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Cancellati tutti e tre i GP d'Inghilterra: troppa acqua a Silverstone

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Aggiornato 26/08/2018 alle 18:28 GMT+2

La gara di MotoGP, inizialmente riprogrammata alle 12:30, è stata posticipata a oltranza finché non si è deciso che non esistevano i requisiti minimi per la sicurezza: pertanto, dopo un'iniziale ipotesi di correre lunedì, alla fine sono state annullate tutte e tre le gare: MotoGP, Moto3 e Moto2.

Pioggia battente a Silverstone

Credit Foto Getty Images

La tappa in calendario in Gran Bretagna è stata cancellata. E' la prima volta dal 1980 che viene annullato un GP per maltempo (GP dell'Austria, cancellato per neve). Il grave incidente occorso a Tito Rabat nelle FP4 a causa della pioggia ha spinto l’organizzazione ad anticipare la gara alle 12.30 italiane per poi far girare in pista alle 14:00 la Moto3 e alle 15:30 la Moto2, per questioni di sicurezza. Alla preparazione della gara della Classe Regina, però, la safety commission si è vista costretta a rinviare ancora, inizialmente a orario da destinarsi, tutto il pacchetto-gare. L'ultima parola al termine di una giornata convulsa e fatta di sopralluoghi e rinvii - e che a prescindere da chiunque abbia le maggiori responsabilità di questa situazione resterà una brutta pagina nella storia del motomondiale - l'hanno messa i piloti che poco prima delle 17:00 in una riunione hanno deciso di non voler gareggiare per ragioni di sicurezza.

Sotto inchiesta il rinnovo dell’asfalto

Il circuito di Silverstone è stato ristrutturato a febbraio: l’asfalto è stato rifatto e già da venerdì i piloti si erano lamentati, a pista asciutta, delle buche rimaste dopo il GP di Formula 1, andato in scena domenica 8 luglio. Sabato poi si è scatenato il diluvio e lì sono stati evidenziati tutti i difetti del materiale utilizzato: la totale mancanza di drenaggio, non riscontrata né a migliorie ultimate, né all'ulteriore verifica effettuata prima che iniziasse questo travagliato weekend.

Stabilità e visibilità compromesse

Tutti i piloti, in difficoltà già nel giro di allineamento, erano concordi: non stava piovendo molto, ma non erano garantite le condizioni minime di sicurezza. Le almeno quattro dita d’acqua accumulatesi in pista a causa del mancato filtraggio dell'asfalto hanno portato alla luce due pericoli: l’instabilità della pista e l’impossibilità di vedere. Petrucci, tra molti, ha subito sottolineato che
L’acquaplanning qui è inevitabile e una volta che ti sbilanci purtroppo non sai nemmeno dove e quando cadi
A completare il tutto, ci sono state le immagini della safety car mandata sul circuito dopo il rientro ai box dei piloti. Anche sulle quattro ruote la situazione era ingestibile ed è stato eloquente il commento di Aleix Espargaro:
Se un veicolo solo solleva tutta quell’acqua, immaginate che cosa può succedere se giriamo in pista in 24. Non si vede niente, non sai dove vai
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La safety car in difficoltà a Silverstone

Credit Foto Getty Images

La sicurezza prima di tutto

Dopo un lungo periodo di attesa e dopo diversi controlli e altrettanti rinvii, alla fine si è deciso di non correre. Tutti i piloti sono stati compatti nel dichiarare troppo pericolose le condizioni per poter scendere in pista (gli unici disponibile a fare un tentativo erano Andrea Dovizioso e Scott Redding); consapevole che il 27 agosto in Inghilterra è festa (è il Summer Holiday Bank), Cal Crutchlow aveva proposto di correre l'indomani, ma l'opzione, seppur considerata, è stata scartata per grossi problemi di allestimento. Alla fine l’organizzazione, dopo aver atteso di poter gareggiare eventualmente in giornata, ha scelto, fortunatamente, di privilegiare la sicurezza. Purtroppo c’è stato comunque un pegno da pagare e la gamba frantumata di Rabat è servita da monito.

Mike Webb (direttore di gara): "Non si poteva correre, l'asfalto non drenava"

Siamo stati costretti a cancellare a causa delle condizioni della pista. Purtroppo il tracciato non è riuscito a drenare, l’acqua che è caduta. Abbiamo fatto tutto il possibile per correre e nonostante lo sforzo gigantesco da parte di chi lavora nel circuito, la sicurezza è la nostra priorità assoluta e per questo abbiamo preso questa decisione che non volevamo prendere. Abbiamo fatto più di un tentativo per evitare questa decisione ma non c’era la sicurezza per il problema dell’aquaplanning nella pista. Quando è risultato palese che nonostante l'intensità della pioggia calasse ma le condizioni di sicurezza continuavano a non esistere abbiamo preso questa decisione che è risultata inevitabile
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