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La rivincita di Andrea Dovizioso: da seconda scelta in casa Ducati a rider in corsa per il mondiale

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 05/06/2017 alle 10:16 GMT+2

Da seconda scelta a prima guida, da pilota bistrattato a rider in lotta per il mondiale. Nonostante un compagno di squadra alquanto ingombrante come Jorge Lorenzo, il Dovi è riuscito a vincere la prima corsa della carriera sull'asciutto, la prima vittoria di un italiano su una moto italiana in Top Class al Mugello. Secondo posto nella generale: si può addirittura sognare il mondiale?

2017, Andrea Dovizioso, MotoGP, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Riavvolgiamo il nastro e torniamo praticamente ad un anno fa: la Ducati sceglie di puntare su Jorge Lorenzo per tornare a vincere in MotoGP, per duellare con top team della disciplina e riportare il mondiale in Ducati dopo l'exploit incredibile, ma ormai datato, di Casey Stoner nel 2007.
La strategia della squadra di Borgo Panigale è chiara: per loro l'unico big in grado di fargli vincere il titolo è Por Fuera, e così decidono di dargli un contratto faraonico, assolutamente irrinunciabile. Jorge naturalmente accetta e lascia la Yamaha dopo una vita e tre titoli.

La scelta tra Iannone e Dovizioso

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Andrea Dovizioso et Andrea Iannone (Ducati Team) during Austrian GP 2016

Credit Foto Ducati Motor Holding S.p.A

E così, dopo la scelta del primo pilota, in Ducati bisogna decidere: chi affiancherà Jorge ai box nel 2017? La scelta è veramente ardua. Andrea Iannone è considerato un top driver della disciplina, uno che ha i mezzi per combattere, a parità di moto, con i migliori della categoria. Ma è troppo incline all'errore, inoltre difficilmente andrebbe d'accordo nel box con una personalità ingombrante come quella del maiorchino. Il Dovi caratterialmente è molto diverso e più docile, inoltre è in Ducati da tanto tempo, ha visto crescere questa moto ed è maggiormente affezionato all'ambiente. Ma Andrea non è certo un fenomeno, difficilmente potrà vincere qualcosa in carriera in MotoGP, non è un campione.
Insomma, Dall'Igna e compagni non riescono a prendere una decisione e offrono praticamente lo stesso contratto ad entrambi, qualcosa come 10 milioni in meno di stipendio rispetto a quello che prenderà Lorenzo e diverse riduzioni sugli emolumenti attuali, con bonus legati ai risultati. Iannone non accetta assolutamente, passando in Suzuki, Dovizioso invece firma il rinnovo. Il resto della stagione prosegue con i soliti alti e bassi, con Iannone che va a vincere a Zeltweg mentre il Dovi si impone a Sepang.

Il 2017

Si arriva a questa stagione. I test invernali non sono certo il massimo per la Ducati, con entrambi i rider in seria difficoltà. Le aspettative su Jorge sono incredibili, ma puntualmente deluse. Le prime tre gare di Lorenzo sono un vero inferno: spesso ai limiti della top ten, in Argentina finisce in terra addirittura alla prima curva.
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Andrea Dovizioso (Ducati Team) - Malaysian GP 2016

Credit Foto Ducati Motor Holding S.p.A

E il Dovi? Beh, certamente meglio. Nonostante i galloni quasi dichiarati di secondo pilota, l'italiano si destreggia fantasticamente in Qatar, arrivando alle spalle di un fantastico Viñales. Successivamente i picchi vengono a mancare, ma continua una importante costanza di rendimento che lo porta a battere il più quotato compagno di squadra in tutti i circuiti, tranne a Jerez dove Lorenzo fa la gara della stagione.

Al Mugello la magia

Nonostante uno stato di forma non certo al 100% per colpa di una intossicazione alimentare avuta nella notte tra sabato e domenica, Andrea guida da campione in gara, vincendo finalmente la sua prima corsa sull'asciutto in MotoGP. Una gara assolutamente perfetta, non condizionata da meteo o gomme. Il Dovi parte guardingo per poi attaccare, imporre il suo ritmo e vincere con un discreto distacco. Un successo meritato per uno dei più bei volti del paddock. E Jorge? Por Fuera parte a fionda per poi perdersi lungo la corsa e finire ottavo, con ben 3 Ducati davanti, inclusa quella di Alvaro Bautista.

La sua rivincita

Da pilota bistrattato e sottovalutato a guerriero di una Ducati di urlo. Da seconda scelta dopo il rifiuto di Iannone a prima guida all'interno del box. Nel Mugello colorato di giallo per Valentino Rossi, è l'italiano sulla moto italiana a mettersi in luce. Un gentleman in pista e fuori, un ragazzo che subito ha ringraziato il folto pubblico che ha avuto la maturità di tributare il giusto applauso a colui che ha meritato più di tutti il successo.

Può sognare il mondiale?

Ma non solo: grazie alla vittoria e all'ottima costanza di rendimento, Dovizioso si ritrova addirittura secondo nel mondiale, davanti anche a Valentino Rossi, Marc Marquez e, naturalmente, Jorge Lorenzo. Sicuramente in pochi avrebbero scommesso di vederlo così in alto nella generale dopo sei gare. Si può sognare? Difficile a dirsi. Le Yamaha e le Honda in generale sembrano averne di più, ma è sicuro che in questa MotoGP così imprevedibile, dove ogni weekend fa veramente storia a se, c'è sicuramente spazio per tantissimi outsider. Inoltre ci sono ancora molti tracciati favorevoli alla moto di Borgo Panigale: con un po' di fortuna e magari qualche altro passo falso della concorrenza, si può continuare a sognare.
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