivò la regola per la quale i detentori, e cioè gli statunitensi, avevano il diritto di tenersi il trofeo.
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Ryder Cup 2021: la presentazione delle squadre

L’allargamento del team britannico all’Irlanda non produsse significative novità: nel 1973, 1975 e 1977 furono sempre gli Stati Uniti a rendersi protagonisti di vittorie sempre larghe: dall’epoca di Sam Snead a quella di Arnold Palmer e Jack Nicklaus nulla era cambiato, ed anche Tom Watson stava facendo capolino in quegli anni.
Fu così che nel 1979, per cercare di dare un equilibrio maggiore alla sfida, fu deciso l’allargamento del team dalle sole Isole Britanniche a tutta l’Europa. Dopo tre edizioni ancora americane, l’effetto fu quello sperato: l’Europa vinse nel 1985 al Belfry e si tenne la Coppa fino al successivo successo a stelle e strisce, nel 1991, in quanto nel 1989 era intervenuta un’altra volta la regola del pareggio. Nella sostanza, la tendenza si è totalmente invertita dal 1995 in avanti: 9 vittorie europee contro 3 americane, con l’ultimo atto disputato al Le Golf National, vicino Parigi, nel 2018 e vinto dagli europei per 17.5-10.5. Si è trattato del secondo weekend della coppa giocato fuori dalle Isole Britanniche: la prima si ebbe nel 1997, in Spagna, a seguito dell’immensa popolarità di Seve Ballesteros.
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Ryder Cup, che passione: le storie più belle del torneo

In quelle giornate francesi si distinse Francesco Molinari, che riuscì a vincere tutti i confronti: foursome, fourball e match singolo con Phil Mickelson. Cinque vittorie in un weekend di Ryder Cup, massimo attuale, sono riuscite solo a pochissimi, quasi tutti americani tranne Peter Aliss (britannico, 1965): nel 1965 Tony Lema, nel 1967 Arnold Palmer e Gardner Dickinson, nel 1971 Jack Nicklaus, nel 1979 Larry Nelson. Lema, Aliss e Nicklaus, però, persero anche un confronto in virtù della differente formula della Ryder del tempo.
Questo il conteggio complessivo delle tre fasi: nella prima gli Stati Uniti guidarono per 15-3 con un pareggio (cioè un 16-3 de facto), nella seconda sempre gli americani vinsero le tre sfide contro la Gran Bretagna unita all’Irlanda negli sforzi di dare più competitività, nella terza, invece, attualmente è l’Europa a comandare per 11-8 con un pareggio (che favorì gli europei).
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Stati Uniti vs Europa: pronti per lo spettacolo della Ryder Cup?

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