Dovizioso, Petrucci e la suggestione Viñales: cosa deve fare la Ducati per battere Marquez?
Pubblicato 28/10/2019 alle 10:14 GMT+1
Il Gran Premio di Phillip Island ha visto ancora una volta Marc Marquez vincere. Sono 11 i successi in stagione, con 16 podi in 17 gare. Andrea Dovizioso guadagna la matematica per il secondo posto nel mondiale. Un buon risultato, ma ancora una volta guarda il Cabroncito da lontano. Ducati quindi sconfitta per il terzo anno di fila. Cosa deve fare la casa italiana per battere lo spagnolo?
Va in archivio il Gran Premio d'Australia con l'undicesimo successo stagionale di Marc Marquez. Il Cabroncito prosegue nella sua stagione memorabile, con solo uno zero incassato e ben sedici podi su diciassette gare. Annata praticamente perfetta la sua, meglio ancora di quella dominata nel 2014 con la sfilza dei dieci successi iniziali consecutivi.
Dovizioso ancora una volta vice campione
Se il mondiale ormai è deciso da tempo, la gara di Phillip Island ha decretato ancora una volta Andrea Dovizioso vice campione del mondo. Per il terzo anno di fila il forlivese arriva secondo nel mondiale, però battuto da Marc Marquez. Il Cabroncito è quasi sempre stato sconfitto nel corpo a corpo contro l'italiano e anche quest'anno ha preso paga nel clamoroso finale di Spielberg. Ma questi sono piccoli passi falsi dell'alfiere di Cervera, che alla lunga non sbaglia mai, mentre gli avversari sono costantemente in preda di alti e bassi.
- Il paradosso di Dovizioso: per il terzo anno di fila 240 punti non bastano per vincere il titolo
Anno | Vittorie (Podi) | Ritiri | Punti | Distanza da Marquez |
2017 | 6 (8) | 2 | 261 | 37 punti |
2018 | 4 (9) | 3 | 245 | 76 punti |
2019 | 2 (8) | 2 | 240 | 135 punti |
Ducati sempre sconfitta
Se nel 2017 la stagione era stata incredibile e sorprendente per la Ducati, la scorsa e questa hanno messo in risalto le difficoltà di una squadra e di un team che, semplicemente, sono meno forti rispetto al binomio Marquez-Honda. Il 2019 è stato un buon anno per la Ducati, ma mai il Dovi è sembrato in lotta per il bersaglio grosso, a parte nelle prime tre gare della stagione. Per cui si, sono arrivate vittorie e podi - sia con Andrea (2 successi e 8 podi) che con Petrucci (1 successi e 3 podi) - e tra l'altro il Dovi può fare il record di punti nella sua carriera, ma non è certo l'annata sognata all'inizio. E ciò che è peggio non si sono visti grossi miglioramenti da inizio stagione: i difetti sono sempre gli stessi e all'orizzonte non sembrano esserci soluzioni in divenire.
Come battere Marc Marquez?
Se ripetiamo quanto fatto quest’anno non possiamo vincere. Abbiamo perso, ora dubito fortemente che nel 2020 Marquez e la Honda saranno meno forti. Bisognerà che sia dalla parte tecnica, sia dei piloti, ci si metta qualcosa di importante in più per raggiungere l’obiettivo [Luigi Dall'Igna, 23/10/2019 @Gazzetta dello Sport]
Cosa deve fare la Ducati per battere Marquez? La domanda è molto semplice, ma la risposta è complicata. Dall'Igna ha assicurato che nel 2020 ci sarà una moto completamente diversa che debutterà nei test. Questa in un certo senso è un'ottima notizia. Il progetto attuale è ottimo, ma non in grado di battere Marc. E poi sembra arrivato alla fine del suo sviluppo, spremuto in tutte le sue peculiarità. Il motore non sembra più avere margine sulla concorrenza, mentre in velocità di curva la Ducati non è mai riuscita a limare il gap con le rivali. Un nuovo progetto può portare ancora migliorie in termini di prestazioni e questo è naturalmente un bene, però è anche un rischio: e se dovesse nascere male? Se non fosse un progetto vincente e rivelarsi fallimentare sin dagli esordi?
Petrucci in crisi nera, rebus Dovizioso: che fare coi piloti?
C'è poi il rebus piloti: Dovizioso è sempre una certezza, ma si è sempre stagliato contro lo scoglio Marquez. Dopo tre tentativi andati a vuoto nel 2020 cosa ci si può attendere da lui? Nel 2017 è stato in lotta sino all'ultimo con il Cabroncito, che però in questi due anni sembra aver alzato ancora di più l'asticella delle sue prestazioni, diventando inarrivabile alla lunga per il forlivese. Petrucci invece dopo un grande inizio sembra un pilota perso. Il rinnovo ha fatto male al Petrux, che ora è veramente sotto la lente di ingrandimento. Miller e Bagnaia scalpitano per una moto nel team ufficiale, senza dimenticare la suggestione Viñales.
Viñales in Ducati?
Fa sempre piacere che una marca come Ducati si interessi a me, ma al momento sono concentrato solo su di me. Penseremo al futuro a tempo debito [Maverick Viñales, 24/10/2019]
E' questa la voce che circola insistentemente negli ultimi tempi: con Quartararo quasi già sicuro di un posto ufficiale in Yamaha, Maverick non è entusiasta, si starebbe guardando in giro e potrebbe sedersi proprio sulla rossa. L'obiettivo numero uno di Ducati ad oggi è ingaggiare proprio Marquez, che però sembra vicino al rinnovo con Honda che non ha intenzione di lasciarselo scappare, anche perché senza di lui si è visto come la moto sia tutt'altro che imbattibile. E così a Borgo Panigale potrebbero avere trovato in Viñales l'antagonista per provare a batterlo. Ma sarebbe la scelta giusta? Anche in Australia Top Gun ha messo in mostra la sua totale insofferenza verso il Cabroncito, finendo a terra nel tentativo di risorpasso. Maverick soffre tantissimo la personalità schiacciante del connazionale. E' un pilota forte e veloce, ma a livello di tenuta mentale e continuità Marquez è tutta un'altra cosa.
L'unica volta che Marc ha perso il titolo in MotoGP è stato nel 2015, con una Honda troppo inferiore alla Yamaha. Da li in poi il Cabroncito è stato imbattibile, anche perché si è costantemente migliorato ogni anno, arrivando sempre più vicino alla perfezione. Ora anche con un mezzo inferiore riesce a limitare i danni, cosa non fatta nel passato. Per cui cosa aspettarsi? L'impressione è che, a meno che Marquez non voglia provare a vincere con un'altra moto, siamo destinati a vedere proseguire il dominio dello spagnolo ancora per molto tempo.
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