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MotoGP, 11 anni senza Marco Simoncelli! Sic, il campione puro diventato mito

Stefano Dolci

Pubblicato 23/10/2022 alle 08:42 GMT+2

MOTOGP - Sono trascorsi già 11 anni da quella assurda domenica di Sepang in cui Marco Simoncelli perse la vita, il ricordo del Sic è comunque più vivido che mai perché il campione di Coriano era una persona pura che ha trasmesso gioia alla gente.

Marco Simoncelli

Credit Foto Eurosport

Caro Marco,
sono trascorsi già undici anni da quell’assurdo incidente di Sepang che ti ha consegnato alla leggenda. Per uno strano scherzo del destino questo anniversario cade proprio nello stesso giorno in cui l'Italia proprio in Malesia, potrebbe tornare ad applaudire un campione del mondo della MotoGP Francesco Pecco Bagnaia, un ragazzo riccioluto, un po' meno espansivo rispetto a te ma capace di essere velocissimo in sella alla Ducati. Proprio come te, anche Bagnaia è cresciuto alla scuola di quel Valentino Rossi - diventato nel frattempo papà di una splendida bimba di nome Giulietta - e che da un anno ormai ha smesso di frequentare i paddock del motomondiale per intraprendere la carriera di pilota di automobili nel GT World Challenge Europe.
"Diobò ta ie fata a smett Vale...” esclameresti, assestando al Dottore una bella pacca amichevole e un abbraccio affettuoso come quelli che distribuivi per far sentire vicine le persone importanti, quelle che facevano parte di quel cerchio magico che ti aiutava a dare tutto in pista e ad uscire da ogni gara senza rimorsi o rimpianti.
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L'abbraccio fra Simoncelli e Valentino Rossi a Valencia nel 2008, quando entrambi vinsero il titolo mondiale

Credit Foto Getty Images

E’ struggente ma per certi versi anche bello che a dare il massimo per centrare un bel risultato in pista ci siano anche i piloti della Squadra Corse Sic 58, il team di Moto3 voluto fortemente da tuo babbo Paolo, e che dal 2013 persegue l’obiettivo di lanciare giovani piloti nel mondiale.
Provare a immaginarti come saresti oggi, è un esercizio semplice perché - a parte qualche ruga in più sul viso e qualche capello bianco che emergerebbe da quel cespuglio di ricci che fuoriscivano da quel casco bianco e rosso con l’effige del giaguaro – non saresti cambiato di una virgola. Saresti un uomo di 35 anni vero, genuino, entusiasta, combattivo e animato da quell’entusiasmo e da quel fuoco che ti portava a non abbatterti e a dare non meno del 101% ogni volta che salivi in moto per provare a primeggiare e a vincere le gare.
Se a distanza di 10 anni, il 58 è diventato un numero mitico e SuperSic, l'acronimo di un eroe immortale è perché ti sono stati sufficienti 25 anni per mostrare alla gente che eri un guerriero puro, che non aveva bisogno di indossare maschere per apparire diverso da quello che era. Un campione che non si vergognava di essere se stesso dentro e fuori dalla pista, che non cercava scuse quando sbagliava, non faceva calcoli né tanto meno accettava compromessi. Un ragazzo che ha trasmesso gioia alla gente e che non sarà mai dimenticato.
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Grazie Valentino, il campione infinito che ha segnato un'epoca

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