Maverick vola, Jorge arranca: la prima agli antipodi di Vinales e Lorenzo e i messaggi al campionato

Si è visto di tutto in Qatar questo weekend. Sorpassi mozzafiato, duelli all'ultima curva, disorganizzazione, ritardi, perfino la pioggia è arrivata (più volte) nel deserto.

E' un weekend che rimarrà a lungo nella memoria degli appassionati, una gara che ha consacrato Maverick Vinales tra i big della disciplina. Dopo il successo di Silverstone dello scorso anno e i fantastici test invernali tra Valencia, Sepang e Phillip Island, l'ex Suzuki ha rispettato le attese, vincendo all'esordio sulla Yamaha.

Gran manico sul giro secco, costante e veloce sul passo. Questo Vinales in Qatar non ha avuto punti deboli: partito in sordina e guardingo per una pista non perfetta, da metà gara ha messo il turbo, fino a disfarsi della pratica "Dovizioso" al penultimo giro. Senza la pioggia improvvisa avremmo visto un dominio maggiore, ma questa vittoria è ancora più importante dato che non è un successo solo di velocità, ma anche di testa e di strategia. Il feeling tra Maverick e la M1 è stato istantaneo. Lo spagnolo sulla nuova moto si è subito trovato incredibilmente a suo agio e il successo a Losail è la naturale conseguenza. E così mentre Valentino Rossi fatica a trovare il giusto setup, dall'altra parte del box si festeggia la vittoria che pone certamente il "Top Gun" della MotoGP tra i favoriti per il titolo.

Le potenzialità di Vinales erano note a tutti già dagli anni scorsi, un debutto così era però difficile da prevedere. Perfino Lin Jarvis e Mario Meregalli si sono stupiti della velocità dello spagnolo. Ma questo Maverick può lottare per il mondiale? La risposta è naturalmente affermativa. Il ragazzo ha personalità, non soffre la pressione, è veloce e costante. Ma sopratttutto ha anche la testa per poter primeggiare contro certi calibri come Marquez, Rossi o Lorenzo. Se ci aggiungiamo uno stato di forma quasi alieno, Maverick è il nuovo vero pretendente al mondiale. La Yamaha c'è, lui anche, ci sono tutte le condizioni per gareggiare al meglio.

Se da una parte il morale è alle stelle, c'è qualche d'un altro che annaspa e soffre come un matto: quel qualcuno si chiama Jorge Lorenzo. Lo spagnolo, dopo un primo entusiasmo con la Ducati, ha faticato negli ultimi test per poi arrivare a Losail già da sconfitto. La scialba prestazione è il risultato di prove libere non esaltanti e, mentre Dovizioso ha dato spettacolo in testa, lui non è andato oltre una gara ai margini della zona punti, finendo addirittura fuori dalla top ten.

Il 2016 è stato un incubo per Por Fuera, il 2017 non è certo iniziato al meglio. Le condizioni climatiche e le poche prove in pista non lo hanno certo aiutato, ma la pista del Qatar doveva essere amica della Ducati. Non lo è stato per Jorge, segno che il feeling con la moto è tutt'altro che sicuro. Sembrava un sogno il passaggio in Ducati, invece l'adattamento è ancora in divenire.

Che fare ora? L'obiettivo per questa stagione non è certo il titolo ma quello di lottare il più possibile per le posizioni che contano. L'esordio però è stato molto più difficoltoso delle previsioni e la legnata data dal compagno di squadra peggiora le cose. La grande differenza di prestazione tra i due ducatisti condanna in toto Jorge, che deve ritrovare lo smalto e la competitività degli anni passati.