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Agostini: "Marquez-Rossi? Sono cose che capitano, Marc non va squalificato"

DaLaPresse.it

Aggiornato 09/04/2018 alle 17:27 GMT+2

La leggenda delle moto non vorrebbe che si calcasse la mano: "Valentino non deve di certo avere paura. Certe cose sono successe anche a Valentino, nel nostro sport ci stanno. Vanno bene le gare combattute anche se, certo, non bisogna esagerare. Marquez ha capito di avere sbagliato e voleva offrire le proprie scuse, anche se Rossi e il suo staff non hanno voluto accettarle".

Marc Marquez Valentino Rossi Argentina 2018

Credit Foto Imago

"Sono situazioni che possono capitare. Non drammatizziamo". Giacomo Agostini, figura storica del motociclismo italiano con i suoi 15 titoli Mondiali all'attivo, commenta i fatti che hanno segnato il Gran Premio di Argentina ed in particolar modo la manovra al limite di Marc Marquez che ha portato alla caduta di Valentino Rossi a tre giri dalla fine. Ma a Termas de Rio Hondo lo spagnolo campione del mondo è stato protagonista in precedenza di altre situazioni discusse. "E' stata una giornata sbagliata, sfortunata", dice Agostini a LaPresse.

Che non sarebbe stata proprio una gara tranquilla lo si poteva immaginare dalla partenza...

Dove ha regnato la confusione per il meteo, le gomme. La moto di Marquez si è spenta in fase di partenza e in quei momenti bisogna comprendere lo stato d'animo del pilota, con la tensione che sale, l'adrenalina a mille. Marc è tornato al suo posto senza dire nulla a nessuno: il regolamento dice che non si può. Se fosse rientrato ai box e da lì ripartito, non avrebbe avuto il ride trought e penso che avrebbe vinto tranquillamente la gara. Ma in quegli attimi così concitati è difficile decidere con calma, fatichi quasi a trovare la saliva.

Prima del 'fattaccio' nel finale, c'era stato il sorpasso azzardato ai danni di Aleix Espargaro.

Un gesto per il quale Marquez ha pagato, cedendo la posizione.

Come commenta la manovra su Valentino?

In quel momento Marc se li stava mangiando tutti. Secondo me lo spagnolo avrebbe dovuto aspettare di imboccare la curva successiva per effettuare il sorpasso. Ma l'adrenalina del momento lo ha portato a decidere di infilarsi e i due si sono toccati, con Rossi che è finito largo. La colpa di Marquez alla fine è stata questa, non c'era il bisogno di sorpassarlo a tutti i costi lì. Con questo non voglio dare giustificazioni allo spagnolo, dico che alla fine sono situazioni che possono succedere. La sensazione è che abbia influito anche il bagnato dell'asfalto. E così si è ripetuto il celebre caso di Malesia 2015. Comunque, fossi stato in Rossi, avrei provato a raddrizzare la moto per tentare di non cadere.

Rossi ha riservato a Marquez parole dure, ha sostenuto che 'danneggia questo sport'.

Certe cose sono successe anche a Valentino, nel nostro sport ci stanno. Vanno bene le gare combattute anche se, certo, non bisogna esagerare. Marquez ha capito di avere sbagliato e voleva offrire le proprie scuse, anche se Rossi e il suo staff non hanno voluto accettarle. Capisco che in quel momento sia difficile. In ogni caso, Marquez ha pagato per quello che ha fatto, è stato penalizzato alla fine e dalla gara non ha tratto alcun vantaggio. Sinceramente non so cosa ancora vogliono ancora da lui.

Rossi ha anche detto che Marquez 'è pericoloso'.

Con tutta la sua esperienza, uno come Valentino non deve certo avere paura.

Le nuove scintille Marquez-Rossi rischiano di avvelenare il proseguo del Mondiale?

Cerchiamo di calmare i due e non drammatizziamo quanto accaduto. Non dobbiamo esagerare. Ai miei tempi, appena frenavo, arrivavano da dietro subito in quattro che mi sorpassavano, a volte toccandomi le gomme. Ricordo che in America, pronti via e un avversario mi buttò fuori. A Parigi un altro mi scaraventò per terra. Succede, il nostro sport è così. Pensiamo alla Formula 1, dove si tamponano e si buttano fuori. Certo, occorre sempre avere rispetto.
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