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Enea Bastianini (3 vittorie in 7 GP come Valentino Rossi nel 2009) meglio di Bagnaia per l'assalto al titolo piloti?

Fabio Psoroulas

Pubblicato 16/05/2022 alle 15:28 GMT+2

MOTOGP - Sono 3 le vittorie stagionali di Enea Bastianini. L'italiano ora è a otto punti dalla vetta del mondiale guidata da Quartararo. La Bestia rimarrà in Ducati anche per i prossimi due anni, ma non si sa ancora in quale box. Si complica invece la rincorsa di Bagnaia (out a Le Mans) e capace di salire sul podio solo una volta in questo avvio di stagione. E anche la cabala non gli sorride...

Bastianini: "Tuffi? Ero bravo, ma sognavo la moto non i Giochi"

Va in archivio il settimo atto del mondiale 2022 della MotoGP. Sul circuito di Le Mans abbiamo assistito alla terza stupenda vittoria stagionale di Enea Bastianini.
La Bestia ormai non sorprende più, è una fantastica realtà, una costante sul gradino più alto del podio. Dopo i successi di Losail e di Austin, l'italiano vince in Francia e continua a sognare.

Terza vittoria su sette gare, solo Rossi, Agostini e altri due big ci sono riusciti

Analizziamo un po' il risultato di Enea con alcuni dati. L'alfiere di Rimini ha conquistato il terzo trionfo stagionale su sette gare corse. Per trovare un altro italiano in grado di fare lo stesso nella classe regina bisogna tornare a Valentino Rossi che ci è riuscito ben otto volte, l'ultima nel 2009 (l'anno dell'ultimo titolo del Dottore in MotoGP e anche la stagione in cui l'Italia è riuscita a laurearsi per l'ultima volta campione del mondo della top class). Gli altri rider tricolori in grado di fare questo exploit sono stati Libero Liberati nel 1957, Giacomo Agostini (sette volte) e Franco Uncini nel 1982. Da notare che solo Rossi nel 2006 non riuscì a portarsi a casa il titolo mondiale, che all'ultima gara finì nelle mani del compianto Nicky Hayden. In tutte le altre occasioni quando un rider italiano ha ottenuto 3 successi prima di metà stagione si è laureato campioni del mondo a fine anno. Un numero che, se da un lato farà toccare ferro gli scaramantici, fa chiaramente capire come Bastianini sia indubbiamente un pretendente serio per il titolo 2021.
PILOTI IN GRADO DI VINCERE ALMENO 3 GP NELLE PRIME SETTEANNI
Libero Liberati1957
Giacomo Agostini1967, 1968, 1969, 1970, 1971, 1972, 1975
Franco Uncini1982
Valentino Rossi2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2008, 2009
Enea Bastianini2022
Aprendo al resto del mondo, da quando è iniziata l'era MotoGP nel 2002, solo tre volte è accaduto che un pilota vincesse almeno tre delle prime sette gare in calendario e a fine stagione non conquistò il mondiale: Valentino, come detto, nel 2006, poi Casey Stoner nel 2012 (l'anno in cui l'australiano a fine anno decise di appendere il casco al chiodo) e Jorge Lorenzo nel 2013 (la stagione che si chiuse col primo dei 6 titoli di Marquez in MotoGP). In tutti gli altri casi il titolo è arrivato.

Ducati ha il suo pretendente al mondiale

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Gigi Dall'Igna of Italy and Ducati Team looks on in box during the MotoGp Test in Czech Republic on August 05, 2019 in Brno, Czech Republic.

Credit Foto Getty Images

La domanda quindi sorge spontanea, dato che i numeri non mentono mai: Ducati ha il suo pretendente al mondiale? Beh, tre indizi fanno certamente una prova e queste tre vittorie pesano nell'economia di un campionato. Bastianini ha dimostrato di essere fortissimo, su piste molto diverse. Inoltre è l'unico al momento ad aver vinto più di una corsa in un mondiale straordinariamente equilibrato. Però ci sono diversi punti interrogativi, il primo è sicuramente la tenuta alla distanza. Enea ha vinto un campionato in Moto2, quello in MotoGP però in termini di pressione è completamente diverso e pesa milioni di volte di più. Per ora giustamente l'italiano corre spensierato, ma se dovesse trovarsi a lottare per il bersaglio grosso sarà interessante vedere la sua tenuta mentale.
Oltre a questo c'è da capire se anche il neonato team Gresini sia un team vincente. La squadra di Fausto ha vinto tantissimo nelle classi minori, mai però nella classe regina. Anche qui nella storia dello sport ci sono tantissimi casi di squadre fortissime che però, nel momento clou, non sono riuscite a sferrare l'attacco vincente. La squadra sarà in grado di farsi trovare pronta? Lo scopriremo presto. Per ultimo poi bisogna parlare del mezzo: la Ducati GP21 si sta ancora rivelando ultra competitiva, a tratti migliore della GP22. Ma questo strapotere alla lunga potrebbe essere destinato a calare, dato che tutti gli altri lavorano quotidianamente per cercare di migliorare la propria moto, mentre Enea non avrà aggiornamenti durante l'anno, a meno di clamorosi cambiamenti in corsa. Per cui con tante gare ancora da correre, non sarà facile per Bastianini mantenersi costante ad alti livelli, sempre con lo stesso mezzo.
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Nadia, la moglie di Gresini che porta avanti il sogno di Fausto vincendo

