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Marquez doma Dovizioso all'ultima curva e piazza il settimo acuto. Rossi 4° dietro a Vinales

Stefano Dolci

Aggiornato 07/10/2018 alle 13:15 GMT+2

Il Cabroncito vince anche in Thailandia e per la prima volta riesce a beffare Dovizioso all'ultimo giro nel corpo a corpo, passandolo alla curva 5 con una manovra fantascientiica. Terzo posto per il redivivo Vinales che precede il compagno di squadra Rossi, in testa per cinque giri, ma poi costretto ad arrendersi e ad accontentarsi della quarta posizione.

Marc Marquez beffa Andrea Dovizioso sul traguardo del GP della Thailandia, motoGP, Getty Images

Credit Foto Getty Images

La settima meraviglia del 2018 di Marc Marquez ha il sapore dolce della rivincita e dell’onnipotenza. Il Cabroncito trionfa a Buriram e lo fa sconfiggendo una delle sue memesi, Andrea Dovizioso l’unica pilota che fino ad oggi era riuscito, con astuzia e strategia, a beffare il fuoriclasse spagnolo nelle bagarre all’ultima curva. Prima di oggi il Dovi era riuscito a piegare Marc all'ultima staccata in tre circostanze (Red Bull Ring 2017, Motegi 2017 e Qatar 2018), questa volta però Marquez è riuscito ad invertire il trend e a tagliare il traguardo davanti al forlivese, passandolo alla curva 5 e poi facendolo sfilare sull’esterno e mandando a vuoto l’ultimo tentativo di invertire un destino ormai segnato. Un successo che ribadisce l’abbacinante talento di un pilota che, come una spugna, riesce a correggere le proprie imperfezioni e ad alzare costantemente l’asticella sorprendendo i rivali. Scontato che il mondiale sia alla totale mercè del Marziano di Cervera, che ora ha ben 77 punti di vantaggio su Dovizioso, e con soli 4 GP a disposizione potrebbe già festeggiare matematicamente il settimo titolo della sua sfolgorante carriera fra 15 giorni a Motegi o al più tardi a fine mese a Phillip Island.
Se Dovizioso ha ben poco da recriminare a chiudere il podio troviamo la Yamaha di Viñales, che al terzultimo giro svernicia Valentino Rossi vincendo la battaglia in famiglia. Uno smacco per il Dottore che nella prima parte di gara è stato anche davanti a tutti per qualche giro ma poi ha dovuto arrendersi al pattinamento del posteriore della sua Yamaha e alla risalita del compagno di squadra, più bravo a domare la M1 con le gomme usurate rispetto al Dottore che prolunga la sua astinenza dal podio che dura ormai dal 15 luglio.

L'ordine d'arrivo

1Marc Marquez (Honda HRC)39'55.722
2Andrea Dovizioso (Ducati)+0.115
3Maverick Viñales (Yamaha)+0.270
4Valentino Rossi (Yamaha)+1.564
5Johann Zarco (Yamaha Tech 3)+2.747
6Alex Rins (Suzuki)+3.023
7Cal Crutchlow (Honda LCR)+6.520
8Alvaro Bautista (Ducati Angel Nieto)+6.691
9Danilo Petrucci (Ducati Pramac)+9.994
10Jack Miller (Ducati Pramac)+11,077

I 5 momenti chiave del GP

  • Allo spegnimento del semaforo è Marc Marquez a scattare meglio dalla pole position e a tenersi la testa della corsa davanti a Rossi, Dovizioso e Crutchlow. Solita partenza un po’ da dimenticare di Vinales che perde due posizioni ed è costretto a risalire dalla sesta posizione.
  • Al quinto giro Marquez va leggermente lungo alla curva uno e lascia la testa della corsa a Valentino Rossi, facendosi sfilare anche da Dovizioso. Il Cabroncito però resta incollato agli scarichi dei due battistrada, studiando la situazione e consapevole del fatto che nessuno ha il ritmo per andarsene via e fare gara a sè.
  • Al decimo giro Dovizioso e Marquez in rapida successione, sverniciano Rossi che esce piano dalla uno e si ritrova in un lampo terzo. Sono i primi segni di difficoltà del Dottore che nella seconda parte faticherà sempre più a tenere il ritmo dei due battistrada e sarà anche risucchiato da Vinales che lo supererà a 5 giri dalla bandiera a scacchi.
  • A tre giri dalla fine, la bagarre si incendia: Marquez dopo essere stato francobollato negli scarichi di Dovizioso per due/terzi di gara sceglie di attaccare, il forlivese però non ci sta a stare dietro al rivale e risponde colpo su colpo. In pochissime curve Andrea e Marc incrociano le traiettorie per ben tre volte e il bello deve ancora venire...
  • Ultimo giro Dovizioso con una staccata magistrale si rimpossessa della testa della corsa, il Cabroncito però non ci sta a perdere e alla curva cinque pennella un sorpasso al limite del fantascientifico, infilandosi in un pertugio impossibile e riuscendo a chiudere la traiettoria pur con la ruota posteriore alta. Dovizioso non molla e all’ultima curva prova il tutto per tutto, l’incrocio però non va a buon fine: Marc all’interno sfila Dovi e taglia il traguardo davanti al forlivese che precede Vinales, Rossi, Zarco, Rins e tutti gli altri.

Il tweet da non perdere

La statistica chiave

5 - Grazie al secondo posto di oggi, Andrea Dovizioso ha allungato a quota 5 la striscia di podi consecutivi in stagione (due vittorie, due secondi posti e un terzo posto). Mai nella sua ultradecennale esperienza in MotoGp il centauro di Forlimpopoli era riuscito ad ottenere una sequenza di risultati così importante...

Il migliore

Marc Marquez (Pilota HRC) Clava o fioretto per lui non fa differenza. Marc vince ed incanta, infliggendo a Dovizioso una lezione simile a quelle che il forlivese gli aveva elargito in Austria e a Motegi lo scorso anno. La grandezza si misura anche da queste cose: correggere i propri errori ed alzare ogni weekend la propria asticella. Ad inizio anno forse una gara così Marquez non l’avrebbe vinta, in questo 2018 invece Marquez ha imparato ad essere paziente, a contare fino a 10 piazzando il morso ferale quando l’avversario non può replicare. Per questo è il più forte di tutti ed è sempre più vicino a vincere il settimo titolo della sua carriera.

Il peggiore

Andrea Iannone (Pilota Suzuki) Azzarda la media all’anteriore e sbaglia completamente la strategia perdendo subito terreno dai migliori ed addirittura perdendo contatto dalla top ten. Chiude mestamente 11esimo a 12” dal compagno di squadra Rins. Abbacchiato.
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