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Motocross, MXGP: Tony Cairoli, un orgoglio italiano che merita solo tanti applausi

Stefano Dolci

Aggiornato 15/09/2021 alle 17:27 GMT+2

Il 9 volte campione del mondo originario di Patti, non è riuscito a vincere il titolo mondiale ma a 35 anni ha reso fino alla penultima gara della stagione la vita complicatissima al campione del mondo Tim Gajser. Nonostante un ginocchio martoriato e un calendario serrato e fitto di impegni: Cairoli è stato il miglior pilota della KTM e per il 14esimo anno su 17 ha chiuso sul podio iridato.

Antonio Cairoli, 9 volte campione del mondo nel 2020 ha superato il traguardo dei 10000 punti in carriera

Credit Foto Imago

"Non c’è sconfitta, nel cuore di chi lotta”. Una frase che calza a pennello per Antonio Cairoli, Il 35enne, 9 volte campione del mondo non ha più niente da dimostrare a nessuno ma in questo 2020 ha dato tutto sé stesso per provare a vincere un altro titolo iridato. Alla fine dei 16 round di questa anomala stagione la fredda classifica generale recita un terzo posto assoluto, alle spalle dello sloveno Tim Gajser (al quarto titolo in 6 anni con il team HRC gestito dall’italiano Giacomo Gariboldi) e dello svizzero Jeremy Seewer (vicecampione iridato per la seconda stagione consecutiva). Verrebbe da rammaricarsi ma la realtà ci dice che la cosa migliore da fare è alzarsi in piedi e applaudire questo straordinario campione di longevità, che fino all’ultimo ci ha provato e non si è arreso agli infortuni, al dolore, alla iella, a un calendario serratissimo causa emergenza Covid-19 (dal 9 agosto all’8 novembre si sono disputati 16 tappe, per un totale di 32 manche con quasi sempre 3 round in una sola settimana sul medesimo tracciato) dando tutto quello che aveva e arrendendosi solo alla penultima gara.
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MXGP: Gajser celebra il titolo vincendo gara-2, Cairoli 5°

Per questa ragione nonostante l’obiettivo, specie dopo l’infortunio che a settembre a Faenza ha messo ko Jeffrey Herlings, fosse il 10° titolo iridato e l’aggancio a sua maestà Stefan Everts: Cairoli ha poco di cui rammaricarsi e - una volta passata la normale delusione che cova nell’animo del fuoriclasse che ha come unica ambizione quella di vincere – potrà godersi una serie di traguardi che spiegano la straordinaria regolarità di questo campione infinito che ha raggiunto l'incredibile traguardo dei 10000 punti in carriera, per la 17esima annata consecutiva ha totalizzato almeno una vittoria, ma soprattutto ha chiuso ben 14 delle 17 stagioni nel mondiale sul podioiridato, .
  • Cairoli da 17 anni al top! Dal 2004 al 2020: 9 titoli mondiali, tre secondi posti, due terzi posti
AnnoClassificaVittorie
2004 MX21
2005 MX26
2006 MX23
2007 MX211
2008 MX24
2009 MX14
2010 MX18
2011 MX16
2012 MX111
2013 MX19
2014 MXGP9
2015 MXGP2
2016 MXGP3
2017 MXGP6
2018 MXGP2
2019 MXGP10°4
2020 MXGP3
17 Annate9 titoli mondialiTot: 92

Una stagione da 8 in pagella

Per analizzare meglio il 2020 di Cairoli, ci siamo fatti aiutare dalle voci del mondiale Motocross di EurosportPietro Balzi e Fabio Momina: entrambi sono concordi nel dare un otto pieno alla stagione del fenomeno di Patti.
"Antonio Cairoli merita un 8+ perché ha tenuto fino alla fine vivo il Mondiale, arrendendosi solo alla penultima gara e mostrando che nonostante i 35 anni resta una certezza assoluta per la KTM e una leggenda assoluta del motocross – spiega Pietro Balzi - Nonostante il livello in MXGP negli ultimi due-tre anni si sia alzato a dismisura con tanti piloti giovani come i vari Gajser, Herlings, Seewer, Coldenhoff (tutti rider che hanno fra i 24-26 anni) o giovanissimi come il talentuosissimo Jorge Prado (classe 2001) che ogni manche possono aspirare a stare là davanti e vincere la gara: Tony è sempre lì a giocarsela e a rendere la vita dura a tutti. Quest’anno poi con 16 gare concentrate in tre mesi a causa dell’emergenza Covid e tre GP in sette giorni, per lui è stato assai complicato anche recuperare dai numerosi acciacchi e problemi fisici che lo hanno tormentato. Eppure non ha fatto una piega, non ha campato alibi e ha dato tutto se stesso per provare a vincere il decimo titolo iridato”.
L’aspetto del recupero fisico non è assolutamente un aspetto secondario, perché dopo un inverno tormentato a causa della spalla ci si è messo il ginocchio a rendere la vita assai complicata a Tony.
"Cairoli negli ultimi tre mesi a causa dei problemi al ginocchio sinistro, che sono peggiorati dopo il round in Lettonia a fine agosto, si è visto costretto dopo ogni gara a togliersi 2-3 siringhe di siero per sgonfiare l’articolazione e continuare a correre - racconta Fabio Momina - Con un calendario fitto di impegno e una media di due manche ogni tre giorni da correre sullo stesso tracciato, Tony non ha potuto allenarsi, correre, fare minimamente fiato che è fondamentale per un pilota di motocross. Questo lo ha penalizzato tanto perché era già reduce da un inverno in cui, a causa dei problemi alla spalla che lo avevano costretto a saltare gli ultimi 9 GP della stagione, non era riuscito a prepararsi per il meglio. Nonostante tutto ciò con la sua esperienza e la sua guida così fluida e tecnica ha portato casa 3 vittorie e 7 podi, confermandosi la garanzia per KTM, che ha perso Herlings per infortunio dopo il terzo round e ha pagato lo scotto del noviziato del rookie Prado. Gajser, che è un pilota con uno stile più americano che privilegia salti bassi e gli scrub, ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione di Cairoli che, a differenza di altri due piloti over 30 come Desalle e Paulin che hanno annunciato il loro ritiro, sono convinto la prossima stagione sarà lì ancora una volta a giocarsela e a inseguire quel sogno chiamato 10° titolo mondiale”.
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Tanti auguri Tony Cairoli: 35 anni e sempre a caccia di vittorie

