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Pagellone MotoGP 2022: Ducati e Bagnaia da 10! Quartararo ed Aleix Espargaro super, Bastianini rivelazione. Honda flop

Fabio Psoroulas

Aggiornato 07/11/2022 alle 22:03 GMT+1

MOTOGP - Si è chiusa la stagione 2022 della MotoGP ed è tempo di dare i voti finali. Il 10 con la lode va alla Ducati, capace di creare una moto perfetta, guidata alla grande da un immenso Pecco Bagnaia che riporta l'Italia e la Desmosedici sul tetto del mondo. Grande stagione anche per Fabio Quartararo, Aleix Espargaro ed Enea Bastianini, vera rivelazione di questo 2022. Honda e Yamaha bocciate.

🏍Bagnaia campione, l'epica cavalcata verso il titolo MotoGP in 280"

Dopo l'ultima gara a Valencia, è tempo di analizzare tutto quello che è successo in questa incredibile stagione 2022 della MotoGP. Finalmente il titolo della classe regina ritorna in Italia grazie alla grande impresa di Pecco Bagnaia, capace di conquistare il mondiale in sella alla Ducati. Un binomio tutto italiano splendido, ma tutto il mondo di Borgo Panigale brilla grazie anche alle prestazioni di Bastianini e Miller e ai diversi podi portati a casa da Martin e Bezzecchi. Quartararo ci ha provato, ma contro questa Desmosedici non c'è stata storia. Come ad ogni finale di stagione è tempo di tirare le somme e stilare il Pagellone dell'annata appena andata in archivio. Chi è stato il protagonista principale? Chi è stata la rivelazione? E la sorpresa? Come sono andati gli italiani in questo 2022? Promossi e bocciati della stagione della MotoGP.

