Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Dal dualismo Rossi-Vinales a Lorenzo in Ducati: le 9 domande al motomondiale 2017

Stefano Dolci

Pubblicato 23/03/2017 alle 15:39 GMT+1

Valentino Rossi riuscirà a vincere l'agognato 10° titolo iridato, Vinales sarà il vero antagonista di Marquez, Lorenzo riuscirà a vincere la sfida Ducati, dopo 13 anni l'Italia riuscirà a riportare a casa il titolo della classe minore: tutto quello che volete sapere l'abbiamo chiesto a Nico Cereghini, storica voce, opinionista di Moto.it e conduttore di DopoGP.

MotoGP - compo 2017

Credit Foto Eurosport

Dopo quasi quattro mesi di astinenza e tre test che non hanno fatto altro che aumentare la curiosità e l’attesa degli appassionati e addetti ai lavori, il motomondiale è pronto a ripartire offrendo tanti spunti. Se la stagione 2016 sarà ricordata per il trionfo di Marquez nella classe regina ma soprattutto per i 9 differenti piloti capaci di portarsi a casa almeno una vittoria, il 2017 si spera possa essere l’anno giusto per il motociclismo italiano di tornare a festeggiare un titolo che manca ormai dal 2009 (nono titolo iridato di Valentino Rossi, ndr). Il Dottore, con un nuovo giovane e agguerrito compagno di squadra nel box Yamaha, a 38 anni darà il massimo per rompere l’incantesimo e portarsi a casa il 10° titolo mentre nelle altre classi, specie in Moto3 ma anche in Moto2, non mancano i giovani talenti che possono spezzare questo digiuno e regalare al nostro paese l’iride perduta.
Per introdurre la stagione abbiamo individuato 9 interrogativi e li abbiamo sottoposti a una delle voci più esperte ed apprezzate del panorama nazionale, Nico Cereghini opinionista ed editorialista di Moto.it e conduttore (insieme con Giovanni Zamagni) di DopoGP, la rubrica che analizza in profondità tutti gli aspetti e le tematiche emerse dopo il weekend di gare…: “DopoGP è un format che ormai ha acquisito una propria identità: anche quest’anno la squadra sarà composta dal sottoscritto, Giovanni Zamagni e l’ingegner Giulio Bernardelle. Speriamo, rispetto all’anno scorso, di parlare ancor più di tecnica e meno di gomme, un tema che si riproponeva costantemente e che ci aveva francamente stancato. Sorprese? Qualcosa abbiamo in mente ma meglio non anticipare nulla… Di certo ci attende una stagione eccezionale e veramente avvincente”.

Valentino Rossi, dopo un inverno opaco, riuscirà a fare meglio della passata stagione e lottare in modo ancor più agguerrito per vincere l’agognato 10° titolo?

NC “E’ una domanda a cui è difficilissimo rispondere. I test invernali non sono stati semplici, la Yamaha è la moto che più di tutte è stata rimodellata a livello di veicolo e distribuzioni dei pesi e per il momento Valentino ha mostrato di non aver trovato il bandolo della matassa per sfruttare il potenziale di questa moto. La Yamaha resta, a mio avviso, la moto più agile e versatile e lavorando sul setting con i suoi uomini può certamente trovare le contromisure per tornare molto forte. Già in Qatar lotterà per il podio, non dovesse farcela allora sì che ci sarebbe di che sorprendersi. Riguardo alla questione mondiale: Valentino, per l’età che ha, non è certamente più quello scintillante di 10 anni fa però ha abbastanza talento, esperienza e motivazioni a mio avviso per giocarsela e vincere un titolo a distanza di 9 anni dall’ultimo. Per farlo deve indubbiamente partire bene, alzare il numero di gare vinte (dal 2013 al 2016 Valentino non ha mai colto più di 4 successi in una stagione, ndr), limitare gli errori e contare su quel pizzico di fortuna che gli è mancata ad esempio l’anno scorso, quando al Mugello ha rotto il motore mentre sembrava avviato alla vittoria”.

Come sarà la convivenza fra Vinales e Rossi?

NC “Mi aspetto che il rapporto si inasprisca un po’ non appena Maverick mostrerà di andare più veloce in pista del compagno e Vale proverà a pungolarlo ai microfoni per saggiarne la permeabilità e la tenuta mentale. Sono abbastanza sicuro però che il tono degli scontri non raggiungerà mai le vette toccate durante il periodo Lorenzo-Rossi: Jorge soffriva la presenza di Vale e ancora oggi in certe sue dichiarazioni si nota questo astio. Maverick mi sembra dotato di un carattere migliore rispetto a quello di Lorenzo e questo lo aiuterà a mantenere rapporti più buoni all’interno del box Yamaha”.
picture

2017, Valentino Rossi, Maverick Vinales, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Maverick Vinales, dopo gli exploit nei test invernali, sarà l’antagonista principale di Marquez sulla strada verso il titolo?