Intanto Ducati blinda la Bestia per due anni

Ho incontrato Ciabatti e Dall'Igna: Enea avrà la moto ufficiale 2023, con sviluppo ufficiale e un contratto di due anni adeguato, decideranno loro in quale squadra metterlo e si conoscerà tutto fra Mugello e Barcellona: per ora c’è solo una stretta di mano ma entro breve metteremo tutto nero su bianco" [Carlo Pernat @ Sky Sport 15/5/2022]
Al di là di come si evolverà la stagione, la casa di Borgo Panigale non vuole correre rischi e, come confermato anche dal pilota a fine gara e dal suo manager Carlo Pernat, si tiene stretto Enea anche per i prossimi due anni. L'accordo darà alla Bestia la moto e aggiornamenti ufficiali (quindi il prossimo anno avrà la GP23, senza passare dalla GP22), ma sarà a discrezione di Ducati stabilire in quale team. Sono aperte tutte le porte al momento: sia quella di rimanere in Gresini, sia Pramac che l'ufficiale, anche perché Jorge Martin che sembrava sicuro di andare in Factory al posto di Miller, non è più così certo dati i pessimi risultati di questo 2022, con ben cinque cadute in sette gare. Per cui per Bastianini possono aprirsi anche le porte del box rosso.

Chi è in lotta per il mondiale?

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Fabio Quartararo (Yamaha Factory) - GP of France 2022

Credit Foto Getty Images

Guardando alla generale, viene da pensare che ci sono tre piloti al momento superiori, in termini di prestazioni e, soprattutto, di costanza di rendimento. Il primo, come abbiamo detto, è Bastianini, unico in grado di vincere più di una gara in questa stagione. L'avversario numero uno distante otto punti e favorito assoluto rimane naturalmente Fabio Quartararo, che ormai non sbaglia più e macina sempre punti buoni per la classifica. Il francese - pur penalizzato da una Yamaha che, specie quando parte in posizioni arretrate, fatica ad avere lo spunto per sorpassare le moto rivali - è in testa con solo 4 lunghezze di vantaggio sull'altro mostro di rendimento Aleix Espargaro. Lo spagnolo sta letteramente volando in sella alla sua Aprilia, conquistando podi a raffica (3° podio consecutivo, unico pilota a poter vantare 4 podi in queste prime 7 gare del mondiale). Anche lui è sempre velocissimo in ogni condizione e situazione, gli riesce tutto e ha il morale alle stelle. La testa in questo sport fa tantissimo e lui ne sta godendo i benefici di questa straordinaria serenità. Il resto è ormai molto lontano: Rins è a -33 e sembra tornato sulla terra, Zarco e Miller a -40.
"Rinnovo? Se l'Aprilia lascia andare via un pilota che sta facendo quello che sto facendo io, sarebbe la ca***ta più grande nella storia del Motomondiale [Aleix Espargaro @Sky Sport, 15/5/2022]

E Bagnaia?

Cosa dire invece di Pecco? Al momento purtroppo un mezzo disastro. Doveva dominare in lungo e in largo quest'inizio di stagione dopo il finale dello scorso anno e i test invernali, invece dopo sette gare si ritrova a -46 lunghezze dal Diablo. A parte il successo di Jerez c'è ben poco da salvare di questo primo terzo di stagione, con molte prestazioni sottotono e tantissimi punti buttati al vento, come quelli persi a Le Mans.
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Francesco Bagnaia è caduto a sei giri dalla fine del GP di Francia, mentre si trovava in seconda posizione

Credit Foto Eurosport

Anche guardando le statistiche il torinese sembra tagliato fuori per la lotta al titolo, dato che nessun pilota in MotoGP è riuscito a vincere il mondiale dopo aver ottenuto solo un podio nelle prime sette gare di una stagione.
La cabala quindi gli va contro, è però vero che mancano ancora tantissime gare, il divario non è così ampio e c'è enorme equilibrio, che porterà sicuramente i vari protagonisti a rubarsi i punti a vicenda. Però il piemontese deve svoltare, alzare il suo livello e quello di una GP22 dal potenziale immenso, ma soprattutto limitare gli errori, mostrando di reggere la tensione e le pressioni. E' d'altronde proprio questo differenzia i talenti dai campioni. Non sarà per nulla facile, speriamo che l'aria del Mugello possa essere rinfrancante per lui e da qui per Bagnaia possa iniziare veramente un nuovo campionato.
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7 italiani, 5 rookie e 8 Ducati in pista: i piloti della MotoGP 2022

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