PROMOSSI

DUCATI Voto 10 e lode: Merita il massimo con lode la casa di Borgo Panigale, capace di mettere in pista una Desmosedici praticamente perfetta. Ormai è la moto simbolo di questo sport, quella a cui tutti aspirano e che tutti (provano) a copiare. Ad inizio stagione la 2022 ha avuto qualche problemino di gioventù, ma appena risolti è stata praticamente imbattibile, riuscendo a diventare fortissima anche in piste dove nel recente passato aveva fatto molta fatica. Non è più solo una buona moto con un grande motore, ma è tutto un pacchetto assolutamente straordinario. Pecco le ha fatto raggiungere vette incredibili, ma praticamente tutti i piloti del mezzo italiano sono riusciti a togliersi soddisfazioni, anche con la ultra competitiva 2021. Ora arriva il difficile: confermarsi.
  • Gli straordinari numeri di Ducati nel 2022: dal GP di Aragon 2021 sempre almeno una Desmosedici sul podio (26 GP)
Vittorie 12 (7 Bagnaia, 4 Bastianini, 1 Miller)
Podi32
Pole position16
Prime file40
GP consecutivi a podio26
Punti classifica costruttori448 punti (1° posto)
Punti team ufficiale 454 punti (1° posto)
Punti team Pramac318 punti (1° team clienti)
Punti complessivi Ducati (ufficiale + team clienti)1246 punti
Francesco BAGNAIA (Pilota Ducati Lenovo) Voto 10: La straordinaria remuntada con la quale si è portato a casa un titolo che a metà giugno sembrava pura utopia, è qualcosa di mai visto nella storia di questo sport. Il suo avvio di stagione è stato balbettante e con qualche errore di troppo, ma poi da Assen in poi la perfezione assoluta: finalmente Pecco Bagnaia ha messo a posto tutto nella sua testa e nel manico ed è riuscito a tirare fuori il meglio di sé, erodendo le certezze di Quartararo ed alimentando le speranze con un sensazionale filotto di quattro vittorie consecutive da Assen e Misano, mai riuscito a nessun pilota in sella alla Ducati, nemmeno a quel fenomeno di Casey Stoner. E' lui il nuovo campione del mondo grazie a sette vittorie (cinque nelle ultime 10 gare) e dieci podi stagionali (8 negli ultimi 10 GP), grandioso nel compiere la più grande rimonta della storia di questo sport, da quel famoso -91 del Sachsenring. Riporta l'Italia sul tetto del mondo da Valentino Rossi 2009 e ridà il titolo piloti alla Ducati che mancava da Stoner 2007. Un sogno che si realizza, per lui e per tutto noi: dopo le imprese del Dottore finalmente vediamo anche i suoi discepoli trionfare tra i grandi.
Fabio QUARTARARO (Pilota Yamaha Monster Energy) Voto 8,5: Dare un voto alla stagione di Quartararo è veramente complesso. Fino in Germania è sicuramente da dieci e lode, con prestazioni incredibili su una moto inferiore alla concorrenza. Da Assen in poi però si è rotto qualcosa nella perfezione assoluta del francese, che non è più riuscito a ripetersi ai livelli di inizio stagione. Sicuramente la Yamaha non lo ha aiutato e il divario con la Ducati si è ampliato a dismisura, ma un po' ci ha messo anche del suo con gli errori in Olanda e Australia, più altre scialbe prestazioni. Non si può non ricordare che a metà anno aveva un vantaggio incredibile su Bagnaia, letteralmente bruciato in poche gare. Lui è un campione e ciò non si discute, ma questo mondiale non è stato perso solo e soltanto per una M1 non all'altezza. Il voto quindi è la media tra il dieci della prima parte e il sette della seconda, dove comunque ha portato a termine gare pazzesche come quella di Spielberg e di Sepang.
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Pecco Bagnaia e Fabio Quartararo si sono giocati il titolo mondiale MotoGP a Valencia all'ultima gara, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Aleix ESPARGARO (Pilota Aprilia) Voto 8: Anche qui non è semplice analizzare la stagione del più vecchio dei fratelli Espargaro. Fino ad Aragon letteralmente un sogno: lo spagnolo ha messo in mostra una costanza, un talento, una capacità nel portare al limite una gran moto che in pochi pensavano potesse avere. La vittoria in Argentina, i podi a raffica, la rimonta di Assen sono risultati stratosferici che ha ottenuto il buon Aleix, su un mezzo che fino all'estate ha dimostrato di essere clamorosamente competitivo in ogni situazione. Poi anche qui qualcosa è venuto meno, tra errori al muretto e anche un po' di cattiveria mancata del pilota. Purtroppo quindi Aleix nel finale è crollato, perdendo la possibilità di lottare per il mondiale e anche per il podio nella generale. Non c'è stato quindi nessun lieto fine in questa favola, ma a tutti rimarrà scolpita nella memoria la storia di un pilota di Granollers capace di trasformarsi da brutto anatroccolo a cigno alla tenera età di 33 anni e in grado di farci vivere un sogno chiamato "titolo mondiale con l'Aprilia" per quasi tutto il 2022. La speranza è che questa stagione straordinaria non sia stata un unicum ma che possano essercene altre anche negli anni a venire, e non diventare come Joan Mir e la Suzuki.
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Aleix Espargaro (Aprilia) festeggia una pole position insieme alla figlia Mia, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Miguel OLIVEIRA (Pilota KTM Red Bull) Voto 7: The Rain Master! Due gare sotto il diluvio quest'anno e due vittorie per il portoghese. Le vittorie in carriera salgono a cinque, bravo a portarne a casa almeno una negli ultimi tre anni, cosa che il compagno di squadra non è riuscito a fare. Ma soprattutto incredibile nello sfruttare sempre al meglio le condizioni meteo amiche. Nell'anno deludente della KTM Miguel è la vera nota lieta. Per la squadra austriaca c'è molto da lavorare, non si può sperare sempre che arrivi l'acqua alla domenica per portare a casa il grande risultato.
Alex RINS (Pilota Suzuki) Voto 6,5: La stagione, sua e della Suzuki, non è stata il massimo, ma con le due vittorie nel finale di stagione si è ampiamente guadagnato la sufficienza. Incredibile pensare al fatto che, da dopo l'annuncio dei ritiro, in Giappone abbiano continuato a lavorare per rendere questa moto competitiva e aggiornata per tornare a vincere dopo quasi due anni di assenza. Bravissimo Alex a farsi trovare pronto e a riportare la Suzuki al successo. Soprattutto bellissima la vittoria di Valencia, un addio con trionfo per il team di Hamamatsu.
Marc MARQUEZ (Pilota Honda Repsol) voto 6,5: Per la seconda volta dal suo approdo in MotoGP, la prima se si esclude il 2020 saltato a pié pari a causa dell'infortunio alla spalla, chiude un'annata senza nemmeno aver conseguito una vittoria. E allora perché il suo 2022 è comunque da giudicare tutto sommato positivo? Perché al netto della scivolata di Valencia nell'ultimo GP della stagione, Marc - dal rientro ad Aragon dopo l'operazione che gli ha rimesso di nuovo in asse il braccio - ha mostrato barlumi del vecchio Marc, cogliendo il massimo da una moto limitata ed estremamente scorbutica, con la quale i compagni di marca faticano ad entrare in zona punti, e riuscendo - pur non al meglio - a portare a casa nelle ultime 6 gare: un 2° posto in Australia, una pole position, quattro partenze in prima fila e ben tre gare concluse nella top 5. Il vecchio leone sta tornando a far paura e anche certe polemiche e scaramucce sull'annoso tema scie fanno capire che anche gli avversari e le case rivali iniziano a temere il ritorno del Cabroncito. Se riuscirà ad avere un aiuto considerevole da Honda siamo certi che tornerà nel 2023 ad essere un pretendente per la corona iridata insieme a Bagnaia, Quartararo e Bastianini.

