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La corsa all’oro di Frank Chamizo, il predestinato della lotta libera

DaOAsport

Aggiornato 21/08/2016 alle 14:30 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Frank Chamizo Marquez campione del mondo nella lotta - 2015

Credit Foto Eurosport

Il lottatore Frank Chamizo ha riacceso, negli ultimi due anni, l’interesse degli italiani per questa disciplina. Nell’ultima giornata dei Giochi Olimpici di Rio 2016 sarà il favorito per la medaglia d’oro della categoria 65 kg nello stile libero, ed andrà dunque alla ricerca del triplete dopo aver conquistato il titolo mondiale nel 2015 e quello europeo quest’anno. Ripercorriamo le sue prestazioni degli ultimi anni che hanno rappresentato la sua corsa all’oro verso la rassegna a cinque cerchi.
Nato a Cuba il 10 luglio del 1992, Frank Chamizo dimostra subito di essere un predestinato della lotta libera, tanto che, a soli diciotto anni, ottiene la medaglia di bronzo mondiale a Mosca, nella categoria 55 kg, in rappresentanza del suo Paese natale. A portarlo in Italia sarà l’amore ed il successivo matrimonio con Dalma Caneva, altra atleta della nazionale: le lungaggini burocratiche non permettono però a Chamizo di ottenere subito il passaporto italiano, e così il promettente lottatore deve accontentarsi di disputare solamente alcuni tornei del calendario internazionale, senza poter ancora prendere parte ad Europei e Mondiali.
Già nel 2014, comunque, passato oramai alla categoria 65 kg Chamizo lancia un primo segnale importante, conquistando la medaglia d’oro nel Grand Prix di Spagna, a Madrid. L’anno della sua esplosione sarà però il 2015: nel mese di marzo, Chamizo effettua il suo esordio ufficiale con la nazionale italiana in occasione della prima edizione dei Campionati Europei Under 23. Nell’arena polacca di Wałbrzych, il neoazzurro è subito medaglia d’oro, battendo in semifinale il favorito azero Magomed Muslimov ed in finale il georgiano Zarubi Iakobishvili.
Chamizo evidentemente ha un rapporto particolare con le manifestazioni alla loro prima edizione e, dopo il titolo europeo Under 23, sale sul podio anche ai primi Giochi Europei. A Baku, in Azerbaijan, il lottatore azzurro raggiunge la finale, sempre nella sua categoria 65 kg: a fermarlo è solo il padrone di casa Togrul Asgarov, campione olimpico in carica, ma per Chamizo arriva comunque uno splendido argento che farà da antipasto a quanto accadrà a Las Vegas.
Nel mese di luglio, Chamizo prova a difendere il titolo ottenuto nel 2014 al Grand Prix di Madrid: l’italo-cubano non vince, ma sale nuovamente sul podio con la medaglia d’argento. Solamente due settima dopo, però, l’azzurro si ripresenta in gara all’Open di Polonia, dove conquista la medaglia d’oro annichilendo tutti gli avversari, compreso il campione mondiale in carica, il russo Soslan Ramonov, battuto addirittura al primo turno. Sull’onda di questo successo, Chamizo si presenta ai Campionati Mondiali di Las Vegas come numero cinque del mondo, e dunque possibile medagliato.
A Las Vegas, l’azzurro inizia come un diesel, battendo per 4-3 il polacco Magomedmurad Gadzhiev , ma poi incomincia a schiacciare gli avversai: 5-2 al sudcoreano Kim Ju-Song e soprattutto un pesante 10-5 proprio sull’azero Asgarov, che lo aveva sconfitto in finale a Baku. In semifinale, Chamizo sconfigge in meno di tre minuti il russo Soslan Ramonov, per poi raggiungere la gloria definitiva con la vittoria in finale sull’uzbeko Ikhtiyor Navruzov (4-3), che ha fatto di lui il primo campione mondiale italiano nella lotta libera. Questo successo ha inoltre riportato l’Italia della lotta su un podio iridato a ben nove anni dal bronzo di Francine De Paola a Guangzhou 2006. mentre una medaglia nella libera mancava addirittura dal bronzo di Giovanni Schillaci ad Istanbul 1994. Per ritrovare un oro prima di Chamizo, invece, bisogna tornare addirittura al 1985, quando il mitico Vincenzo Maenza trionfò a Tokyo nella greco-romana.
Grazie alla vittoria di Las Vegas, Chamizo otterrà un altro risultato storico, diventando numero uno del mondo nella categoria 65 kg nel ranking di ottobre, posizione che occupa tutt’ora e che ha lasciato solamente per un mese nel corso di questo 2016. Tanto per cambiare, nessun italiano aveva mai ottenuto questo piazzamento in un ranking mondiale di lotta libera.
Venendo poi all’anno in corso, l’italo-cubano ha effettuato il proprio esordio stagionale al torneo internazionale “Alexander Medved” di Minsk, in Bielorussia, dove però subirà un’amara sconfitta in finale, battuto dal suo grande rivale russo Soslan Ramonov a causa di una evidente svista arbitrale. Chamizo, però, si sarebbe rifatto con gli interessi ai Campionati Europei di Riga, dove ha conquistato il titolo continentale grazie ad una vittoria per 7-6 ai danni del turco Mustafa Kaya.
Tutti gli indizi, dunque, portano a pensare che Chamizo possa essere in grado di riportare in Italia un oro olimpico nella lotta dopo il successo del grecoromanista Andrea Minguzzi a Pechino 2008.
giulio.chinappi@oasport.it
VIDEO - I 10 atleti italiani su cui puntare a Rio 2016: c'è anche Frank Chamizo
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