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Romano Fenati ha sbagliato e sta già pagando per il suo errore, ma non merita di essere un mostro

Stefano Dolci

Aggiornato 13/09/2018 alle 08:00 GMT+2

Fenati ha sbagliato, il suo gesto folle e insensato è ingiustificabile ed indifendibile e lui sta già pagando il prezzo del suo errore con un doppio licenziamento e la revoca della licenza. Tutto ciò però non sembra bastare, il pilota 22enne a distanza di pochi giorni continua a subire un accanimento eccessivo, tale da indignare anche alcuni piloti come Mir e Bautista, che chiedono una 2a chance.

Romano Fenati, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Romano Fenati ha sbagliato e sta già pagando a caro prezzo il suo errore ingiustificabile e pericoloso. Lungi da noi difendere un gesto tanto scellerato, folle, diseducativo e pericoloso, però sono altresì stucchevoli la gogna e l’accanimento che da giorni sta subendo il pilota marchigiano, il quale sta espiando una serie di colpe che probabilmente non merita di dover pagare.
Dallo scorso weekend non c’è tribunale che non desideri punirlo in maniera esemplare, non c’è internauta che non frema dalla voglia di vederlo crocifisso in piazza: come se l’aver perso - in meno di tre giorni - il posto di lavoro, la moto e l’ingaggio per il 2018 e il 2019 e la licenza per praticare ogni attività sportiva motoristica non sia già una pena abbastanza grande per un ragazzo di poco più di 20 anni che dovrà reinventarsi una vita lontano dalla velocità e dal motociclismo.
Fenati è il mostro perfetto da dare in pasto a un’audience che ha bisogno di un colpevole da linciare, ma il suo "sacrificio" torna utile anche a nascondere certe distorsioni che convincono fino a un certo punto. Perché se è vero che "a pensare male si fa peccato e spesso ci si azzecca", è altresì vero che certe decisioni prese in queste ore dalle federazioni sportive sembrano muoversi sull’onda dell’emozione popolare più che dalla voglia di fare davvero chiarezza e giustizia. Domenica scorsa Romano Fenati è stato giudicato dagli steward della FIM con una squalifica di due GP per la violazione dell’articolo 1.21.2 del codice sportivo, che prescrive di non “causare danni all’avversario in pista o in pit lane”. Meno di 72 ore dopo però con un comunicato la FIM, facendo esplicito riferimento alle forti emozioni che la condotta di Fenati ha provocato nel mondo motociclistico e non solo, convoca in fretta e furia il pilota a Ginevra facendo chiaramente capire che la pena sarà più dura e severa. Una mossa che sconfessa la decisione, (troppo indulgente?), presa a Misano da commissari che rispondono proprio alla stessa FIM… Una situazione ingarbugliata che pone l’accento su un problema che da tempo attanaglia il motomondiale: l’assenza di un giudice ‘terzo’ autorevole e in grado di far rispettare la legge in maniera equa senza fare figli e figliastri.
Infine a spezzare una lancia in favore di Fenati, in queste ore, ci stanno pensando anche diversi piloti. Da Mir a Bautista passando per Elias, in tanti in queste ore stanno provando a mettersi negli scomodi panni di Fenati e a chiedere una seconda opportunità.
Non arrenderti e combatti per il tuo futuro da pilota, tutti meritano una seconda e anche una terza possibilità. Lavora per correggere quegli impulsi che a volte ti tradiscono e ti fanno brutti scherzi, e torna in pista come quel gran pilota che sei
è l’augurio che Joan Mir ha voluto lanciare a Fenati poche ore dopo il fattaccio. Parole nobili e lucide di un rivale in pista e di un uomo di sport con la U maiuscola, pensieri che dovrebbero portare a più miti consigli anche tutti coloro che in queste ore si stanno accanendo contro un ragazzo che ha sbagliato e sta pagando le conseguenze del suo pesante errore fino all'ultimo centesimo.
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