GLI ALTRI ITALIANI

Enea BASTIANINI (Pilota Ducati Gresini) Voto 9: Se Bagnaia è stato straordinario, la Bestia gli è molto vicino. Con un team completamente al debutto, su una moto non completamente aggiornata, Enea è stata la variabile impazzita di questa stagione. Quattro vittorie, sei podi, prestazioni incredibili e forse il miglior pilota nel gestire le gomme nel finale di gara, capacità estremamente importante nella MotoGP di oggi. Terzo posto meritato nella generale che gli è valso il passaggio in Ducati Factory nel 2023. Per ora il suo arrivo tra i grandi è stato perfetto, dall'anno prossimo però la pressione aumenterà, dato che avrà tanto da perdere nel team ufficiale rispetto a quello Gresini, che comunque si è rivelata una squadra perfetta. Sarà interessante e affascinante vedere cosa combinerà in rosso, anche in relazione all'ingombrante compagno di squadra.
Luca MARINI (Pilota Ducati VR46) Voto 7: Alzi la mano chi pensava che questo ragazzo potesse raggiungere questi livelli. Veramente bravo a smentire tutti gli scettici, quelli che pensavano fosse li solo perché fratello di Valentino Rossi. Invece in questo 2022 Luca ha finalmente cambiato marcia, mettendo in mostra prestazioni ottime e una costanza di rendimento elevata, sia in qualifica che in gara. E' mancato l'acuto come è successo al compagno di squadra Bez, ma comunque la stagione di Marini è stata sontuosa e ora assolutamente merita un posto in MotoGP e questa moto. Adesso deve continuare a crescere, ma ha dimostrato di avere le carte in regola per poterlo fare.
Marco BEZZECCHI (Pilota Ducati VR46) Voto 7,5: Ci ha messo circa 3 mesi ad abituarsi alla MotoGP, poi però ha fatto le cose in grande. Un weekend incredibile ad Assen, altri due quarti posti stupendi nel finale di stagione e tante buone prestazioni che gli sono valse il titolo di rookie of the year. Come per Marini deve continuare a migliorare, ma anche lui i mezzi li ha. Ci divertiremo il prossimo anno.
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La festa di Marco Bezzecchi con il suo team: il pilota riminese del team Mooney VR46 è il rookie dell'anno della Mondiale MotoGP 2022, Getty Images

Credit Foto Eurosport

Fabio DI GIANNANTONIO (Pilota Ducati Gresini) Voto 5: Aveva illuso con la fantastica pole al Mugello, invece è stata un po' un'unica luce in tanto buio. Vero, non ha una Ducati con tutti gli aggiornamenti che hanno gli altri, ma comunque poteva e doveva fare di più in questa stagione, anche se al debutto. Invece è arrivata una sola top ten e qualche altra gara a punti. L'obiettivo è fare meglio il prossimo anno.
Franco MORBIDELLI (Pilota Yamaha Monster Energy) Voto 3: Quartararo è stato in lotta per il mondiale sino all'ultimo giro dell'ultima gara, lui invece ha ottenuto solo due top ten in stagione. E pensare che in termini di talento e di velocità Fabio e Franco si possono assolutamente equiparare, ma El Diablo riesce a ottenere il massimo e oltre su una moto complessa, Morbidelli invece annaspa nelle retrovie. A.A.A Cercasi il Frenkie del 2020. Dove è finito? Speriamo ci sia ancora.
Andrea DOVIZIOSO (Pilota Yamaha RNF/With U) Voto 4: L'impressione è che sia tornato in MotoGP invogliato dal fatto di guidare la moto campione del mondo, ma appena capito che con quel mezzo non avrebbe ottenuto nulla di nulla, ha tirato i remi in barca e si sia rilassato, diventando da subito ex pilota. Un epilogo di carriera che naturalmente il Dovi non meritava, ma che è stato lui a cercarsi. Faremo finta che questi mesi in Yamaha non siano mai esistiti, mentre ricorderemo per sempre le sue imprese eroiche con la Ducati. Se Bagnaia ora gioisce per il mondiale è anche merito del suo lavoro di anni e anni. Sempre #GrazieDovi.
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Andrea Dovizioso ha salutato a Misano, la pista dove nel 2000 ha corso la sua prima gara con la moto a ruote alte