NC "Vinales mi ha stupito per la straordinaria naturalezza con cui è andato da subito velocissimo con la Yamaha, su tracciati diversi facendo la differenza sia a livello di giro secco, sia di passo. Ha un controllo dell’avantreno che mi ricorda quello di Stoner e che gli permette veramente di fare la differenza con qualunque moto. Vedendo le difficoltà di Iannone a portare al limite la Suzuki temo che fosse Maverick che mascherava i limiti della GSX-RR più che la moto ad esaltare il potenziale di Maverick. Gli unici dubbi che nutro in ottica mondiale sono la reale consistenza sul bagnato (dove non ha mai fatto la differenza in passato) e l’esuberanza nel corpo a corpo che potrebbe portarlo a prendersi tanti rischi e, forse, incappare in tanti errori. Rischia di vincere o 10 gare come fece Marquez nel 2014 o giocarsi troppi jolly e fare incetta di zero come è successo al Cabroncito nel 2015…”.

Marc Marquez farà il calcolatore anche nel 2017 per provare a confermarsi campione del mondo?

NC “Temo che i tempi del Marquez cavallo pazzo, pronto a prendersi anche rischi futili pur di stravincere tutte le gare siano finiti. Marc ha imparato sulla sua pelle una lezione importante e anche per questo suo nuovo modo, intelligente e più maturo modo di correre è il naturale favorito per il titolo”.

Jorge Lorenzo riuscirà già al primo anno a giocarsi il titolo con la Ducati e a vincere più gare rispetto alla passata stagione in Yamaha?

NC "Mi aspetto che Jorge vada più veloce di Andrea Dovizioso nel corso della stagione e che possa vincere già domenica in Qatar, una pista favorevole alla Ducati e dove sia in passato, sia nei recenti test la Desmosedici ha mostrato di andare molto veloce. Se ciò dovesse succedere e anche nelle altre gare, Lorenzo riuscisse a restare lì davanti allora le cose si metterebbero davvero bene per la casa di Borgo Panigale. Sinceramente dopo 10 anni di astinenza, sarebbe splendido vedere la Ducati giocarsi fino in fondo il titolo contro Yamaha e Honda. Però la missione è complicata, la moto ha potenziale ma ha ancora limiti a livello di guidabilità e maneggevolezza. Serve pazienza, un gran lavoro da parte del reparto corse guidato da Dall’Igna per limare le imperfezioni di una moto che senza ali ha perso qualcosa a livello di stabilità e percorrenza di curva e che Lorenzo acceleri l’apprendistato e capisca presto come fare la differenza questa moto dal potenziale enorme”.
picture

Jorge Lorenzo - Ducati 2017

Credit Foto AFP

Andrea Iannone riuscirà a non far rimpiangere Maverick Vinales in Suzuki?

NC “Sarà complicatissimo. Al di fuori di qualche ottimo sprazzo in Australia, il feeling con la GSX-RR non è stato granché e la sensazione è che fosse proprio Maverick a fare la differenza e a mascherare i limiti di una moto che non è ancora al livello delle migliori. Andrea, di certo, ha tanta voglia di rivincita ed è uno che non si dà per vinto. Ma le motivazioni potrebbero non bastare per fargli vincere questa sfida”.

Franco Morbidelli è pronto a lottare per il titolo in Moto2 e riportare in Italia dopo 9 anni il titolo della classe di mezzo?

NC “Assolutamente sì a patto che in inverno abbia lavorato sulla determinazione e sulla cattiveria, quell’elemento che ti permette di prevalere nel corpo a corpo e piegare in qualche modo gli avversari al traguardo. Già lo scorso anno nella seconda parte di stagione era costantemente tra i più veloci (7 podi nelle ultime 9 gare, ndr) ma per un motivo o per l’altro la vittoria non è mai arrivata. A livello di fluidità di guida e velocità pura non ha eguali nella categoria, gli serve solo la giusta aggressività per avere la meglio dei vari Nakagami, Luthi, Marquez e dimostrare la stoffa del campione”.

L’Italia è pronta a tornare a vincere quel titolo in Moto3 che manca ormai dal 2004?

NC “Mai come quest’anno l’occasione appare ghiotta e propizia. Sono tanti gli italiani che vanno forte. Il più accreditato per esperienza, talento e motivazioni a mio avviso è Romano Fenati: uno che sarà pure una testa calda ma che se ha trovato il team giusto per esprimersi al meglio ha tutto per vincere e dare una svolta alla propria carriera. Personalmente mi piacciono molto anche Di Giannantonio, Bastianini e Bulega. Speriamo che uno di questi riesca a rompere l’incantesimo. Perché 13 anni senza titoli nella classe minore sono veramente troppi…”
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità