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Dovizioso: "Perché ora piaccio a tutti? Perché sono uno che non mette zizzania come altri"

Stefano Dolci

Pubblicato 19/10/2017 alle 09:56 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Andrea Dovizioso, Marc Marquez, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Con ancora negli occhi l’accecante ed esaltante duello all’ultima curva di Motegi fra Marc Marquez e Andrea Dovizioso, la MotoGP torna di scena su uno dei tracciati più affascinanti ed amati dai piloti: Phillip Island. L’alfiere italiano della Ducati e il campione del mondo in carica si ripresentano ai nastri di partenza separati da appena 11 lunghezze e con 5 successi a testa, il round australiano può rompere gli equilibri. Dovizioso, che qui ha vinto una sola volta in 125 nel 2004, ne è consapevole e affila le armi…

Dovizioso: "A Motegi ho capito che ce la giocheremo fino all'ultimo"

L’ultima gara è stata importante ed ha avuto un significato diverso. La lotta con Marquez, quanto sono riuscito ad essere veloce, riguardando la corsa lunedì, mi hanno reso felice e cosciente che possiamo essere della partita per il campionato fino in fondo. Non resta che aspettare e vedere di cosa saremo capaci nei round restanti. E’ difficile capire se abbiamo il miglior pacchetto a disposizione. Se guardiamo quanto fatto da Marc, lui è stato molto consistente mentre gli altri piloti Honda hanno avuto alti e bassi. Un andamento simile per quanto riguarda i centauri Ducati. Dipende dalle qualità del pilota ma penso abbiamo una moto simile come prestazioni. Perché quando vinco tanti sono felici? Vincere ha sicuramente un grande effetto sia sul pilota sia sull’intero team… Lo percepisco, penso che uno dei motivi sia perché non sono un pilota che cerca di mettere zizzania come invece fanno altri. Sono tranquillo, sereno e maturo nei rapporti personali. Vinciamo tutti insieme. Nella MotoGP attuale le decisioni si prendono insieme e ci sono tante persone coinvolte, perché ci sono molti dettagli da mettere insieme. Il pilota prende la decisione finale, perché deve crederci, ha una grande influenza, ma è un lavoro di gruppo.

Marquez: Come difendo da Dovizioso? Attaccando…

A Motegi abbiamo vissuto un GP tirato con gli ultimi giri davvero emozionanti e fantastici. Anche se non ho vinto, guardando il bicchiere mezzo pieno, posso dire di avere perso solo cinque punti nei confronti di Dovizioso, per cui poteva andare peggio. Cosa ho imparato dall’ultima gara? Si impara ogni volta, ma dipende tutto da come ti presenti all’ultimo giro. In Austria, ad esempio, ho spinto a tutta ma sapevo che sarebbe stato impossibile passare Dovizioso. C’ho provato, ma non è andata bene. A Motegi, invece, mi sono reso conto che lui ne aveva di più, soprattutto in frenata. Ho cercato di forzare per distanziarlo ma, a poche curve dal traguardo, ho commesso un piccolo errore. Dovizioso mi è tornato sotto e ha poi sferrato l’attacco. Capita, anche perché ogni circuito è diverso. Adesso siamo a Phillip Island, un tracciato che adoro e vedremo quali saranno i rapporti di forza. Ho vissuto alti e bassi su questa pista. Ho vinto nel 2015, ma nel 2014 e 2016 sono caduto quando ero al comando, anche con un buon margine di secondi. Per cui è un circuito nel quale è meglio mantenere la soglia di attenzione ai massimi livelli. Quest’anno devo difendere un margine di 11 punti, per cui dovrò spingere, ma evitare i rischi. Guardando la classifica generale ovviamente Dovizioso è il rivale più concreto, ma con l’altro occhio continuo a seguire anche Vinales che è più staccato, ma non certo tagliato fuori dalla lotta. Dal mio punto di vista non ci saranno strategie difensive, ma spingerò per guadagnare anche un solo punto sui miei rivali, fino all’ultima curva, come successo a Motegi.

Viñales: Motegi alle spalle, qui per riportare la Yamaha sul podio

Il circuito mi piace molto. Qui in prestagione sono stato molto veloce, specie nelle curve. Ora, però, ci arriviamo con una moto diversa. Io penso solo a guidare e vediamo se qui la moto andrà bene. A Motegi è stata molto difficile, abbiamo provato di tutto ma non siamo riusciti ad avere un risultato positivo. Ma vogliamo lasciarci tutto alle spalle e continuare a girare. Il mondiale? Non è ovviamente nelle nostre mani. È molto difficile perché sono i rivali che devono fare errori e non sarà facile. Cercheremo comunque di divertirci e di portare la Yamaha ad un livello superiore. Speriamo in una gara asciutta perché siamo più competitivi. Dobbiamo migliorare sul bagnato, anche pensando al prossimo anno. Ultimamente abbiamo avuto troppe difficoltà. Ma è il passato, è successo ed ora possiamo solo migliorare.
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