Marquez, primo match point a Motegi. Stoner rifiuta di correre con la Ducati al posto di Iannone

Domenica a Motegi Marc Marquez potrebbe festeggiare, sul tracciato di proprietà della Honda, il terzo mondiale MotoGP della sua carriera (il quinto in carriera). Per la verità si tratta di un’ipotesi alquanto remota. Perché Il Cabroncito possa laurearsi campione servirebbe un successo con Rossi fuori o al massimo 15esimo e Lorenzo giù dal podio (il maiorchino può arrivare al massimo quarto). Dura, visti anche i precedenti del numero 93 su questa pista, dove in MotoGP non ha mai vinto (gli unici due successi sono arrivati in 125 nel 2010 e in Moto2 nel 2012) e lo scorso anno giunse quarto. Più probabile che Marquez sia costretto a rimandare la festa a Phillip Island o a Sepang, laddove un anno fa Valentino Rossi perse la testa e il mondiale finendo nel tranello tesogli dal diabolico Marc.

Dal canto suo Valentino più che guardarsi da Marc farà meglio a difendersi dagli assalti di Lorenzo, col quale si gioca il secondo posto nel mondiale. I due alfieri del team ufficiale Yamaha sono separati da appena 14 lunghezze e i precedenti sorridono al maiorchino che dal 2011 ad oggi su questa pista è sempre salito sul podio (2 successi, 2 secondi posti e un terzo posto) mentre Rossi in Giappone non vince dal 2008 ma è salito sul podio nel 2014 e nel 2015.

In attesa di scoprire cosa potranno fare Vinales e la sorprendente Suzuki su questo tracciato, il possibile outsider per la vittoria potrebbe essere Dani Pedrosa (tre successi nelle ultime cinque edizioni, ndr), uno sempre pericoloso e assai veloce sul circuito di casa Honda. Chi invece non sarà della partita è Casey Stoner, al quale Ducati ha offerto la chance di sostituire l’infortunato Iannone ottenendo però l’ennesimo no grazie.

In Giappone dunque l’unica Ducati ufficiale in pista sarà quella di Andrea Dovizioso, chiamato ad interrompere un digiuno di podi che dura ormai da quattro gare.