Cosa attendersi nel 2021?

"Abbiamo perso il secondo posto finale ma stiamo bene e proveremo ad andare avanti per il prossimo anno”. Con queste parole un po’ enigmatiche e che hanno messo un po’ in apprensione gli aficionados, TC222 si è congedato al termine dell’ultimo GP della stagione sulla pista di Garda Trentino. Tony nel mese di ottobre aveva chiarito che anche nel 2021 sarebbe stato al cancelletto di partenza e Balzi e Momina non hanno dubbi in merito ad eventuali ripensamenti.
"Tony me lo immagino agguerrito al cancelletto di partenza nel 2021 – ci dice il nostro Fabio Momina - KTM una moto ufficiale a Cairoli la fornirà sempre dopo tutte le gioie che ha regalato dal 2010 ad oggi alla marca austrica e sono convinto che se avrà la fortuna di recuperare dal problema al ginocchio e fare una preparazione atletica come si deve e senza intoppi, sarà lì della partita con i migliori. Il 10° titolo? E’ certamente dura ma in questi anni abbiamo visto come sia importante stare lontano dagli infortuni ed avere un aiuto della buonasorte. Se starà bene, una vecchia volpe come Cairoli capace di rosicchiare punti ovunque e capitalizzare al massimo gli errori altrui può anche sperarci. In alternativa un altro traguardo da eguagliare o superare che appartiene ad Everts è quello delle 101 vittorie... Gliene mancano 9 non sono poche ma riuscire almeno a strappare al mito assoluto del motocross uno di questi due primati lo metterebbe ancora più nella leggenda di questo sport”.
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Tony Cairoli nel 2020 ha chiuso la stagione al terzo posto in classifica generale alle spalle di Tim Gajser e Jeremy Seewer, Imago

Credit Foto Imago

Sulle 101 vittorie, Pietro Balzi è convinto che: “se continua per altri due anni, ce la può fare senza dubbio... Dipenderà dalle motivazioni. Il prossimo anno avrà anche l’occasione di poter dare ottimi consigli al nuovo talento italiano su cui ha voluto scommettere forte Claudio De Carli: il 18enne Mattia Guadagnini che correrà il mondiale MX2 proprio con KTM. Visto ciò che Prado è riuscito ad imparare allenandosi e lavorando a stretto contatto con Tony, chissà che Cairoli non voglia instradare anche questo giovane gran talento del motocross italiano”.
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Tony Cairoli torna alla vittoria! Dominio in gara 1 al GP di Riga

La suggestione: un academy con Dovizioso per i giovani talenti del cross?

Accanto all’impegno da pilota però Tony Cairoli potrebbe anche decidere di intraprendere l’idea di creare una academy per giovani talenti italiani del cross insieme a un altro grande pilota con una passione viscerale per le ruote tassellate: Andrea Dovizioso, che proprio negli ultimissimi giorni ha annunciato la volontà di prendersi un anno sabbatico dalla MotoGP dopo il divorzio da Ducati. A rilanciare l’ipotesi a GPOne.com è stato Carlo Pernat, il decano dei manager di piloti della MotoGP. Un’idea affascinante è che secondo Fabio Momina potrebbe anche concretizzarsi.
"Dovizioso e Cairoli sono legati da un’amicizia profonda. Andrea è innamorato del cross, una passione gli ha trasmesso il padre e che non ha più mollato. Va anche molto forte per essere un pilota della velocità e ogni anno per chiudere la stagione sportiva è fra i protagonisti di un’esibizione a Rivarolo Mantovano in cui diversi piloti della velocità e del cross si sfidano in pista con le moto da cross e mettono in palio cimeli all’asta per raccogliere fondi per beneficenza. Non sarei per nulla meravigliato se Andrea e Antonio si sedessero attorno a un tavolo per creare un progetto di questo tipo. Staremo a vedere, certamente sarebbe una gran bella iniziativa perché c’è sempre bisogno di coltivare talenti italiani e soprattutto instradarli al meglio”.
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Immenso Cairoli! Vittoria di tappa e primato nel Mondiale

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