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Irochesi respinti

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DaEurosport

Aggiornato 16/07/2010 alle 13:32 GMT+2

Rischia di finire, ancora prima di essere iniziata, l’avventura Oltreoceano della nazionale irochese di lacrosse che avrebbe dovuto prendere parte al Mondiale previsto a Manchester.

GLI IROCHESI - In Inghilterra hanno luogo i campionati del mondo di lacrosse. La presenza della nazionale irochese si sta trasformando in un caso diplomatico. Gli irochesi sono una confederazione di sei, in origine cinque, nazioni o tribù di nativi americani del nord-est degli Stati Uniti, chiamati anche Haudenosaunee, il popolo della Lunga Casa.
PASSAPORTO NON VALIDO – L’Inghilterra, rifiuta di far entrare nel proprio Paese individui con passaporto irochese e l’unica maniera per varcare i confini britannici sarebbe quella di utilizzare quelli canadesi o statunitensi. Ecco il nodo della questione. Il principio e l'idendità. Questa nazionale non vuole adottare espedienti ma vuole essere riconosciuta in quanto tale anche perché loro non si sentono parte degli Stati Uniti. Barbara Low, facente parte dei Míkmaq, una popolazione indigena conosciuta come First Nations o più semplicemente nativi americani, dice la sua sul comportamento 'eorico' di questi giocatori: "Hanno già vinto per me. Un trofeo più importante di quello consegnato alla squadra più forte. Stanno catalizzando l’attenzione del mondo per un problema serio".
IL VIA LIBERA DEGLI STATI UNITI – Un ostacolo è stato superato. Il governo federale degli Stati Uniti, dopo un braccio di ferro serrato con i giocatori, ha permesso la partenza verso la Gran Bretagna grazie all’intervento del Segretario di Stato, Hillary Clinton che ha concesso agli irochesi una deroga speciale.
MONDIALE A RISCHIO – Nonostante il via libera statunitense ora ci sono da superare i 'confini' britanici. Il direttore generale della nazionale Percy Abrams è preoccupato per la situazione: "La squadra è stata fermata alla frontiera inglese nel momento in cui sono state chieste le nostre credenziali ed abbiamo messo sul tavolo i nostri passaporti, sono documenti statunitensi, ed evidentemente il passaporto irochese non può varcare le mura britanniche nonostante ci abbia permesso di partecipare ai tornei degli ultimi 30 anni". Il presidente Oren Lyons invece sottolinea l'importanza di ciò che sta accadendo: "Non abbiamo idea di come poter partecipare alla sfida viste le novità dell’ultimo momento. Ma siamo soddisfatti dell’interesse che stiamo vedendo nei nostri confronti, della serietà delle discussioni che ruotano attorno a questa questione e speriamo di arrivare ad una soluzione al più presto".
Sperando che questo popolo, possa essere rappresentato al Mondiale britannico, siamo certi che la vicenda sia servita a mettere in luce un problema di identità che va risolto perché le radici di un popolo sono più profonde e forti di una legge.
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