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Marquez, Rossi, Dovizioso, Petrucci e Zarco: le 5 domande al GP di Motegi

Fabio Psoroulas

Aggiornato 18/10/2019 alle 09:10 GMT+2

Titolo già assegnato prima del trittico asiatico, che ci farà dormire molto poco in questi weekend. Nonostante il mondiale già in tasca Marc Marquez punta come al solito a dominare la concorrenza a Motegi. Ducati però si trova benissimo sulla pista giapponese e Dovizioso vuole confermarsi almeno vice campione del mondo. Valentino Rossi invece è chiamato al riscatto dopo due gare negative.

Andrea Dovizioso, Marc Marquez, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Nonostante la sbornia post titolo mondiale, il Cabroncito vincerà anche a Motegi?

E' tempo di tornare in pista dopo i festeggiamenti per il Cabroncito. Marc Marquez si è tolto un peso con la vittoria del mondiale con ben quattro gare d'anticipo e ora, libero più che mai di testa, è pronto alla caccia anche a Motegi. E' un cannibile, lo sappiamo, e anche col titolo già in tasca punta al successo nella gara di casa per la Honda. Chi potrà fermarlo?

845 giorni senza vittorie e 187 giorni senza podio: Rossi darà segnali di ripresa a Motegi?

Difficile pensare che la Yamaha possa essere all'altezza del campione di Cervera. L'ultimo successo della Yamaha da queste parti risale al 2014 con Jorge Lorenzo. Da allora è arrivato solo un podio con Rossi l'anno successivo, poi poco altro. E' vero, El Diablo Quartararo è il pilota più in forma del momento dopo Marquez e con una moto con qualche cavallo in meno sta andando più forte degli ufficiali, ma l'impressione è che la Yamaha parta un passo indietro. Non sarà facile quindi per Valentino Rossi che, dopo due gare anonime, arriva in Giappone con l'unico obiettivo di racimolare più punti possibili. Per il podio, insomma, il rischio è quello di citofonare un'altra volta.

Dovizioso difenderà il secondo posto nel mondiale

ANNOPUNTI OTTENUTI
2019215
2018245
2017261
2016171
2015162
2014187
2013140
2012218
2011228
2010206
2009160
2008174
Con le Yamaha che sembrano partire un passo indietro, l'unico in grado di tenere testa al Cabroncito può essere Andrea Dovizioso. L'italiano qui ha sempre fatto molto bene, come la Ducati. Inoltre il forlivese ha ben due obiettivi da centrare in questo finale di stagione: prima di tutto quello di confermarsi per il terzo anno di fila vice campione del mondo, e per secondo il suo record di punti in MotoGP. Ne mancano 47 per battere quello della clamorosa stagione 2017, in quattro gare è un bottino non difficile da raggiungere. Questa quindi rischia di diventare la miglior stagione della carriera per il Dovi guardando i punti ottenuti, purtroppo i giochi però il mondiale è già chiuso da tempo.
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Andrea Dovizioso - GP Aragon 2019

Credit Foto Getty Images

Sarà la gara della svolta per Danilo Petrucci?

Chi invece ha la grande occasione di riscatto è Danilo Petrucci. Il Petrux è caduto in una spirale negativa dalla gara dell'Austria e proprio non sembra saperne uscire. Ora però arriva una pista amica e il meteo ballerino potrebbe dargli una mano. Ottenere un bel risultato sarebbe fondamentale soprattutto per il morale, finito sotto ai tacchi dopo le ultime uscite. La moto è buona, il pilota anche. Ci sono tutti i presupposti per tornare almeno ad affacciarsi alla top 5 (da dove manca da più di tre mesi).

Zarco con Honda LCR: Lorenzo rischia di venire battuto anche dal francese?

Chiudiamo con la notizia della settimana: la firma di Zarco per le ultime tre gare della stagione con LCR. Takaaki Nakagami correrà il suo gran premio di casa in Giappone, poi si fermerà per mettersi a posto la spalla malridotta. Il suo posto per questo finale lo prenderà quindi il francese, appena appiedato da KTM. Un buon colpo per il team di Lucio Cecchinello e anche per Honda, che può mettere alla prova quello che fino ad un anno fa sembrava essere il miglior giovane prospetto della classe regina. Vedremo i suoi tempi, soprattutto paragonati a quelli di Jorge Lorenzo. Chi si lecca le ferite invece è la Yamaha che, per ora, non può mettere sotto contratto Johann per il suo test team e deve continuare ad "accontentarsi" di Jonas Folger.
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