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Pecco Bagnaia rinato a Jerez: è ancora lui il rivale più pericoloso di Quartararo per il titolo?

Fabio Psoroulas

Pubblicato 02/05/2022 alle 18:23 GMT+2

MOTOGP - Dopo quasi sei mesi, Pecco torna a vincere. Un trionfo atteso, arrivato dopo un inizio di stagione tutt'altro che semplice. Ma ora il peggio è passato e GoFree può ancora lottare per il titolo mondiale. Deve recuperare 33 punti su Quartararo leader. Non pochi, ma il campionato è ancora lungo. Intanto in Ducati tiene banco il mercato: c'è da risolvere le questioni Martin e Bastianini.

7 italiani, 5 rookie e 8 Ducati in pista: i piloti della MotoGP 2022

Va negli annali il primo Gran Premio in terra spagnola del mondiale 2022. Dopo tanti problemi Pecco Bagnaia è riuscito a salire sul podio per la prima volta in stagione, addirittura sul gradino più alto del podio. Quinta vittoria in carriera nella classe regina per GoFree, un successo che sa di liberazione dopo un inizio di stagione tutt'altro che semplice.

Finalmente Pecco!

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Francesco Bagnaia e Fabio Quartararo a Jerez

Credit Foto Getty Images

Questa vittoria la attendevamo da quasi sei mesi, dall'ultima dello scorso anno. In questo 2022 ci attendevamo un Bagnaia dominante, un vero e proprio serial winner. Invece non è andata così: da Losail in poi per il torinese è stato un vero e proprio calvario, culminato con la legnata incredibile alla spalla nelle qualifiche di Portimao. Fortunatamente però da quell'episodio qualcosa è cambiato: l'italiano ha fatto una stupenda gara in Portogallo, rimontando dall'ultima posizione in griglia con un fisico tutt'altro che al 100%. A Jerez poi è stato un monologo: vittoria, pole, giro più veloce e gara in testa dal primo all'ultimo giro. Tutto questo è arrivato su una pista poi non proprio amica delle Ducati: è vero, qui a Jerez la Desmosedici fece doppietta lo scorso anno, ma questa è arrivata dopo il problema al braccio di Quartararo che stava dominando la corsa. Stavolta El Diablo era in pista al massimo, ma Pecco lo ha battuto mettendo in mostra un passo irreale.
"Mentre facevo le interviste in inglese, mi sono commosso. Anche se l'anno scorso la vittoria di Aragon è stata la prima, quindi era importantissima, questa è stata più sofferta. Arrivavamo da un periodo molto difficile, nel quale avevamo lavorato tanto senza che si vedesse il nostro reale potenziale per tante situazioni".
Se la GP22 è questa, dopo un periodo di ambientamento Pecco sta finalmente raccogliendo i frutti del lavoro fatto in fabbrica per migliorare una GP21 già fortissima. Ora ci sono tutte le armi per lottare per il mondiale.

Pecco a -33 dalla vetta della classifica. Tanti, ma non tantissimi

1. Quartararo (Yamaha)89 punti
2. A.Espargaro (Aprilia)82 punti
3. Bastianini (Ducati Gresini)69 punti
4. Rins (Suzuki)69 punti
5. Bagnaia (Ducati)56 punti
6. Mir (Suzuki)56 punti
7. Zarco (Ducati Pramac)51 punti
8. Binder (KTM)48 punti
9. M.Marquez (Honda)44 punti
10. Oliveira (KTM)43 punti
Quartararo è comunque leader della generale con 7 punti di vantaggio su Espargaro. Bagnaia è ancora lontano, a -33. C'è da dire che il mondiale è lunghissimo, inoltre la Yamaha ha dimostrato di non essere per nulla a posto su molte piste, soprattutto in quelle dove c'è da far valere il motore. E poi Pecco peggio delle gare di inizio stagione non può fare, da qui in poi può cominciare la sua scalata nel campionato. Ora c'è Le Mans, dove negli ultimi due anni ha sempre vinto una Ducati, anche se nel 2020 c'era l'acqua. Poi il Mugello, pista storicamente favorevole alla Rossa. Sarà un mese di maggio decisivo per capire se Bagnaia potrà tornare a lottare per la generale ed essere il rivale più accreditato per lottare con Quartararo. Intanto c'è anche la statistica ad aiutarlo.

Ducati vince la terza volta in sei gare, come nel 2007...

Dopo Losail e Austin, la casa di Borgo Panigale ha conquistato il terzo GP di questa stagione. Solo un'altra volta in passato la Ducati aveva vinto tre delle prime sei gare in stagione, era il 2007 con Casey Stoner. Ai tempi le aveva vinte tutte l'australiano, stavolte ce ne sono due di Bastianini e una di Bagnaia. Quindici anni fa la Ducati conquistò quello che resta l'unico mondiale piloti in MotoGP, speriamo che la storia possa ripetersi.
"La mia sensazione è che Quartararo e Bagnaia siano i piloti che in ogni gara, da qui alla fine, possono giocarsi la vittoria. Sono i miei candidati più credibili per il campionato" [Marc Marquez 1/5/2022 @Moto.it]
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Pecco Bagnaia festeggia insieme alla sua squadra Ducati, la prima vittoria stagionale che lo rilancia in chiave campionato dopo un avvio di stagione sottotono

Credit Foto Getty Images

Intanto c'è il mercato che entra nel vivo

Oltre alla pista, Ducati è molto impegnata sul mercato per risolvere tutti gli intrighi in ottica futura. Se l'unica certezza sembra essere un Miller fuori dal team Factory, tutto il resto è totalmente aperto. Le strade sono diverse: Jorge Martin sembra il candidato numero 1 a prendere il posto dell'australiano, nonostante un 2022 al momento pessimo. Se Jorge non dovesse far parte del team ufficiale il prossimo anno, dovrebbe rimanere comunque in Pramac. Il discorso può essere diverso per Bastianini: Enea è anche lui candidato al team Factory, anche se un gradino sotto Martin, ma se non dovesse avere il team ufficiale è disposto a guardarsi in giro. Honda ha già dimostrato interesse per la Bestia, il quale però ha paura di prendere una moto che solo nelle mani di Marc Marquez ha fatto vedere cose buone in questi anni. L'altra alternativa è la Aprilia, anche se la prima volontà di Noale è quella di rinnovare con Aleix che sta volando in questo periodo. Forse quindi per Bastianini, come per Martin, la scelta migliore è quella di rimanere in Ducati, come accennato anche da Gigi Dall'Igna:
E’ una possibilità quella di perdere uno dei due, però come sempre credo che nelle corse la continuità paghi. Quando un pilota fa bene con la moto prima di cambiare è meglio che ci pensi non due volte, ma tre, quattro, cinque volte….
Per cui Enea è probabile che farà il giro delle sette chiese, ma quasi sicuramente rimarrà con Ducati, magari in Pramac, con uno tra Vietti e Arbolino al suo posto nel team Gresini, mentre Jack Miller andrà da Lucio Cecchinello nel team satellite Honda, al posto di Nakagami.
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Bastianini: "Tuffi? Ero bravo, ma sognavo la moto non i Giochi"

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