Marc Marquez ad As: "Eguagliare i 9 mondiali di Valentino Rossi è un onore. Non mi sentirete mai dire che sono il più grande di tutti i tempi"
MOTOGP - In un'intervista al quotidiano spagnolo As, Marc Marquez non nasconde di quanto sia orgoglioso di essere a un passo dal diventare un nove volte campione del mondo come Valentino Rossi ("E' un onore, con Pedrosa era il mio idolo in gioventù") ma rigetta l'appellativo di più forte di tutti i tempi: "È come il dibattito tra Maradona e Messi nel calcio. Ogni pilota ha la sua poca ed è..."
Marc Marquez e Ricciardo skipper per un giorno sugli scafi di Alinghi
Video credit: SNTV
Dopo 5 anni di purgatorio, dubbi, sofferenze, scelte coraggiose e spiazzanti che gli hanno permesso di guadagnarsi la sella della moto più ambita e competitiva (la Ducati del team ufficiale), Marc Marquez domenica ha un appuntamento con la storia per tornare campione del mondo e non solo tornare il padrone della MotoGP ma eguagliare per numero di titoli complessivi (9) e mondiali della classe regina (7), il mito e arcirivale Valentino Rossi. L’occasione per operatori dei media ed appassionati per riaprire il vecchio discorso su chi sia il GOAT (Greatest of All Time) del motomondiale e su chi sia il più forte tra i due. Parallelismi che però non scaldano più di tanto il fuoriclasse di Cervera, che in una lunga intervista al quotidiano spagnolo As ribadisce di non considerarsi il più forte e anzi ammette l’orgoglio di eguagliare, quello che in gioventù è stato il suo riferimento: Valentino Rossi.
"Non mi sentirete mai dire che sono il più grande di tutti i tempi, perché credo che ogni pilota ha avuto la sua epoca ed è difficile dire se uno è migliore di un altro. Poi, quando qualcuno si ritira, i numeri ti dicono chi è il migliore. I numeri non mentono. Ci sono piloti che non hanno mai gareggiato l'uno contro l'altro, e non è chiaro chi sia più veloce, perché ognuno ha avuto la sua epoca, le sue difficoltà, i suoi infortuni e i suoi momenti. È come il dibattito tra Maradona e Messi nel calcio. Io ho vissuto solo Messi, ed è per questo che penso che sia migliore di Maradona, di cui ho sentito parlare e visto video. Le carriere degli atleti, purtroppo, non sono fatte solo di numeri, ma anche di momenti, infortuni, adattabilità ed emozioni".
"Eguagliare Rossi per titoli mondiali è un grande onore"
"Eguagliare Valentino Rossi è un altro onore. Ho sempre detto che, quando guardavo le gare, i miei idoli erano Valentino Rossi e Dani Pedrosa. Erano due che ammiravo e da cui ero ipnotizzato. Il riferimento? Mi sono sempre concentrato di più su Pedrosa, per la sua altezza, perché da piccolo assomigliavo di più a Dani e volevo essere come lui, ma eguagliare Rossi... È uno dei grandi nomi, come quando ho eguagliato Agostini o Nieto in altri modi. Vedi nomi intorno a te a cui è difficile credere".
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Valentino Rossi, Marc Marquez, MotoGP 2015, Getty Images
Credit Foto Getty Images
"Il gesto della tuta a Misano è stato più gratificante del titolo in sè"
"L’esultanza alla Messi sul podio a Misano dopo la vittoria è stata più gratificante del titolo in sè. È un gesto che aveva un doppio o triplo significato. Mi sono detto che dovevo farla, perché l'avevo immaginata e pensata tutta la notte. Se mostri una tuta di una fabbrica diversa dalla Ducati, è diverso, ma con quel gesto è come se avessi replicato il ‘E’ Rosso’ che aveva urlato Davide Tardozzi al Mugello quando si erano alzati i fischi. E poi c’è l’accostamento con Messi al Bernabéu, ma non l'ho fatto perché sono un tifoso del Barcellona. Se l'avesse fatto qualcun altro e fosse stata un'immagine iconica, l'avrei replicata comunque".
"Eguagliare i 15 mondiali di Agostini è impossibile, vincerne 10 è possibile"
"Eguagliare i 15 mondiali di Agostini o i 13 di Nieto lo considero impossibile. Mai dire mai ma non è fattibile. Vincerne 10 è possibile, perché è il numero immediatamente successivo. Se sarà un’ossessione? L'ossessione era tornare dall'operazione. Quella è diventata un'ossessione, nel senso che, se non fosse stata un'ossessione, non sarei tornato. Era un'ossessione quotidiana. Mi svegliavo ogni giorno pensando alla guarigione. Non mi sveglierò ogni giorno pensando a come vincere il decimo".
"Se avrò un figlio non vorrei che facesse il pilota e seguisse le mie orme"
"Mi piacerebbe avere dei bambini un giorno ma non vorrei che ricalcasse le mie orme. Perché non vorrei che vivesse quello che gli succederebbe. Perché è figlio di... Gli comprerò una palla, una racchetta da tennis, una mazza da golf, quello che vuole. Il basket, no, perché a Gemma e a me non piace, ma di certo non mi piacerebbe vederlo in moto".
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