Credit Foto Getty Images

BOCCIATI

Jorge MARTIN (Pilota Ducati Pramac) Voto 5: Pilota di un talento incredibile, il migliore in questo momento storico nel giro secco. Quest'anno però ci si aspettava di più da lui dopo un grande 2021, invece non ha brillato del tutto e infatti ha perso il duello con Bastianini per la moto ufficiale del prossimo anno. Comunque questo è forte veramente, prima o poi sboccerà del tutto e saranno dolori per gli altri.
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Jorge Martín

Credit Foto Getty Images

YAMAHA Voto 4,5: A parte i clamorosi risultati di Quartararo, c'è poco da salvare. Un mondiale buttato via, con una moto che semplicemente non ha potenza in rettilineo e che senza grip non va. Ma oltre alla questione tecnica, c'è anche una gestione del resto rivedibile: il team WithU ha fatto acqua da tutte le parti ed è lontano parente di quello Petronas che ha stupito il mondo, inoltre le scelte dei piloti sono state discutibili, con l'arrivo di Darryn Binder e di Dovizioso che, dopo qualche gara, sembrava già aver perso l'entusiasmo e ha iniziato ad immaginarsi una vita lontana dal Motomondiale. Se ci aggiungiamo il fatto che dall'anno prossimo Yamaha non avrà neanche il team clienti, ecco che ritornare a galla non sarà per nulla semplice.
HONDA Voto 3: Altra stagione veramente sciagurata. Senza Marquez la casa alata non sa veramente che pesci pigliare. Sembrava essere l'annata della rinascita, con una moto finalmente non così estrema e in grado di essere portata al limite da tutti e non solo dal Cabroncito. Invece il podio di Pol Espargaro in Qatar è stato solo una meteora. Vedere la casa giapponese ultima nel mondiale costruttori, senza nemmeno una vittoria conseguita e con addirittura una gara senza una moto a punti, fa davvero male.
KTM Voto 5: Ogni fine stagione diciamo che sempre che il prossimo sarà l'anno della verità per la KTM. L'impressione però è che la casa austriaca fatichi a crescere e a fare il salto di qualità. Anche in questa stagione sono state ottenute due vittorie e un secondo posto complessivo nel mondiale team, ma se analizziamo a fondo il tutto vediamo che i trionfi di Oliveira sono arrivate in condizioni difficili, mentre il team Tech3 semplicemente è stato imbarazzante. Qualche cosa buona comunque si è vista, soprattutto la domenica con i due piloti capaci sempre di rimontare nella seconda parte della corsa grazie a una moto che consuma poco le gomme. Però in fin dei conti è stata una stagione insufficiente, sotto alle aspettative. Dall'anno prossimo l'ennesima rivoluzione con il team GasGas e con un Jack Miller in più. Staremo a vedere.
Pol ESPARGARO (Pilota Honda Repsol) Voto 4: Il podio del Qatar aveva illuso, poi il nulla. Pol chiude la stagione con un'altra top ten e poco altro da segnalare. Da notare che porta a casa meno della metà dei punti di Marc Marquez che però ha saltato 8 gare e ha corso metà stagione con un braccio letteralmente storto. Torna in KTM, speriamo che l'aria che si respira nel box austriaco lo rinvigorisca un po'.
Joan MIR (Pilota Suzuki) Voto 5: Annata veramente difficile per il campione del mondo 2020. Non parte male con diverse prestazioni solide, ma poi crolla con molte cadute e un infortunio che lo limita nel finale di stagione. Si chiude un capitolo per lui, dall'anno prossimo sarà nel box del nemico Marquez. Anche questa sfida sarà molto interessante da seguire nel 2023.
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