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Cairoli, Prado, Herlings, Gajser: le 5 domande al Mondiale 2020

Stefano Dolci

Pubblicato 28/02/2020 alle 18:00 GMT+1

Dopo un lungo inverno d'attesa riparte domenica 1 marzo da Matterley Basin (Inghilterra), il Mondiale MXGP. Eurosport Player trasmetterà LIVE e in Esclusiva le 20 tappe in cui Tony Cairoli, dopo l'infortunio alla spalla, proverà a dare l'assalto al decimo titolo iridato. Ma chi sono i suoi avversari e quali sono le chance? Lo abbiamo chiesto a Pietro Balzi e Fabio Momina.

Tony Cairoli, MXGP, Eurosport

Credit Foto Eurosport

La caccia di Antonio Cairoli alla decima corona è riaperta. Il Mondiale MXGP che prenderà il via questo fine settimana da Matterley Basin (Inghilterra) e che Eurosport Player vi trasmetterà LIVE e in esclusiva a partire da domenica 1 marzo (con una copertura capillare di tutti i 20 appuntamenti) riparte nel segno del leggendario 222 di Cairoli. A 15 anni esatti dal primo titolo iridato vinto nel 2005, il nove volte campione iridato siciliano proverà a cimentarsi in una nuova complicata sfida: ripresentarsi al cancelletto di partenza dopo uno degli infortuni più complicati della sua carriera (l’operazione alla spalla destra) che lo ha costretto ai box per 253 giorni.
Come sta Tony e cosa ci possiamo attendere in questo 2020 dall’asso della KTM? Per rispondere a queste e ad altre domande abbiamo interpellato le storiche voci del Motocross di Eurosport, Pietro Balzi e Fabio Momina che anche quest’anno saranno in cabina di commento per commentare le emozioni del mondiale motocross e si sono divertiti a fare le carte alla nuova stagione.

Quante possibilità ha Cairoli di vincere il mondiale 2020?

Fabio Momina: “Ho avuto modo di confrontarmi con Tony nel corso dell’ultima tappa degli Internazionali d’Italia che si è svolta a Mantova e mi ha confidato di essere al 60-70% della condizione dopo l’infortunio alla spalla, uno dei più lunghi della sua carriera. Nonostante ciò ho visto grande fiducia e soprattutto grande consapevolezza che questa condizione sfavorevole potrebbe non essere in realtà uno svantaggio. Antonio è sempre stato abituato a essere al 100% sin dalle primissime gare della stagione, anche l’anno scorso prima di Arco di Trento era in piena corsa per il mondiale con un vantaggio anche relativamente considerevole sul futuro campione del mondo Tim Gajser. Quest’anno dovrà agire un po’ in difesa nei primi 4-5 GP della stagione ma da metà stagione, quando il campionato entrerà nel vivo e i piloti si troveranno anche ad affrontare 3 gare in un mese, Tony sarà al top della forma e pronto a sfruttare la propria classe e la propria sterminata esperienza. Come è sempre successo negli ultimi anni la differenza la faranno la regolarità e la capacità di stare alla larga dagli infortuni. Raramente si è visto un mondiale con un tasso così elevato di talento: sono ben 9 i piloti al via che hanno vinto almeno un mondiale in MXGP o MX2. Ogni weekend insomma si possono perdere punti preziosi e l’importante sarà essere il più regolari e martellanti possibili. Una caratteristica in cui Cairoli è sempre riuscito ad eccellere. Per questo, anche se per una volta non parte con il favore del pronostico, Tony può regalarci grandi gioie. Anche se la carta d’identità recita 34 anni, la fame e la voglia di vincere restano intatte. Cairoli vede a tiro l’appuntamento col decimo titolo e farà il possibile per far sognare i propri tifosi e centrare questo fantastico obiettivo”.

Chi è l’uomo da battere?

Pietro Balzi: “Jeffrey Herlings. Se riesce a stare lontano dagli infortuni è semplicemente di un altro pianeta. Un pilota che può vincere ovunque e dovunque”.
Fabio Momina: “Concordo con Peter, e anche io dico Herlings. L’olandese a differenza di ciò che gli era successo nelle scorse estati si è allenato in Spagna con il team KTM MX2 e ha partecipato a una gara sola vincendola senza troppi patemi. Ha preferito restare fuori dai radar ma resta il pilota più forte e dominante. Se starà bene ha tutto per fare la voce grossa in ogni GP”.
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MXGP: Jeffrey Herlings è tornato a dominare, successo netto in gara-1 in Turchia!

Chi sarà l’outsider?

PB: “Scelgo Glenn Coldenhoff del team KTM Gas Gas. Non è un pilota ufficiale a tutti gli effetti ma lo scorso anno, specie nella seconda parte di stagione, in tante gare ha mostrato una velocità, una ferocia agonistica e una costanza veramente notevoli. Mi convince più del vicecampione iridato 2019, Jeremy Seewer e si toglierà belle soddisfazioni a mio avviso”.
FM: “Io punto il mio gettone su Mitch Evans, compagno del campione del mondo Gajser nel team Honda Gariboldi e new entry assoluta. E’ il classico australiano con un grande cuore, una guida spettacolare ma efficace e tantissima voglia di vincere. Ho avuto modo di scambiare due chiacchiere con lui a Mantova e mi ha confessato di voler essere il primo australiano a vincere nel mondiale motocross... Il ragazzo ha le idee chiare!”

Jorge Prado, è la novità più intrigante. Lotterà subito per il mondiale?

FM: “Prado è indubbiamente il giovane talento più cristallino del panorama mondiale. Con la sua guida in punta di piedi, così unica, aggraziata e allo stesso tempo tremendamente efficace in MX2 ha fatto sfracelli (2 mondiali vinti ad appena 19 anni!). Il passaggio alla 450 all’inizio si farà un po’ sentire ma da metà mondiale in avanti me lo immagino duellare coi migliori per le posizioni di testa. Si è infortunato al femore, qualche settimana fa, e nonostante abbia recuperato in tempi molto brevi, il team De Carli sta cercando di frenarlo per non prendersi inutili rischi e soprattutto perché gli mancano le ore in moto. Insomma la prudenza potrebbe fargli saltargli il debutto in Inghilterra, anche se Prado preme per esserci e le proverà tutte per convincere Claudio De Carli a correre. Vediamo chi la spunterà...”.

Kiara Fontanesi a soli tre mesi dalla nascita della figlia Skyler torna a correre nel WMX. Può vincere il mondiale già nel 2020?

PB: “Comunque vada sarà un successo. Rivedere Kiara in pista da neomamma dopo così poco tempo fa capire la caparbietà e l’amore che questa ragazza ha per il motocross. Sarà dolcissima vederla in gara col suo team famigliare e la sua bimba alle gare e qualunque traguardo uscirà fuori sarà da applaudire... Poi se conosco un po’ Kiara, e il suo animo da combattente, so che se è tornata è perché è fermamente convinta di poter riuscire a vincere subito. E sarebbe bello se riuscisse a realizzare questo sogno”.
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