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Marquez: "Una delle gare più spinte della mia vita", Dovizioso: "Vetta ok. Ma Ducati deve crescere"

DaLaPresse

Aggiornato 22/04/2018 alle 23:51 GMT+2

Le dichiarazioni del protagonisti del GP di Austin. Marquez chiude un fine settimana carico di tensione con un successo in solitaria, al termine di una gara dominata dalla prima all'ultima : "Per me è stata una questione di strategia, dovevo solo partire bene e poi spingere".

Marc Marquez at Circuit de Americas

Credit Foto Eurosport

Più forte delle polemiche, più forte della penalità: semplicemente più forte di tutti ad Austin. Marc Marquez chiude un fine settimana carico di tensione con un successo in solitaria, al termine di una gara dominata dall’inizio alla fine. Scattato dalla quarta posizione in griglia, MM93 ci ha messo appena mezzo giro per sbarazzarsi di Iannone e volare in vetta, salutando tutti e spiccando il volo verso la sesta vittoria consecutiva sul tracciato texano. Un successo che gli permette di tornare in Europa con un solo punto di distacco su Andrea Dovizioso, quinto in classifica oggi, e ben 4 su un redivivo Maverick Vinales. Ma al netto di tutto, la sensazione è che alla fine il più forte sia sempre lui, MM93.

Marc Marquez (Pilota HRC)

Per me è stata una questione di strategia, dovevo solo partire bene e poi spingere. Non avevo la fiducia per battagliare oggi e ho cercato di andare in fuga. E’ andata bene. Mai credo nella mia carriera in MotoGp ho fatto una gara così in spinta. Ho fatto proprio una bella gara. Come ho fatto a mantenere la calma dopo le polemiche? Non lo so, quello che è successo in Argentina l'ho sentito. Io cerco di imparare e di pensare sempre alla gara successiva. La Ducati sapevamo che qui faceva più fatica, ma in Europa sicuramente andrà forte".

Maverick Viñales (Pilota Yamaha)

Mi sono divertito tantissimo, anche se con la gomma anteriore ho sofferto molto questo weekend. Sono davvero contento. Dedico questa gara ad Hayden, sempre molto presente con noi

Andrea Iannone (Pilota Suzuki)

Non è stato facile essere Andrea Iannone nell'ultimo anno. Oggi sono stato più forte di tutte le voci che mi sono state sputate addosso. E' stata una bella sensazione arrivare terzo. La moto si muoveva tanto, somigliava ad un toro. Altrimenti avrei potuto fare meglio. Ho reagito bene alle difficoltà, sono tornato. Siamo tornati dove volevamo essere. Con l'ingegnere Rigamonti ci siamo parlati da uomo a uomo e abbiamo resettato tutto

Andrea Dovizioso (Pilota Ducati)

Non è male tornare in Europa da primo in campionato. Speravo di essere più competitivo sia in Argentina che qui. Ma abbiamo fatto fatica come l'anno scorso; ma nel 2017 eravamo molto lontani dalla testa ed ora siamo primi. Abbiamo fatto un passo in avanti nella gestione delle gare ma non basta se vogliamo puntare al campionato. Non possiamo permetterci di fare sesto-settimo o ottavo in certe gare. Abbiamo fatto le scelte giuste per quanto riguarda set up, carena e gomme. Abbiamo portato a casa il massimo - ha detto ancora - la Honda sembra abbia fatto un salto in avanti, la Yamaha sembra abbia meno bassi, le Suzuki stanno crescendo e quindi non basta. Il problema è lo stesso da cinque anni: a centro curva è il punto dove perdiamo di più, ma abbiamo il nostro Dna, siamo forti in accelerazione in rettilineo, dove devi correre e devi fermare; ma non è sufficiente per quello che ci serve e quindi bisogna essere ludici e tranquilli per trovare un quinto posto: non avevamo la velocità degli altri e paghiamo troppo e lo dimostrano anche i risultati delle altre Ducati. Il contratto? Sono abbastanza bravo a gestire queste cose, è logico che sarebbe stato meglio se fosse andata in un altro modo… Non è stato così e ne prendo atto e continuiamo a parlare e a trattare
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