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MotoGP, GP Valencia: Joan Mir: "Io campione del mondo? Lo sognavo ma ancora non ci credo"

DaOAsport

Aggiornato 15/11/2020 alle 16:50 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Joan Mir si gode il titolo mondiale in MotoGP a 23 anni, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Joan Mir si è laureato Campione del Mondo della MotoGP. Lo spagnolo ha conquistato matematicamente il primo titolo iridato della carriera al termine del GP di Valencia: il settimo posto strappato sul circuito iberico è bastato al centauro della Suzuki per chiudere i conti con una gara di anticipo sul termine della stagione e per poter così festeggiare un successo inatteso soltanto qualche mese fa, ma acciuffato con pieno merito grazie a una serie di risultati estremamente costanti (1 vittorie e 7 podi in 13 gare). Joan Mir succede nell’albo d’oro a un fuoriclasse del calibro di Marc Marquez, assente per tutta la stagione a causa di un infortunio ed è il quinto pilota della Suzuki a laurearsi campione della classe regina, dopo Kenny Roberts, Marco Lucchinelli, Barry Sheene, Franco Uncini e Kenny Roberts jr (ultimo pilota a vincere il titolo con la casa di Hamamatsu, 20 anni fa). Queste le sue parole nell'immediato dopo gara, che riassumono la gioia per questo risultato.
“Incredibile, davvero. Incredibile. Non ho parole per descrivere quello che sto sentendo: è quello che ho voluto realizzare in tutta la mia vita, è un sogno diventato realtà. Non riesco a piangere, non riesco a ridere: è un mix di emozioni e di sensazioni diversissime. Sono davvero felicissimo. Ora ci si può iniziare a credere credere, anche se non mi capacito di quello che è successo. Ho bisogno di tempo, mi sono seduto un secondo per capire quello che sta succedendo intorno a me. Ancora non riesco bene a capire".

"Da piccolo non avevamo soldi per correre, dovevo vincere per guadagnarmi una moto"

"È il miglior giorno della mia vita, ma arrivare fin qui è stata dura perché fin da giovane a casa non avevamo i soldi per pagare un team e l'unica cosa da fare era di vincere, indipendentemente dalla moto, per farti notare da uno sponsor che ti potesse aiutare. La pressione era questa, e forte, con papà a casa che non aveva i soldi per pagare un team, ma solo per farmi allenare ed era già qualcosa. Adesso sono sotto shock per la gioia, quando dici 'campione del mondo in MotoGP' è una cosa incredibile".

"Dedicato a chi ha perso la vita in questa pandemia"

"Quali sono stati i momenti chiave? Il primo podio in Austria mi ha dato un primo segnale, ma la vittoria della settimana scorsa mi ha dato la svolta maggiore. Il rivale? Non ne ho avuto uno solo, ma se ne sono alternati in 5-6 in pista e se non eri a posto non riuscivi a finire nemmeno nei primi 5 e questa pressione ha fatto sbagliare in tanti. Fuori il peggiore è stato il Covid: abbiamo vissuto un'annata strana, con tanta gente che ha sofferto e sta soffrendo. Dedicare il successo a Suzuki e squadra è il minimo, ma io voglio pensare a chi è stato coinvolto nella pandemia e se sono felice se sono riuscito a dare loro anche un piccolo sollievo".
stefano.villa@oasport.it
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Chi è Mir, il nuovo campione del mondo della MotoGP

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